La Chiesa martire contro la mafia: don Puglisi beato. Adesso ci si ricordi di don Diana - Diritto di critica
“Ucciso in odio alla fede” e quindi martire. Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 sarà beato. La decisione è stata presa da papa Ratinger che ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto relativo al martirio di don Puglisi.
Il sacerdote venne ucciso nel giorno del suo 56esimo compleanno, davanti al portone di casa, in piazza Anita Garibaldi. Le indagini hanno individuato i mandanti dell’omicidio nei capimafia Filippo e Giuseppe Graviano. Quest’ultimo fu condannato all’ergastolo per l’uccisione di don Puglisi il 5 ottobre 1999, mentre il fratello Filippo, dopo l’assoluzione in primo grado, fu condannato in appello all’ergastolo il 19 febbraio 2001. Condannati all’ergastolo dalla Corte d’assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti del commando che aspetto’ sotto casa il prete. Un piccolo plotone di sicari inviati ad uccidere un prete disarmato. Padre Puglisi era stato infatti nominato parroco della chiesa di San Gaetano, a Brancaccio, il 29 settembre 1990. Nel gennaio 1993 aveva aperto il centro ”Padre Nostro”, diventato in breve tempo punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. La sua attività pastorale – come è stato ricostruito anche dalle inchieste giudiziarie – ha costituito il movente dell’omicidio.
E la decisione di Ratzinger diviene ancora più forte e simbolica nel momento in cui si riconosce come martirio l’uccisione di un sacerdote da parte della mafia, precedente che potrebbe adesso aprire la strada alla beatificazione di un altro sacerdote la cui morte è stata fin’ora dimenticata: don Peppe Diana, ucciso a Casal di Principe il 19 marzo del 1994 dai sicari della Camorra. A don Diana è stata conferita una medaglia d’oro al valor civile ma la Chiesa – istituzione che serviva con impegno e dedizione – ancora non ha riconosciuto il suo “martirio”. La speranza è che la causa intentata per don Pino Puglisi sia il primo passo per la beatificazione di chi don Peppe, autore del documento “Per amore del mio popolo non tacerò”.