E Sarkozy ricorre alle comparse - Diritto di critica
Passeggiata in mezzo agli operai, sorriso cordiale, mani strette a destra e a manca e risposte affabili alle domande sul futuro della Francia: i bagni di folla in campagna elettorale sono un’abitudine ormai consolidata, alla quale non si sottrae neanche Nicolas Sarkozy nella sua nuova corsa all’Eliseo. Peccato che non tutta la gente attorno al presidente-candidato sia spontanea: lo scorso giovedì, infatti, è stata testimoniata la presenza di numerose “comparse” durante una visita presidenziale al cantiere edile di Mennecy, nella zona a sud di Parigi dell’Essonne, convocate – così pare – per rimpolpare le fila degli operai al passaggio di Sarkozy (e delle telecamere).
A svelare la messinscena sono stati – in forma anonima – proprio alcuni operai impiegati nel cantiere, che ai microfoni di Radio Europe 1 hanno rivelato la presenza di un numero di persone superiore a quello solito in occasione della visita presidenziale: «volevano gente attorno a Nicolas Sarkozy», ha infatti raccontato uno dei testimoni, secondo il quale l’Eliseo avrebbe chiesto all’impresa che gestisce il cantiere di raddoppiare le presenze di operai per l’apparizione presidenziale. Ecco allora che dai cantieri vicini sarebbero stati convocati ad hoc altri impiegati, lavoratori e addetti di ditte fornitrici: ad alcuni di loro sarebbe anche stato chiesto di fingere di lavorare durante il passaggio di Sarkozy.
L’Eliseo, tuttavia, non ha confermato la versione fornita dai testimoni e dopo una prima vaga precisazione circa la volontà di «dare la possibilità di essere presenti ai lavoratori passati e futuri del cantiere» , la smentita è stata più decisa man mano che la polemica sulle presunte “comparse” si faceva più aspra. «Sono stupidaggini – ha affermato infatti la Presidenza –, tutti gli operai erano legati al cantiere, li aveva invitati l’impresa». Una versione confermata dall’impresa stessa, secondo la quale nel cantiere erano presenti «i 67 operai che lavorano tutti i giorni al cantiere, oltre al personale delle imprese che partecipano al progetto».
Ma la polemica non accenna a placarsi, soprattutto in un periodo delicato come quello dell’avvicinamento della corsa all’Eliseo: particolarmente sotto accusa da parte della squadra dello sfidante di Sarkozy, il socialista François Hollande, infatti, sarebbe la politica di continuo contatto con la gente che l’attuale presidente (e candidato) pare aver attuato ormai da tempo. Secondo quanto riportato in un articolo del Corriere della Sera, infatti, il partito socialista teme in particolar modo che Sarkozy possa approfittare della sua carica e del denaro pubblico per portare avanti una sorta di “campagna elettorale nascosta”. Anche – pare – con il ricorso a figuranti e folle più o meno reali.