Sconti sui carburanti, ecco perché ENI può permetterseli. Ma il mercato reggerà? - Diritto di critica
Dopo gli incredibili rialzi dei mesi scorsi, adesso è guerra di sconti sui carburanti. E se – paradossalmente – a non calare sono le accise (con un governo che ad ogni emergenza aggiunge balzelli per non toglierli mai), la decisione dell’ENI di abbassare i prezzi delle benzine di 20 centesimi nel weekend, ha innescato un cortocircuito anche presso le altre compagnie petrolifere.
Nel weekend Esso ha raggiunto punte minime record nel diesel e nella benzina andando ben oltre il -21 cent euro/litro annunciato. Q8 dal canto suo ha seguito la stessa tattica della settimana precedente, ponendosi un millesimo sotto Eni che, sugli impianti aderenti alla campagna, ha praticato questa volta 1,580 euro/litro sulla benzina e 1,480 sul diesel. Tra i grandi “competitor” di questa corsa al ribasso è entrata adesso anche l’Ip che ha praticato sulla rete -16 anche sul servito. Shell mantiene sconti di circa 10 cent su una parte degli impianti, TotalErg interviene con -15 nelle aree di maggiore competizione ed anche Tamoil effettua interventi mirati.
“A fare la differenza – spiegano fonti interne ad una delle maggiori aziende petrolifere italiane – è la capacità di ENI di tener testa agli sconti, grazie a una serie di altre attività che permettono di compensare le perdite calcolate. Chi invece ha come attività solo la vendita del carburante, deve adattarsi a questa nuova politica imposta dal cane a sei zampe per restare sul mercato, ma patisce mancati guadagni perché ogni barile ha comunque un costo rispetto al prezzo del greggio e alla distribuzione”.
Adesso la grande incognita è capire quanto il mercato interno italiano potrà reggere questa politica di sconti, con lunghe file ai distributori nei weekend e sempre meno clienti durante la settimana.
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Gli sconti finiranno quando le navi ferme per mancata vendita saranno vuote e’ questo il vero motivo di questi sconti
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Entro breve ci saranno grossi problemi, perché rialzeranno ancora il costo carburanti e quelli toccheranno quote indescrivibili. Purtroppo funziona così…stanno facendo in modo di portare la gente ad una ribellione per mettere su una vera dittatura BANCARIA, visto che fanno dipendere tutto da quelle.
Basta vedere le ultime dichiarazioni della Fornero “i lavoratori sono carne in scatola per cani”… -
Gli sconti servono a tenere fuori dal mercato le pompe bianche che non possono permettersi di vendere sottocosto. Eliminate si potrà tornare a fare cartello in modo efficace.
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E’ iniziato il “cambio culturale” che i grandi vogliono per il popolo. Presto avremo a che fare solo con distributori automatici.
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