Processo Mills, la prescrizione (non) è un'opinione - Diritto di critica
Se Berlusconi sarà condannato, dirà che la sentenza era già scritta. Se verrà prescritto, l’opposizione insorgerà. In caso di assoluzione, il diretto interessato riabiliterà i giudici sostenendo che l’impianto accusatorio era solo una montatura per screditarlo. Dopo cinque anni di processo, il caso Mills arriverà sabato prossimo ad una di queste tre conclusioni. Berlusconi attende.
L’intera vicenda ruota attorno a 600 mila dollari che, per l’accusa, Silvio Berlusconi ha versato alla fine degli anni ’90 a David Mills in cambio di dichiarazioni reticenti nei processi per le mazzette alla Gdf e All Iberian. In attesa della conclusione delle difese, il pm Fabio De Pasquale ha chiesto di condannare Berlusconi a 5 cinque anni di carcere in quanto, a suo dire, ci sono le prove della corruzione di David Mills. Per molti, però, la prescrizione è dietro l’angolo.
L’intera vicenda parte il 13 marzo del 2007 con l’ex premier chiamato a rispondere di corruzione in atti giudiziari, il giudice è Nicoletta Gandus. Nel dicembre successivo, il pm De Pasquale comunica in aula di aver modificato il capo di imputazione: il reato era stato commesso non più il 2 febbraio 1998, ma il 29 febbraio 2000, i tempi della prescrizione si allungano così di due anni. Il 4 ottobre del 2008, invece, il dibattimento si ferma per il Lodo Alfano: la Consulta deve pronunciarsi sull’eccezione di incostituzionalità eccepita dal pubblico ministero. Il Tribunale decide allora di stralciare la posizione dell’ex premier e di portare avanti il processo per Mils, condannato il 17 febbraio 2009 a quattro anni e mezzo di carcere e a 250 mila euro di danni da versare alla Presidenza del Consiglio. La sentenza viene confermata in appello mentre la Cassazione, pur non negando le sue responsabilità, lo proscioglie dichiarando prescritto il reato.
Dopo il Lodo Alfano è la volta del Legittimo Impedimento: il 16 aprile 2010 la Consulta è nuovo interpellata sulla costituzionalità del provvedimento. Il dibattimento riprende solo l’11 marzo del 2011, con i giudici che chiedono a Berlusconi un calendario settimanale di udienze (a Milano l’ex premier è imputato per quattro procedimenti). L’ultimo colpo di scena qualche giorno fa: Berlusconi presenta un’istanza di ricusazione dei giudici che ieri è stata rigettata.
Sabato prossimo la sentenza ma a mezzabocca in molti danno per certa la prescrizione. Per il reato di corruzione in atti giudiziari, infatti, secondo la ex Cirielli, la prescrizione interviene trascorsi dieci anni anni. Secondo l’accusa, però, il reato non si sarebbe consumato l’11 novembre 1999, giorno in cui l’avvocato avrebbe disposto il trasferimento dei soldi da un fondo d’investimento a un altro ma il 29 febbraio dell’anno successivo, quando effettivamente s’intestò le quote per 600mila dollari. La sentenza con cui la Cassazione ha già dichiarato la prescrizione per David Mills ha convalidato la prima ipotesi. Difficile che adesso i giudici si pronuncino diversamente. La difesa, infine, calcola il reato prescritto l’8 gennaio: il calcolo della prescrizione – secondo Longo e Ghedini – avrebbe dovuto riprendere dal giorno in cui la Consulta respinse il Lodo Alfano, il pm ritiene invece che la sospensione sarebbe durata fino alla riconsegna degli atti al Tribunale, quindi diverso tempo dopo.
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