Stupri e violenze, ecco come Assad reprime la rivolta in Siria
Lo stupro come arma di guerra. Uomini e donne, adulti e bambini, in prigione o a casa. Nessuno è risparmiato e nessun posto è sicuro. Gli abusi sessuali stanno diventando uno degli aspetti più drammatici della repressione condotta dal regime siriano. Spesso utilizzata per terrorizzare o punire i ribelli, la più infida delle violenze finisce però per non avere alcuna attenzione da parte dei media lasciandola silenziosamente relegata nella sofferenza delle vittime.
La paura di parlare. Le voci sugli stupri di massa condotti dalle forze filo-governative su donne e bambini durante i raid nelle case circolavano già dai primi mesi della rivoluzione. Violentano e poi uccidono. Succede nelle prigioni durante le torture. Accade nelle case davanti alle famiglie o approfittando dell’assenza dei mariti detenuti. Le testimonianze di chi è sopravvissuto però sono ancora poche. Il timore di rappresaglie da parte del regime o più semplicemente l’ostracismo della cultura araba nei confronti di donne oggetto di violenza rappresenta un ostacolo difficile da superare. La paura costringe al silenzio.
Violentata davanti al padre. Un’espatriata siriana però ha avuto il coraggio di raccontare la propria terribile esperienza al giornalista Michael Weiss del The Daily Telegraph. La donna proviene dal quartiere di Baba Amr nella città di Homs uno dei centri più colpiti da questo tipo di violenze. I partigiani del regime di Bashar El-Assad dopo aver saccheggiato casa sua l’hanno stuprata. Le sue suppliche non sono servite a nulla. Neanche la sua richiesta di non essere violentata davanti al padre era stata ascoltata. Anzi, era stato preso, legato ad una sedia e costretto a guardare tre uomini che abusavano di sua figlia. Questa sembra sia una pratica usuale nella Siria di Assad. Molte di loro sperano poi di essere sottoposte ad operazioni chirurgiche per la ricostruzione dell’imene in modo da poter apparire nuovamente vergini. Le donne violentate, infatti, non possono sposarsi.
Uno stato di animalità. Obiettivo delle forze governative siriane, le donne diventano così oggetto di stupri di massa ed aggressioni a sfondo sessuale per poi essere uccise. Una situazione terribile che interessa vittime di un’età compresa tra gli 11 e i 46 anni e dalla quale, secondo Lauren Wolfe direttrice dell’Ong Women Under Siege “la conclusione ovvia da trarre, è che le cose si sono veramente deteriorate ad uno stato di quasi animalità, dove la donna non è più considerata un essere umano”.
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siria-
io sono come san tommaso e non ci credo finchè non ci metto il naso… fatemi parlare con alcune vittime e dopo aver guardato nei loro occhi saprò se dicono il vero o il falso.
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Sono tutti maschietti quelli che rispondono in questa maniera altamente qualificata e pertinente a questo articolo, sorgono spontanei numerosi interrogativi a riguardo…sarebbe troppo semplice (e aberrante) definirli frutto di una malata mentalità misogina italica, credo piuttosto che siano dovuti a una triste ignoranza sul triste ruolo che lo stupro ha avuto in qualsiasi conflitto interno e mondiale dall’era dei tempi…qualsiasi persona con un minimo di conoscenza storica sa benissimo che la violenza sessuale è la più becera e vigliacca forma di assoggettamento utilizzata in ogni dove, si parte dalle campagne di conquista dei primordi della civiltà fino alle meravigliose operazioni di pulizia etnica attuate durante il conflitto nei Balcani, in Rwanda, in Congo…potrei continuare oltre con una lista infinita…quindi, conseguentemente, su una cosa dò ragione ai beceri commenti qui sotto: in questa atrocità non c’è la minima forma di originalità, avete ragione..la cosa che meno mi sorprende, aggiungo, è che un maschietto campione pretenda PROVE di una violenza sessuale; non vi preoccupate, però, anche a questo siamo abituate: i tribunali italiani sono pieni di persone di bassa leva come voi che pretendono di trovare sempre una giustificazione in un qualsiasi caso di stupro. I veri poco originali, ne consegue, siete voi.. Ma per fortuna non tutti gli uomini in Italia sono come voi…per fortuna veramente, perché prima o poi vi estinguerete…perché tirar fuori senno da un sasso è impossibile, e ne siete la piena dimostrazione.
Cordialità-
Condivido appieno in assoluto , i commenti sopra sono di un ignoranza spaventosa. qualsiasi persona con un minimo di conoscenza storica sa benissimo che
la violenza sessuale è la più becera e vigliacca forma di
assoggettamento utilizzata in ogni dove, si parte dalle campagne di
conquista dei primordi della civiltà fino alle meravigliose operazioni
di pulizia etnica attuate durante il conflitto nei Balcani, in Rwanda,
in Congo…potrei continuare oltre con una lista infinita…
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Rob, Giorgio 66, Gab….cinici, maschilisti e anti-imperialisti (la solita tesi del complotto…bla bla bla). La cosa peggiore da tre individui che la Siria non sanno che cosa sia, che pensano che il regime di Assad sia un’isola felice, è che le vostre chiacchiere sono fatte sulla pelle di gente vera, che ha nomi e cognomi. Sappiate che con queste vostre dichiarazione, i nomi di rob, Giorgio 66 e Gab, si sono macchiati del sangue di tanti siriani, la vostra connivenza è colpevole.
Ps: gli individui come voi usano sempre pseudonimi, mai il coraggio del nome vero.
E avete pure la faccia tosta (Giorgio 66) di dire vergognatevi…beh che dire… -
Ma quanti impavidi sostenitori del regime….su su non fate così che anche se Assad cade qualcosa da fare ve lo trovano lo stesso, magari a Pyongyang
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Ma che caxxo centra l’essere porci con la guerra? questi sono dei bastardi zozzoni, il vero soldato è etico, combatte con lealtà, non in questo indegno e disumano modo, e che caxxo
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