Fallimenti pilotati, chi lucra sulla crisi - Diritto di critica
Ieri tre arresti a Milano, oggi 5 a Roma. Aumentano i casi di affaristi impegnati nel business dei fallimenti: provocano artificialmente la bancarotta di un’azienda per potersi spartire gli utili, sottraendoli all’erario. Un bottino da oltre 300 milioni di euro.
Ci sono i suicidi per la crisi (meno degli altri anni ma più famosi), ci sono cariche di polizia contro i manifestanti anti-Equitalia a Napoli (un ferito negli scontri di oggi). E poi c’è chi sfrutta la crisi per fare soldi. Cinque imprenditori romani sono stati individuati ed arrestati dalla Guardia di Finanza con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Secondo gli investitori, avrebbero messo in piedi un giro di affari basato sul fallimento delle altre società: provocavano la bancarotta dell’azienda – anche interferendo con le banche per l’ottenimento di prestiti – per poi spartirsi le spoglie. L’acquisto delle quote e azioni di queste “carcasse” in via di liquidazione fruttava ai cinque furbi un guadagno del 300%. Le Fiamme gialle hanno sequestrato beni per oltre 100 milioni di euro, tra immobili, titoli e automobili.
Non solo Roma Ladrona. A Milano, un’indagine similare ha portato ieri all‘arresto di 2 imprenditori e un’avvocatessa. I sequestri della Guardia di Finanza raggiungono il valore di alcuni milioni di euro in conti correnti, immobili, auto e opere d’arte. Insieme avevano “fabbricato” il fallimento del gruppo societario Mqm, attivo nella grande distribuzione alimentare, provocando un buco da oltre 220 milioni di euro. Tra le conseguenze, il licenziamento di 700 persone.
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io voglio i nomi……. ed i cognomi. E i nomi delle società. aAltrimenti la notizia è inutile…. e che non si appellino alla privacy sti 5 figli di buona donna
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