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Diritto di critica | November 5, 2024

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Piccoli editori, alta qualità - Diritto di critica

Piccoli editori, alta qualità

di Clara Green

La casa editrice Melino Nerella di Solarino, in provincia di Siracusa, è una delle realtà editoriali italiane che contribuiscono a dare al mercato librario una marcia in più. Investendo, infatti, nella qualità dei loro autori (alcuni dei quali agli esordi letterari) riescono a portare avanti la qualità che da sempre contraddistingue la letteratura italiana. Lì dove le grandi case editrici investono nella quantità e nei grandi nomi del circuito internazionale, le piccole e medie realtà editoriali danno lo slancio vero al mercato dei libri, investendo sul lavoro “artigianale” e fresco, che spesso fa rima con giovane. La vera battaglia sta nel riuscire a emergere dal marasma delle proposte non sempre all’altezza delle aspettative. In un Paese in cui non sempre la qualità è sinonimo di vendite, la sfida sembra essere ancora più impervia. Vi sono rare ma lodevoli eccezioni. La letteratura in Italia è infatti tutt’altro che morta, è semplicemente riservata ai piccoli che hanno voglia di crescere con e grazie a nuovi nomi, a voci inedite e non convenzionali. È il caso della Melino Nerella, il cui catalogo offre una vasta gamma di novità interessanti, che provengono soprattutto dal nostro Paese. Abbiamo chiesto un parere a Salvo Zappulla, direttore editoriale della casa editrice siracusana, nonché lui stesso autore e giornalista affermato.

Come nasce l’idea della casa editrice Melino Nerella? Qual è la vostra mission?

“Melino Nerella Edizioni nasce a Solarino, in provincia di Siracusa, nel marzo del 2009, dalla passione di un gruppo di amici, professionisti e intellettuali accomunati dall’amore per i libri e dalla volontà di promuovere il dibattito culturale e letterario. A oggi la casa editrice presenta un catalogo composto da oltre 20 titoli italiani ed esteri – gialli, noir, thriller storici e romanzi – e un catalogo tecnico scientifico. Non appartengo a questo gruppo, sono stato chiamato dopo dall’editore, ad apportare il mio contributo di esperienza e professionalità per un’azienda che vuole emergere ai più alti livelli. Ed eccomi qui ad affrontare una sfida entusiasmante. La Melino Nerella oggi è una casa editrice a diffusione nazionale, si confronta con il grande pubblico, con la critica autorevole. Ma ce la faremo, abbiamo prodotti di grande qualità, per contenuto e veste grafica. Libri esteticamente belli da vedere e da toccare. Libri intriganti da leggere, in grado di regalare emozioni forti.”

Nella splendida Sicilia, terra di grandissimi scrittori, come si inserisce il vostro progetto editoriale?

“La Sicilia è una terra splendida e contraddittoria. C’è il sole, il mare, paesaggi meravigliosi ma le intelligenze migliori emigrano altrove a cercare fortuna. Terra eternamente saccheggiata e violata. Grandi intellettuali e minuscoli politici che vanno spesso e volentieri a braccetto con la mafia. Noi abbiamo voluto operare qui, dove è difficile fare editoria e imprenditoria sana, anche per la collocazione geografica che ci penalizza. Il nostro è un progetto di ampio respiro, vogliamo produrre libri che riscuotano interesse nell’Italia intera e all’estero. Siamo in contatto con agenzie letterarie straniere proprio per questo. Investiamo di tasca nostra (cosa rara in Sicilia), programmiamo l’uscita dei libri dopo un’attenta selezione, acquistiamo autori anche esteri, paghiamo un anticipo sui contratti come è giusto che sia. Questo per me si chiama fare editoria. La qualità paga sempre e i lettori lo capiscono. Puntiamo a un pubblico vasto che ami le belle storie e non a un genere in particolare.”

Oltre a essere direttore editoriale di Melino Nerella, lei è anche autore di romanzi, fiabe e critico letterario. Come riesce a coniugare queste attività?

“Amo tutto ciò che ha a che fare con la scrittura, e quando un lavoro si fa con gioia si sopportano anche i momenti di stanchezza. Le difficoltà sono tante: la crisi, la gente che legge poco, la concorrenza spietata e spesso sleale dei grandi gruppi di potere. Ma ogni nuovo libro che va in stampa per noi rappresenta una nuova sfida affascinante ed entusiasmante. C’è bisogno dei piccoli editori e anche dei piccoli librai indipendenti, per garantire il pluralismo, le varie realtà che si esprimono in maniera differente, affinché tutto non venga massificato e globalizzato.”

Quali sono le novità della prossima stagione editoriale? Quali sono i generi sui quali puntate maggiormente?

“Siamo appena usciti in distribuzione nazionale con il libro di Imma Gargiulo, un libro che ha avuto già una richiesta dalle librerie per un numero di tremila copie. Mi pare un’ottima partenza che ci sprona e ci incoraggia per il prossimo, in uscita a settembre, un thriller che ha a che fare con Botticelli, su cui puntiamo molto (il thriller, non Botticelli!); l’autrice, una ragazza romana, sa il fatto suo e sono sicuro ci darà grandi soddisfazioni. Non prediligiamo un genere in particolare, puntiamo a proporre storie che contengano elementi di novità e di originalità. Non vogliamo seguire le mode estemporanee o ragionare in termini puramente commerciali. Prima di tutto la qualità, il resto verrà da sé.”

In un periodo di grande crisi economica come questo che stiamo vivendo, secondo lei, i libri – e la lettura in genere – possono essere considerati una risorsa?

“Leggere è sempre una risorsa. Un popolo che si erudisce è più difficile da manipolare e da portare all’ammasso. Ben vengano libri, giornali, mezzi di comunicazione virtuali e tutto ciò che sollecita il confronto e la libera espressione di pensiero. Abbiamo vissuto una fase delicatissima in Italia, si è cercato di soffocare la stampa fastidiosa e persino di porre un bavaglio a internet, ma pare che il peggio sia stato superato.  Si spera di risalire la china.”