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Diritto di critica | November 5, 2024

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Le ostie "allucinogene", quella bufala che fa tremare i giornalisti - Diritto di critica

Le ostie “allucinogene”, quella bufala che fa tremare i giornalisti

“Ostie allucinogene: vecchie sballate vedono i santi”. “Ostie allucinogene creano caos durante la funzione”. “I fedeli drogati picchiano il prete”. Questi sono solo alcuni dei titoli che comparivano su testate cartacee ed on-line fino a due giorni fa. In pratica, nella chiesa di Santo Spirito in Campobasso, durante l’Eucarestia ai fedeli sarebbero state offerte particole contaminate addirittura da LSD. Cosa potenzialmente plausibile, visto che tale sostanza è ricavata da un parassita delle graminacee. Da lì molti giornali, tra cui “il Mattino“, “Libero” e “il Sole 24 ore“, non hanno tardato a descrivere scene deliranti, tra cui “crocifissi abbracciati”, “aggressioni al prelato”, “vino rubato” e altro ancora.

Una vicenda sicuramente tragicomica che, per gli effetti, avrebbe sicuramente attratto l’attenzione di qualunque lettore. Ma, se un giornalista professionista (dunque retribuito per svolgere un lavoro degno e diligente) avesse indagato meglio, piuttosto che fidarsi di quanto letto su Facebook o “retweettato” su Twitter, avrebbe scoperto che non esiste alcuna chiesa di Santo Spirito nel capoluogo molisano, non c’è ombra del fantomatico don Achille inseguito da anziane disinibite e, soprattutto, nessun “corpo di Cristo” contaminato da stupefacenti.

In poche parole, l’ennesima bufala (sparsa dalla rete, più precisamente – guarda caso – tramite una pagina Facebook) presa per autentica. Si è dovuta scomodare persino la Diocesi di Campobasso-Bojano per smentire l’incredibile avvenimento. Uno dei primi a pubblicare la notizia fasulla è il sito “Abruzzo24ore.tv“, il quale, poche ore dopo, corregge il tiro sostenendo che ha tentato “un esperimento” essendo i redattori consci della non veridicità dell’agenzia. Tuttavia, tale decantata “seria burla” è costata una pessima figura a molti loro colleghi, per di più dopo la fine di Carnevale ed  in netto anticipo rispetto al solito “pesce d’aprile”.

I professionisti lontani dal Molise centinaia di chilometri non hanno fatto altro che scopiazzare e diffondere ulteriormente una notizia (presa verosimilmente da fonti tutt’altro che attendibili) senza alcun controllo specifico. Bastava forse una telefonata. La conseguenza? In molti, venerdì scorso, sono dovuti ricorrere alla rettifica, dovendo ammettere una colossale quanto imbarazzante débâcle.

Comments

  1. Lwe

    Era ovvio che fosse una bufala. Il Molise non esiste.

  2. cesco bauco

    giornalisti? In questo circo di stato?!

    Giornalai, semmai!

  3. Marco Amadio

    voglio la particola ogni domenica :)

  4. Un aggiornamento in proposito: alcune delle testate sopra citate hanno pensato di rimuovere totalmente la notizia dai loro siti, lasciando però inalterato l’url…