“Insieme per la Calabria”, a Gizzeria per raccontare l'integrazione islamica - Diritto di critica
C’è una Calabria che prova a cambiare, a lottare contro i pregiudizi del resto d’Italia, a spiegare l’integrazione e la lotta alla ‘ndrangheta. È la Calabria che a giugno ospita Trame, il festival di libri contro le mafie, e ad agosto, il quattro, ospita “Insieme per la Calabria”. «”Insieme per la Calabria” è un progetto che ha come specifico obiettivo quello di valorizzare, sostenere e promuovere quegli elementi di positività che caratterizzano la regione Calabria, la cui descrizione è spesso condizionata e vincolata da stereotipi duri a morire», dicono gli organizzatori, e continuano: «la nostra intenzione è stata quella di mostrare – al di là delle parole che spesso e forse giustamente vengono qualificate ormai come sterile retorica – esempi concreti, progetti riusciti, visioni tradotte in realtà; una regione sospesa in un “già e non ancora”. A noi, ovviamente, interessa focalizzare l’attenzione sul “già avvenuto” affinché il “non ancora” – che è tanto – possa essere un po’ più vicino».
Ogni anno un tema e una location diversi: l’anno scorso, per la prima edizione, questi giovani organizzatori calabresi avevano scelto come scenario Panettieri, il più piccolo comune calabrese eppure molto dinamico (in contrasto, quindi, con lo stereotipo di un’entroterra inaccessibile e destinato, quindi, ad un inesorabile e lento declino). Il tema è stato, nel 2011, quello del “pane”, della cultura rurale e del brigantaggio. Quest’anno, invece, “Insieme per la Calabria”, sarà sabato quattro agosto a Gizzeria, piccolo centro del litorale tirrenico. Il tema dell’edizione 2012 sarà “da Marrakech alla Calabria… un ponte di solidarietà”, cioè l’accoglienza umanitaria che diventa poi integrazione riuscita. Perché proprio Gizzeria? Perché qui esiste un’imponte comunità di immigrati (il 13,6% della popolazione è straniera, e di questi ben il 65,73% è marocchina) e in questo comune è stato aperto il primo sportello gratuito per l’assistenza. Inoltre, il Comune di Gizzeria ha assegnato un alloggio popolare proprio ad una famiglia marocchina. Gesto non da poco, viste le continue polemiche in odore di razzismo che si alzano ogni qualvolta che, in Italia, una famiglia di immigrati “si azzarda” a fare domanda e a vincere un alloggio popolare.
Si affronterà il tema della cittadinanza, il rapporto tra doveri (pretesi) e diritti (quasi mai riconosciuti). «Abbiamo poi aperto lo sguardo alla dimensione che – probabilmente – è quella che suscita maggiori diffidenze e genera quell’alterità che impedisce una completa integrazione», ci raccontano gli organizzatori. «La dimensione culturale e religiosa è quella più difficile – spiegano. Abbiamo documentato l’inizio del Ramadan, siamo stati in moschea e abbiamo capito che l’identità musulmana non è una minaccia in sé, ma cosi viene percepita perché forse è la nostra identità ad essersi “indebolita”». Sabato a Gizzeria, a rappresentare una “Calabria migliore”, ci saranno la cantante jazz Rosa Martirano, l’imprenditore Gerardo Sacco, la ballerina della Scala Mary Garret, la giornalista Annamaria Terremoto e il Professor Alberto Ventura, docente di Storia dei Paesi islamici.