Effetto Serra: il complotto di Exxon per sconfiggere Kyoto - Diritto di critica
Falsificare i dati scientifici per ottenere vantaggi economici. Così la Exxon, la grande compagnia petrolifera americana è oggi sotto accusa negli States. Avrebbe, infatti, per anni avrebbe indebitamente influito sugli studi relativi al cambiamento climatico e all’innalzamento della temperatura del globo. Una vera e propria politica negazionista non tanto rivolta ad un maggior consumo di idrocarburi, quanto per accelerare lo scioglimento dei ghiacci, affinché fosse possibile sfruttare i giacimenti petroliferi nell’Artico.
Un libro contro i petrolieri. Insomma, la Exxon si trova di fronte ora ad un gran problema. È bastato un libro (“Private Empire”) a mettere i bastoni tra le ruote alla più importante compagnia petrolifera del mondo, con un potere tale da confrontarsi con il governo americano alla pari. L’autore del saggio è Steve Coll, già vincitore di due premi Pulitzer. Secondo Coll, la multinazionale petrolifera avrebbe influenzato, utilizzando centri-studi ufficialmente indipendenti, la ricerca scientifica sul surriscaldamento del pianeta. Sul piano politico, la Exxon avrebbe attivato la sua potentissima rete di lobbisti e di finanziatori di campagne elettorali. Da qui, secondo Coll, sarebbe partita una vera e propria campagna di disinformazione.
Lobby e finanziamenti alla ricerca. Tutto ebbe inizio, secondo i dati raccolti nell’inchiesta, nel lontano 1993 ma ebbe poi un’accelerazione nel 1997 con gli accordi di Kyoto. Per bloccare o almeno attenuare l’accordo internazionale, i petrolieri americani avrebbero cominciato a finanziare piccole e grandi associazioni liberiste e centri-studi per creare un dibattito su un aspetto scientifico che sembrava essere una certezza e, come spiega Coll, “mettendo in dubbio sia le responsabilità dell’inquinamento industriale, sia l’esistenza stessa di un riscaldamento da CO2”. Secondo il giornalista, furono adottate tecniche simile a quelle impiegate dai grandi gruppi del tabacco quando cercarono di ritardare gli studi e le notizie relative ai danni provocati dal fumo. “Finanziando generosamente piccoli gruppi di scienziati scettici, spesso privi di competenze e qualifiche specifiche e offrendo loro campagne di comunicazione pubblica – spiega Coll – diedero a queste voci un peso sproporzionato nel dibattito scientifico.
I benefici dallo scioglimento dei ghiacci. La Exxon ha tratto da questa campagna non solo vantaggi nella vendita di idrocarburi, ma dallo stesso surriscaldamento del pianeta sta portando benefici alla multinazionale del petrolio. Infatti, accelerando lo scioglimento dei ghiacci artici, avrebbe reso più facile lo sfruttamento dei giacimenti sottomarini. Non ha caso, in questi giorni la Exxon ha potuto annunciare un accordo per lo sfruttamento dei giacimenti artici nella russa con il governo di Mosca.
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E lei che dati ha per smentire quelli dell’Istat? E’ facile parlare di complotto. E’ facile gridare allo scandalo, ma senza prove non si va da nessuna parte. I dati Istat, a mio parere (si sta parlando dell’articolo sui suicidi pubblicato su ddc:
https://www.dirittodicritica.com/2012/05/10/suicidi-boom-falso-63551/) sono stati estrapolati dai verbali di Polizia e Carabinieri, intervenuti sul luogo dei vari suicidi, raccogliendo le testimonianze dei familiari. E’ tutto perfettamente verificabile.
Ribalto la sua provocazione: non è che proprio questa eccessiva attenzione sui suicidi economici faccia comodo ad una certa ideologia che vuole far ripiombare questo paese negli anni di piombo?-
“E’ tutto perfettamente verificabile”.
Lei, da giornalista, li ha verificati? Per esempio, ha verificato che le classi statistiche utilizzate siano isospettrali (suggerimento)?Ovvero ha preso per buono un numerino senza essere in grado di comprendere come è stato ottenuto?Tuttavia a lei faceva comodo che passasse l’immagine del complotto mediatico (come se gli esponenti estremisti non sapessero che i giornali-tg-approfondimenti “mainstream” sono un ammasso di stronzate) atto ad alimentare le ali sovversive e terroristiche blablabla… quindi quei numeri sono stati un’occasione da non farsi scappare; presi per buoni, impacchettati e pubblicati con tanto di predicozzo e ditino alzato.Non si è distinto dal mare di “professori mancati” che scrivono “da altre parti”, perché si è comportato esattamente come loro; questo non è corretto nei confronti di noi lettori.
Deve fare le pulci anche in quello che crede, almeno questo è il mio consiglio, perché escludere alcune categorie di eventi-persone in una classe statistica è molto semplice e non emerge nei risultati finali (che sono poi quelli che vengono pubblicati).-
Guardi, non sono io l’autore di quell’articolo. Quindi non rispondo per i miei colleghi. In ogni modo mi pare chiaro che ci sia stata molta strumentalizzazione su quei dati. La stessa Cgia di Mestre a usato i dati Istat, omettendo quelli del 2009 per dimostrare una teoria del trend di crescita dei suicidi economici (
http://amato.blogautore.repubblica.it/2012/05/11/lemergenza-suicidi-tra-cronaca-statistiche-e-blog/ ) che non c’è. Inoltre, parliamo di una media di suicidi per motivi economici che si aggira intorno alle 180/200 persone l’anno, un numero incomparabile con 60 milioni di persone anche solo per fare statistica. Inoltre, persone che tentano il suicidio per motivi sentimentali sono il triplo ogni anno.
Tra le altre cose, Non ho mai parlato di complotto. ho detto solo che ci sono frange extraparlamentari che si avvantaggiano dall’attenzione mediatica sul caso. Ma i giornali non fanno statistica. La statistica la fanno i numeri. Saluti
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