Antibiotici nocivi per l’uomo, negli Stati Uniti vacillano le lobby agricole - Diritto di critica
Il settore petrolifero negli Stati Uniti cattura l’attenzione, nell’immaginario collettivo, ma le lobby più potenti sono quelle legate all’agricoltura. L’indotto, tra materie prime e operatori del settore, è enorme. Nel sistema politico statunitense c’è da sempre una grande rappresentazione, qualsiasi sia la maggioranza nel Congresso. E l’agricoltura ha da sempre avuto un posto speciale nella psiche di milioni di americani, nonostante solo il 2% della popolazione viva in una fattoria.
La sentenza La scorsa settimana un tribunale federale di New York si è pronunciato su una causa intentata da un gruppo di associazioni ambientaliste, tra cui il ‘Natural Resource Defense Council’ (NRDC), ordinando all’amministrazione Obama di comunicare alle aziende farmaceutiche che, a breve, potrebbero essere vietati alcuni antibiotici utilizzati per la produzione di carne. Ambientalisti ed esperti di sanità pubblica da anni sostengono che il loro uso smodato possa aver aumentato nei batteri il tasso di resistenza ai farmaci, a discapito delle persone.
Le analisi Secondo uno studio della ‘Food and Drug Administration’ (FDA), circa l’80% degli antibiotici venduti negli Usa sono utilizzati anche per gli animali nelle fattorie. Alcuni dei medicinali anche per il trattamento di capi di bestiame malati, con gli antibiotici assunti attraverso mangimi o nell’acqua senza la diretta supervisione di un veterinario. L’utilizzo intensivo di medicinali sviluppa negli agenti patogeni una maggiore resistenza, come i microbi che imparano ad adattarsi alla penicillina o alle tetracicline. Ciò rappresenta un grave problema di salute pubblica: circa 100mila americani ogni anno muoiono per infezioni contratte in ospedale, con batteri resistenti alla gran parte degli antibiotici in commercio.
Le associazioni La sentenza del Tribunale federale di New York arriva due mesi dopo che l’amministrazione Bush aveva annunciato alcune restrizioni sugli usi nell’agricoltura di alcune classi specializzate di antibiotici. E questa ulteriore pronuncia potrebbe gettare le basi per il cambiamento nel business di settore. “Questa vittoria – ha spiegato nel suo blog Peter Lehner, direttore esecutivo del Natural Resource Defense Council – ci aiuterà a proteggere le famiglie americane contro i superbatteri e altri agenti patogeni resistenti ai farmaci”.
I precedenti Già in alcuni studi nel 1977, la Food and Drug Administration era giunta alla conclusione di come gli antibiotici fossero stati sfruttati eccessivamente per la produzione di alcune tipologie di carne. Gli imprenditori dell’epoca, però, si opposero sostenendo che i farmaci venivano utilizzati con cautela per controllare le malattie degli animali nelle fattorie. Sotto accusa finì l’uso smodato di medicinali negli ospedalie le commissioni di Camera e Senato fecero un passo indietro nel proibire l’uso di antibiotici sugli animali.