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Diritto di critica | November 24, 2024

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Così gli italiani ingrassano con la crisi - Diritto di critica

Così gli italiani ingrassano con la crisi

Con la crisi economica cambiano le abitudini alimentari degli italiani. Secondo i dati di Osservasalute gli abitanti del Belpaese scelgono sempre più prodotti economici e poco sani e rinunciano alla palestra. Il risultato, un italiano su due è in sovrappeso.

Quando il cibo sano costa troppo. Frutta e verdura sono troppo costosi. Per questo sono state immediatamente eliminate dalle tavole per far spazio a cibi meno costosi ma anche meno sani, con più grassi saturi, sale, zuccheri, additivi e coloranti. Così, la crisi economica ha inciso direttamente sullo stato di salute dei cittadini italiani modificando le loro abitudini alimentari e trasformando la dieta mediterranea in un vecchio ricordo. Di fronte alla mancanza di sport ed al progressivo aumento della sedentarietà ingrassare diventa inevitabile.

Bimbi e ragazzi sempre più grassi. I ritmi di vita troppo frenetici. Pasti consumati velocemente e fuori casa. Fast food e mense. Le prime a rinunciare ad uno stile di vita sano sono soprattutto le fasce più deboli. Ma allarmanti sono anche i dati relativi ai bambini ed ai ragazzi tra i 6 e i 17 anni. Il 23% è in sovrappeso e l’11% obeso. I fattori determinanti di questa situazione sono oltre alla cattiva alimentazione e al poco esercizio fisico, anche l’aumento del fumo e dell’alcol.

Una tassa sul junk food? La vita media degli italiani sarà progressivamente erosa dalle nuove abitudini adottate in conseguenza della crisi. Per questo è stata ipotizzata la possibilità di tassare il “cibo spazzatura” così come i soft drink, ossia le bibite zuccherate. Ma l’idea è stata già abbandonata per i pochi consensi ricevuti. Una simile tassa infatti finirebbe per gravare esclusivamente sulle fasce sociali più povere senza produrre alcun risultato. L’unica soluzione è la rieducazione della popolazione che deve tornare a privilegiare pasti sani, con la giusta dose di frutta e verdura quotidiana abbinata ad un’attività sportiva. Insomma, meglio rinunciare al telefonino nuovo, ma mangiare meglio.