Approvata la Spending Review, ecco cosa prevede - LA SCHEDA - Diritto di critica
Dopo un Consiglio dei Ministri di sette ore, approvati a tarda notte i tagli previsti dalla Spending Review, con risparmi per 26 miliardi in tre anni. Ecco cosa prevede il decreto:
Esodati. Nel testo si conferma l’aumento di 55.000 unità di lavoratori ‘esodati’ salvaguardati. L’importo complessivo è di 1,2 miliardi a partire dal 2014.
Iva. Sospensione sino al 30 giugno 2013 dell’incremento dell’Iva e riduzione dell’incremento dell’Iva a decorrere dall’anno 2014. Il provvedimento prevede l’eliminazione dell’ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014.
Piccoli ospedali. Dalle prime indiscrezioni sarebbe escluso il taglio dei piccoli ospedali. La norma che prevedeva il taglio automatico delle strutture con meno di 80 posti letto (o addirittura con meno di 120, come circolato in una prima bozza) sarebbe stata presente nella bozza del provvedimento, ma il ministro della Salute Renato Balduzzi, si era impegnato a non farla passare.
Uffici giudiziari. Dovrebbe esserci un rinvio a oggi per i 295 uffici giudiziari destinati alla soppressione o all’accorpamento: 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate.
Province. Tagliate anche le province, una sessantina. Sono due, secondo quanto si apprende, i criteri attraverso i quali verranno tagliate le province: il primo è relativo alla popolazione e il secondo all’estensione. Entro 20 giorni il governo dovrà fissarli con una delibera del Consiglio dei ministri.
Taglio 20% dirigenti e 10% altro personale. Nella Pubblica amministrazione è previsto un taglio degli uffici dirigenziali di almeno il 20% e delle risorse destinate al personale non dirigenziali di almeno il 10%.
Buoni pasto. A decorrere dal 1° ottobre 2012 il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione non può superare il valore nominale di 7 euro. Eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di avere applicazione a decorrere dal 1 ottobre 2012.
Acquisti della Pa. Le pubbliche amministrazioni potranno “rescindere contratti di lungo periodo non più convenienti che dovessero risultare troppo onerosi” per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi. Nel decreto si prevede anche un rafforzamento di Consip, la società del ministero dell’Economia che ha per legge il ruolo di “centrale acquisti”, visto che – come risulta dall’analisi di Bondi – gli acquisti fatti in autonomia dalle amministrazioni sono meno convenienti di quelli attraverso Consip.
Eccessi di spesa Pa. Per i Ministeri e gli enti sono stati eliminati eccessi di spesa per 1,5 miliardi nel 2012 e 3 miliardi a partire dal 2013. Tra gli interventi la soppressione dell’Isvap e della Covip. Saranno accorpate nell’Irvap.
Personale in soprannumero. E’ prevista la “risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti che, in base alla disciplina vigente prima dell’entrata in vigore dell’ultima riforma introdotta dal decreto legge n. 201 del 2011, avrebbero ottenuto la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2014. Il trattamento di fine rapporto sarà corrisposto al momento della maturazione del diritto alla corresponsione. In subordine, si applicheranno le regole ordinarie previste per la mobilità”.
Consulenze. Stop alle consulenze per i dipendenti pubblici che andranno in pensione. Il viceministro Grilli parla di “una clausola di impedimento a dare consulenze al personale in quiescenza”.
Libri scolastici. Confermata, rispetto agli scorsi anni, la spesa di 103 milioni di euro per garantire l’acquisto di libri scolastici da distribuire gratuitamente agli studenti.
Scuole e atenei non statali. Duecento milioni di euro per le scuole (“leggermente inferiore” a quello dello scorso anno) e 10 milioni per le Università non statali, con un taglio del 50%. Sono le spese autorizzate per il 2013. È anche previsto un incremento di 90 milioni di euro per il Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio da ripartire tra le regioni.
Esercito. Le Forze armate ridurranno il totale generale degli organici in misura non inferiore al 10%.
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