Oggi siamo tutti pecorelle - Diritto di critica
L’EDITORIALE – Pasolini e la sua concretezza sui figli dei proletari sono lontani, anzi, forse non li ha mai nemmeno letti. Aria Radical-chic, camicetta e barba incolta, il suo show lo fa davanti alle telecamere che lo posteranno in men che non si dica sul web, pronto a diventare il nuovo paladino di non si sa cosa. E non si tratta di un monologo sulla non-violenza, sulle ragioni della manifestazione, sulla condizione delle forze dell’ordine (avrebbe avuto molto più effetto). Niente di tutto questo. La tiritera parte all’indirizzo di un carabiniere, uno dei tanti inviati a protezione del cantiere della TAV in Val di Susa. E tutto è funzionale a far scattare la rabbia dell’agente: “vorrei vederti sparare”, gli dice subito.
La parola d’ordine è “Pecorella”. All’inizio quasi belando, il ragazzo “No Tav” lo provoca, protetto da un alto guard rail e sicuro del fatto che quell’agente non può reagire. I Carabinieri sono lì immobili, non rispondono, le immagini parlano chiaro. E allora, niente di più facile, inizia la serie di insulti all’indirizzo della “pecorella”: “dai anche i bacini alla tua ragazza con quella mascherina? Sennò gli attacchi le malattie”, lo apostrofa il nostro paladinonazionale. Che eroe. Ed è un peccato perché in un contesto simile di argomentazioni da sostenere davanti a un carabiniere che – gioco forza – non poteva fare altro che ascoltare, ce ne sarebbero state di migliori. Ma Pasolini quel ragazzo forse non l’ha mai letto. Su Facebook, intanto, è nata la pagina “siamo tutti pecorelle”.
E il video si conclude con un’altra massima: “E noi ci divertiamo un sacco a guardare voi stronzi…”. A volte, dunque, è necessario ostinarsi a non dimenticare Pasolini. E ribadire che oggi siamo tutti pecorelle.
II PCI ai giovani!!
È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati…
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.
(Pier Paolo Pasolini)
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Voi, come il Corriere.it partite da un presupposto: i No TAV son tutti così, pronti ad aizzare il “celerino”, termine odioso. Tirar fuori le frasi di Pasolini ha solo l’intento di evocare gli scontri di tante decadi fa, ovvero l’idea dello scontro, dei manganelli, gente che urla, il terrore. Ma perchè non esaminate mai i costi e benifici (se ve ne sono) di un’opera faraonica che non serve? Perchè date sempre enfasi all’auto incendiata, al ragazzo che provoca. Guardate che quel carabiniere poteva colpirlo quando voleva e non lo ha fatto perchè c’era una telecamera, perchè quel ragazzo era inoffensivo. Forse attendeva una reazione fisica di quel ragazzo, stava lì per dimostrare quanto fosse eroico (tutto armato) a sfidare quelle frasi forbite d’insulti. Quell’agente ha certamente fatto bene a non colpire, ma poteva togliersi la maschera, il casco e parlare, mostrando che lo Stato vuol dialogare. Questo sì che avrebbe avuto diritto di enfasi sui media nazionali. “Il poliziotto che abbraccia il No TAV”, un titolo che avrebbe scatenato una serie di posizioni (pro e contro) sicuramente più costruttive che vedere gli idranti contro dei cittadini che voglion solo proteggere le loro case.
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Estremamente attuale. Almeno inparte.
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Non penserete che il bimbetto nato per sbaglio legga Pasolini?
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Il giornalismo(se così si può chiamare) degli ultimi 20 anni ha contribuito a creare una falsa opinione delle persone che sono quasi completamente all’oscuro della verità.
Solo la rete dà la possibilità di avere un giudizio sui fatti.
Quello sul TAV è assolutamente NEGATIVO e potete appurarlo dai numerosi articoli dove si dimostra che è un progetto assurdo ed inutile che serve solo ad alimentare la corruzione.
Non solo, ma il danno maggiore sarà all’AMBIENTE ed alla SALUTE dei cittadini del posto.
Quindi VALSUSINI, andate avanti e difendete la VOSTRA TERRA!!!!
Sempre NOTAV!!!! -
Ma di che state parlando? Io vedo il solito cretino provocatore che cerca lo scontro. A prescindere dai diritti più o meno giusti di una causa, non c’è niente che non mi faccia pensare ad uno di quelli che con il pretesto della causa di qualcun’altro, si sentano in diritto di incediare l’auto di qualche poveraccio o sfasciare il negozio di qualcuno che con esso ci mantiene la famiglia. Uno di quelli che tira un estintore volendo far credere che non voleva far del male a nessuno o che sfascia la statua della Madonna insultando tutti i cristiani. Ecco queste sono le stesse persone che vanno a fare la guerra negli stadi, basta che ci sia una parte dove stare per usare violenza gratuita. Queste sono le persone che io non approvo e non venitemi a dire che se uno di questi vi avesse incendiato l’auto di cui magari state ancora pagando le rate, forse non vi farebbero rodere il culo anche a voi.
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Procazione leale legittima?? Offendere e umiliare una persona è una provocazione legittima?? E quando i nazi vanno dalle persone di colore a dirgli che spacciano e rubano il lavoro e che sono una razza inferiore, allora, anche quella è una provocazione legittima?? O è una UMILIAZIONE, per farti rabbia, per farti diventare violento. La verità è che quella bestia che provoca il carabiniere è un fascista in camicia rossa, ne più ne meno, e che il suo obiettivo era quello di farlo reagire e poi dire che la polizia è cattiva e brutale. Ma tu forse questo lo sai, è che non lo vuoi dire….
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la mia risposta ad Alex non passa il vaglio della vostra censura? ero stupito fosse passato il mio primo intervento, mi faceva ben sperare per il secondo…mi sbagliavo?
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