In Germania un ministro rischia il posto per giocare al Sudoku. E in Italia? - Diritto di critica
Giocava a Sudoku durante una seduta del Bundestag. Questa l’accusa che sta costando una pioggia di critiche al ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Nel corso del dibattito per l’approvazione del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia di 130 miliardi di euro, il ministro settantenne è stato pizzicato a giocare con il suo iPad. In Germania tutto questo fa scandalo.
Una pausa che sta costando caro. Le televisioni trasmettono l’immagine dell’imperdonabile distrazione del ministro alle prese con il gioco del Sudoku sul tablet con lo schermo socchiuso. È bastato così poco per essere al centro dell’attenzione dei media che non fanno che sottolineare la gravità del gesto. Il ministro Schäuble si trova così nel mezzo di un acceso dibattito nonostante si sia distinto sempre per l’enorme mole di lavoro che sta portando avanti tra notti in bianco passate a discutere la crisi greca a Bruxelles e il G20 dei ministri delle finanze in Messico. Quella che in Germania è una notizia estremamente seria, in Italia fa quasi sorridere, essendo abituati a vedere in Parlamento esempi decisamente peggiori. Se presenti, gli strapagati politici italiani sono infatti spesso alle prese con sonnellini, letture varie, telefonate e siti web di escort. Insomma, il Parlamento italiano molto spesso ricorda le aule di scuola al momento della ricreazione. Triste se paragonato invece alla serietà che invece viene giustamente pretesa in Germania.
Il video porno in India. Le cose non vanno meglio in India dove, il mese scorso, dei parlamentari indiani sono stati costretti a dare le dimissioni perché scoperti a guardare un film porno sul cellulare. Ad aggravare la situazione, la circostanza che uno dei tre incriminati, Patil, fosse il titolare del dicastero delle donne e dei bambini. “Già viviamo in un paese dove vige l’idea che le donne siano degli oggetti a disposizione, proprietà trasferibili. È davvero grave che persone in posizioni di potere, con la responsabilità di cambiare le cose, siano impegnati a guardare dei porno”, ha commentato Renuka Chowdhary, il predecessore di Patil.
E l’Italia, dove tutto ciò non fa notizia. Naturalmente in Italia non potevano mancare simili precedenti. Protagonista dell’episodio avvenuto un anno fa, l’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia, deputato del Pdl, il quale era stato sorpreso a guardare foto osé, durante il dibattito sulla mozione di sfiducia nei confronti di Sandro Bondi. Ma, se in India i tre parlamentari sono stai costretti a dimettersi, lo stesso non è avvenuto in Italia. Nel Bel Paese, infatti, nonostante tutto quello che combinano i politici nessuno ha mai sentito la necessità di lasciar il posto ad un rappresentante più degno. Probabilmente la causa è da attribuire anche alla scarsa pressione di un’opinione pubblica ormai assuefatta ad ogni cosa.
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