Ryanair lascia a terra l'Ungheria di Orbàn - Diritto di critica
La conosciamo come la compagnia aerea più irriverente. Dopo aver preso in giro per anni l’ex premier Silvio Berlusconi e dopo aver iniziato un braccio di ferro con l’Enav per i documenti di riconoscimento, Ryanair è al centro di una nuova polemica. Non più con le autorità italiane, bensì con quelle ungheresi.
“Lasceremo l’Ungheria a terra”. È questo l’ordine che Michael O’Leary, proprietario della compagnia aerea irlandese low-cost ha dato ai suoi dipendenti. Così, buona parte dei collegamenti con l’aeroporto di Budapest sono stati sospesi. Uno scherzo non da poco visto che Ryanair ha acquistato la maggior parte delle tratte internazionali che erano di proprietà della vecchia (e fallita) compagnia di bandiera, la Malév.
Troppi controlli per l’equipaggio. Una polemica che nasce proprio per l’atteggiamento autoritario del governo di Viktor Orbàn. Ma dietro la decisione Ryanair non c’è nulla di filantropico o di politico. La scelta è puramente economica. Infatti, le autorità magiare hanno imposto che tutti gli equipaggi provenienti dall’estero si sottopongano ai controlli di sicurezza come tutti i passeggeri. Non solo quando hostess, steward e piloti giungono nella cosiddetta “area sterile” (cioè nella zona dopo i controlli di sicurezza)prima della partenza, ma anche quando l’aereo è appena atterrato. Una perdita di tempo enorme (e inutile) che si trasforma per Ryanair in un vero e proprio costo. Infatti, i rigidi controlli imposti da un governo che assomiglia sempre più a quelli socialisti del passato che a quelli europei di oggi, si traducono in una perdita di 25 minuti per ogni volo. Troppi, per una compagnia aerea che ha fatto della semplificazioni e della rapidità nelle procedure un vanto. “È una pratica assurda che non esiste in nessuno dei 170 aeroporti dell’Unione europea”, commenta in una nota Ryanair.
A rischio il turismo magiaro. Così, di fronte ad una crisi economica galoppante, aggravata da politiche ideologiche e nazionalistiche messe in atto da Orbàn, un altro settore produttivo del Paese, quello turistico, rischia di subire un pesante colpo, allontanando l’Ungheria dal resto d’Europa.
Twitter: @PaoloRibichini
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Gli assistenti di volo maschili si chiamano STEWART. Gli STUART sono una antica famiglia inglese!
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E.C. Gli assistenti di volo maschili si chiamano STEWARD.
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povera Ungheria…che fine le stanno facendo fare….
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è quello che succede ad affidare le redini di un paese a personaggi “poco democratici”, si finisce in un angolino. Se il gov. ungherese non fà dietrofront Ryanair ci mette poco a smettere di volare in Ungheria
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Io so per certo che ai poliziotti di frontiere i romeni “mollano” 50€ chiudono entrambi gli occhi. E non sono casi isolati, è la norma.
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Sì, assomiglia sempre più ad un paese socialista ai tempi della guerra fredda.
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Ci informi lei se è così informato
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Michael O’Leary NON è il proprietario di Ryanair. Avrà senz’altro quote di partecipazione nella società, ma è il CEO – Chief Executive Officer – in italiano direttore generale/amministratore delegato!!!!!!
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