Irene Grandi testimonial di Greenpeace. Ma gli ambientalisti la contestano - Diritto di critica
La nuova campagna pubblicitaria di Greenpeace invita chi ha a cuore l’ambiente a farsi ritrarre come “bandito del clima”. Si tratta di un’iniziativa nata sulla falsa riga del provvedimento emesso a dicembre dal prefetto di Roma ai danni dell’attivista Salvatore Barbera. Tra le adesioni vip è giunta anche quella della cantante Irene Grandi, con tanto di foto pubblicata in stile “galeotta” sulla pagina Facebook dell’organizzazione internazionale.
Ma in pochi minuti commenti di dissenso hanno invaso lo spazio sulla rete, tanto da costringere i gestori di Greenpeace Italia ad alcuni chiarimenti che pure non hanno convinto a pieno i molti arrabbiati. Al centro della protesta, in particolare, un concerto tenuto dalla Grandi ad agosto 2010 alla centrale termoelettrica a carbone Federico II di Cerano (Br): allora gli inviti degli ambientalisti a disertare l’esibizione furono forti tanto da convincere l’altro ospite della serata Simone Cristicchi a lasciar cadere l’invito. Ma non la musicista toscana non rinunciò, subendo persino una contestazione a suon di vuvuzelas. Lo stabilimento brindisino, infatti, è stato indicato come il peggiore italiano per emissioni e il diciottesimo in una non onorabile classifica europea.
Greenpeace ha gettato acqua sul fuoco, plaudendo invece al “cambiamento” della Grandi, ora impegnata come testimonial. “Ma pensate che le persone non possano cambiare?”, domandano gli attivisti ai contestatori. “Se così fosse, le campagne di Greenpeace non avrebbero alcun senso. Il nostro obiettivo è proprio questo: convincere le persone, come i governi e le multinazionali, a cambiare”.
A riprova dell’impegno meritorio, tra le innumerevoli battaglie dell’organizzazione non governativa, assieme ad altre sigle come WWF e Legambiente, c’è proprio quella legata alla centrale Enel di Cerano. Una lotta caldeggiata con forza dal gruppo reggae salentino dei Sud Sound System, anche loro registrati come “banditi del clima” e tiepidi alla notizia della Grandi come loro “collega”, accolta da un laconico “Benvenga” tramite Twitter. La rete non perdona.