La voce della Luna, intervista a Raffaele Castrìa - Diritto di critica
Scritto per noi da Cinzia Giorgio
Attore, autore e regista, Raffaele Castria ha assunto nel 2000 la direzione artistica del Teatro Stabile del Giallo, lo storico teatro romano, che dal 1986 mette in scena le pièce teatrali di autori come Agatha Christie e Sir Arthur Conan Doyle. Nato da un’idea di Giancarlo Sisti e Susanna Schemmari, lo Stabile del Giallo ha sede in via al Sesto Miglio 78. Sotto la direzione artistica dell’istrionico Raffaele Castria, affiancato dall’ottima compagnia del teatro, lo Stabile del Giallo ha regalato a questo peculiare progetto nuove idee e nuove prospettive, con stagioni teatrali in grado di catturare l’interesse dei fedelissimi, degli appassionati e dei neofiti. Da qualche anno Castria è anche regista acclamato della compagnia che fa capo all’Associazione Culturale Integrata La Voce della Luna e che ha come presidente la dottoressa Anna Berni. La compagnia ha una particolarità: i suoi attori hanno avuto episodi di disagio psicologico e hanno trovato nel teatro il mezzo per esprimere le loro emozioni e far uscire allo scoperto il loro talento. Dal 26 gennaio andranno in scena al Teatro Euclide di Roma i due lavori Frammenti di discorsi amorosi, testo nato da un’interazione tra gli attori della compagnia, i danzatori e il regista, e Giorni Felici di Samuel Beckett.
Com’è nata l’idea del gruppo teatrale La Voce della Luna e che finalità persegue?
L’attività del gruppo teatrale integrato La Voce Della Luna è da considerarsi la realizzazione concreta di obiettivi che superando il contesto sanitario, aprono l’operatività a processi permanenti di inclusione sociale. Tali obiettivi rimandano alla consapevolezza acquisita dall’esperienza che il “diritto di cittadinanza” può continuare a esercitarsi solo partecipando attivamente in ambiti reali di trasformazione sociale, economica e culturale. In una società in cui domina il mercato e il condizionamento di massa è sempre in agguato, e sempre più sofisticate sono le spinte all’esclusione.
Allora ecco lo slogan del Centro Sperimentale Integrato La Voce della Luna: “Se l’Esclusione permanente rinchiude, e cronicizza il disagio, l’Inclusione permanente libera e differenzia il divenire della salute”. In termini economici si tradurrebbe. L’associazione La Voce della Luna è un investimento sulla salute mentale, costa molto meno sostenere spazi di salute che sostenere spazi di malattia. Con lo spettacolo che presentiamo da giovedì 26 al Teatro Euclide si vuole mantenere la continuità artistica dell’Associazione Culturale Integrata e della sua Compagnia Teatrale. Questo spettacolo è l’ultimo di una seria di rappresentazioni che vogliono rendere sempre più visibili le provate convinzioni, che l’area del disagio psichico si esprime, senza equivoci in tutta la sua fertile ricchezza, se sottratta all’impossibilità, di colui che è “svantaggiato”, di esercitare i propri diritti in ogni area del sociale. È ormai chiaro per tutti che una corretta visione dei problemi che si incontrano in questa area così particolare della salute, indica la necessità di una operatività che non può sottrarsi alla lotta per abbattere le barriere e i recinti mentali, che nel mentre rafforzano lo stigma, rafforzano l’alibi dell’esclusione. La verifica della “tenuta del gruppo”, in questi anni di “Formazione Attoriale”, attraverso la produzione di spettacoli andati in scena nei più bei teatri della capitale (Vascello, Manzoni, Greco, Ambra Iovinelli, eccetera) e un lavoro integrato con attori importanti; tra i tanti: Gigi Diberti, Alberto di Stasio, Andrea Tidona, Glauco Onorato,Sonia Bergamasco, Nino D’agata e molti altri ancora.
Dal 26 gennaio andranno in scena al teatro Euclide i due lavori “Frammenti di discorsi amorosi” e “Giorni felici” di Beckett. Come vi siete rapportati al testo di Beckett e come invece è nato Frammenti?
Entrambi gli spettacoli nascono da impulsi degli attori del gruppo in collaborazione con me. Direi quasi, e come vedi non ho usatola parola “regia”, che il mio ruolo in questo spettacolo è stato quello di “uditore e visore” ovvero ho guardato e udito gli attori lavorare e alla fine ho scelto una parte del lavoro svolto tenendomi il resto per il futuro. Anna Cimino, attrice geniale e straordinaria porterà in scena Giorni Felici a cui lavoriamo da questa primavera. Forse il capolavoro teatrale del secolo scorso, starei giornate intere a sentirglielo recitare. Frammenti, invece, è uno spettacolo tutto nato da improvvisazioni legate a parole e a gesti quotidiani. Il tema dell’amore è un oceano in cui ci siamo persi un po’. Riflessioni, ricordi, paesaggi.
Quanto è importante sostenere questo progetto teatrale e perché?
Aggiungo solo questo a quanto ho già detto: che quando l’estetica si fa reale gesto politico e antropologico, allora la poesia esprime il suo pieno potenziale di unico modo di esprimere l’inesprimibile e di gesto ontologico.
Da anni è anche il direttore dello storico Teatro Stabile del Giallo di Roma, come concilia le due attività?
Non potrei fare l’una senza l’altra e non tanto perché amo credermi un eclettico, ma perché il teatro di genere e popolare come il giallo è puro divertimento e mi piace, ma ho bisogno anche di portare avanti un lavoro di ricerca con La Voce della Luna.
Quali e quanti i progetti futuri con lo Stabile del Giallo?
Intanto da sabato 14 gennaio 2012 a domenica 4 marzo è mia la regia di Misery non Deve Morire di Stephen King con Nino D’Agata e Susanna Schemmari. Un capolavoro eterno, un testo meraviglioso, avvolgente, terribile e affascinante del genio assoluto di Stephen King. Uno spettacolo atrocemente divertente, una discesa agli inferi ironica e metaforica i cui protagonisti sono soggetti a stati di alterazione mentale, dove l’orrore, la risata e l’incanto inchiodano lo spettatore alla poltrona.
Dal 24 marzo al 13 maggio 2012, Agatha Christie ritorna e conclude in bellezza la stagione dello Stabile con L’Ospite Inatteso. In una notte nebbiosa, un uomo finisce in un fosso, entra in una villetta e si trova davanti una scena shock, un cadavere davanti a una donna con una pistola in mano. Tutto sembra chiaro, ma l’intrigo si complica vertiginosamente, quello che sembra ovvio non sempre corrisponde alla verità, per scoprirla occorrerà cercarla nel passato e dentro una menzogna, in attesa che la nebbia si alzi. Il solito capolavoro assoluto della Christie.