Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | December 3, 2024

Scroll to top

Top

Rossella libera, la Farnesina conferma

Rossella libera, la Farnesina conferma

Tutti (improvvisamente) felici e contenti per la liberazione di Rossella Urru, la cooperante italiana rapita in Mali lo scorso ottobre. L’avevano dimenticata in molti, fino alla dedica di Geppi Cucciari dal Palco di Sanremo. E ora su FB una notizia su due la riguarda, si moltiplicano le foto e le manifestazioni di gioia, come se tutta la rete fosse diventata il suo paesino natio, Samugheo. Si dimentica il resto, ad esempio che è libera perché Madrid e Roma hanno pagato il riscatto, in denaro e in ostaggi.

Facce felici su Facebook. Il social network rimanda da questa mattina – ossessivamente – le immagini di Rossella Urru. Sorridente alla laurea, o con il bambino in braccio, o con il velo bianco sventolante nel deserto. E urletti di gioia a profusione. Fanno effetto, anche numericamente (un post su due, in certi momenti di punta), tutti questi “cuori teneri”. Facebook è perfetto per farci sentire migliori, interessati, partecipi, specie quando ci disinteressiamo per mesi ad una questione seria e di colpo ci dicono che si è risolto tutto per il meglio. Senza dover faticare a ricordare com’era andata.

Rossella è stata rapita insieme ad altri due cooperanti spagnoli la notte del 22 ottobre 2011, in un campo profughi dell’Algeria meridionale, nei pressi del villaggio di Tindouf. Il rapimento è stato rivendicato dal Movimento per l’Unità e la Jihad nell’Africa Orientale (Mujao), gruppo finora sconosciuto, forse neonato. Si è invece rivelato estremamente abile nel gestire le notizie con il contagocce e nello strappare ai governi spagnolo e italiano tutte le condizioni richieste. Nonostante le smentite ufficiali di Madrid e Roma, infatti, è probabile che sia stato pagato un riscatto di diversi milioni di euro (i rapitori ne avevano richiesti 30, inizialmente): cosa più importante per il Mujao, sono stati liberati dalla Mauritania tre prigionieri salafiti legati al movimento. Nel Sahara meridionale si sta sviluppando un gruppo jihadista dalla sospetta disponibilità economica e ampia capacità di movimento.

La Farnesina ha aspettato più di dieci ore prima di dare la conferma alla notizia. Già diverse volte i giornali avevano pubblicato le voci di rilascio poi smentite: poteva essere l’ennesimo bluff. E il governo Monti preferisce non averne. Va riconosciuta al premier e a Terzi una capacità diplomatica che Frattini e Berlusconi non avevano – o preferivano esercitare solo su Putin. In pochi mesi, sono stati liberati 14 italiani rapiti nel mondo: i 6 marinai della Rosalia d’Amato, i cinque connazionali della Savina Caylyn, Sandra Mariani il 18 aprile, Marco Azzarà a dicembre e ora Rossella. Forse le indicazioni governative sono cambiate, e c’è speranza anche per l’ultimo italiano prigioniero all’estero, il siciliano Giovanni Lo Porto, catturato lo scorso 19 gennaio con un collega tedesco in Pakistan, nella località di Multan (Punjab).