Pene più lunghe e riduzione della criminalità, uno studio inglese rivela la ricetta vincente
Le conclusioni dello studio rischiano di avere un impatto negativo sulle politiche del governo britannico in tema di sicurezza. In particolare, sulla scelta di ridurre il numero di agenti di polizia come parte dei tagli alla spesa pubblica. La ricerca, condotta dall’Università di Birmingham, ha utilizzato i dati relativi alle condanne locali, rilasciati dal Ministero della Giustizia, per monitorare l’efficacia dell’azione penale e dei 43 corpi di polizia tra Inghilterra e Galles dal 1993 al 2008. I dati che emergono non lasciano adito a dubbi: il carcere è particolarmente efficace nella riduzione dei reati contro il patrimonio, quando la pena detentiva è rivolta a criminali pericolosi e recidivi. A un aumento di appena un mese, nella durata media delle condanne per furti (da 15,4 a 16,4 mesi), la riduzione di questo reato nell’anno successivo è stata di 4.800 su un totale di 962.700.
Per il reato di frode, invece, un aumento di pena da 9,7 a 10,7 mesi si traduce in una riduzione di 4.700 reati all’anno, su un totale di 242.400. Il rapporto parla di “effetto sostanziale”, soprattutto se si considera che la durata della pena, di solito, corrisponde a circa la metà del tempo effettivamente trascorso in prigione. I risultati dello studio supportano quanto fatto dall’ultimo governo laburista, che aumentò i finanziamenti alla polizia, concentrando l’attenzione sui 100mila criminali recidivi. Ciò, da un lato provocò l’aumento della popolazione carceraria, ma dall’altro ha portato a una riduzione dei livelli complessivi di criminalità per determinati reati.
Al contrario, l’attuale segretario alla Giustizia, Kenneth Clarke, nel 2010 aveva sostenuto come non fosse possibile avere “prova certa” di una diminuzione dei reati grazie a un aumento delle pene e agli investimenti nella sicurezza. Il rapporto, invece, sostiene che ci sono “prove inequivocabili. Un maggiore investimento è associato a riduzioni significative della criminalità. Questo – si evince dallo studio – svolge un ruolo importante nella prevenzione. Un aumento dell’1% nel controllo impedirebbe che siano commessi 26mila furti con scasso, 85mila furti, 2500 rapine e 1.800 frodi all’anno.