L'Aquila, isolatori sismici irregolari. "Rischio rottura"
Si fa presto a dire newtown. Ma a L’Aquila, dopo il terremoto, i nuovi edifici del progetto CASE realizzati dalla Protezione Civile, potrebbero non proteggere gli abitanti in caso di forte sisma. Gli isolatori, messi in evidenza per mostrare che il Cav fa le cose per bene, non sarebbero in grado di assorbire certe tipologie di scosse. Lo ha rivelato un’analisi condotta nei laboratori di Torino, Alessandria e San Diego in California, su nove isolatori campione. Uno di questi, durante i test, si è addirittura rotto.
Almeno 200 dispositivi scadenti. I test sono stati richiesti nell’ambito dell’inchiesta della Procura de L’Aquila che indaga su una possibile frode nelle pubbliche forniture. Dalla perizia risulta che un determinato tipo di isolatore non rispetti i criteri richiesti. Quindi, secondo la Procura, almeno 200 isolatori antisismici già installati e forniti dalla società Alga di Milano, che insieme alla Fip Industriale di Padova si è aggiudicata la gara per la costruzione di circa 7300 isolatori (la spesa complessiva supera i 7 milioni e 100 mila euro), potrebbero non essere sicuri e per questo ne è già stata chiesta la sostituzione. Ma il numero potrebbe salire in quanto l’Alga ne ha forniti in totale 4.899.
Standard insufficienti. Secondo i periti nominati dal tribunale quasi 4.900 dispositivi realizzati dall’Alga risultano diversi dalla tipologia offerta in gara. tuttavia, la perizia evidenzia un’idoneità generale dei dispositivi installati, in base alle normative nazionali o europee vigenti. Standard insufficienti per una zona ad altissimo rischio sismico come il cratere aquilano. Durante le prove di laboratorio, infatti, la riproduzione degli effetti di un terremoto vero ha danneggiato gli isolatori campione dell’Alga a causa del fenomeno “stick-slip” che secondo i periti potrebbe danneggiare gli stessi dispositivi.
Twitter: @PaoloRibichini