Il 110 e lode non conta più. È l’università a fare la differenza - Diritto di critica
Il 110 e lode? Presto potrebbe non contare più. Nel Curriculum interesserà invece il prestigio dell’università di provenienza. Queste alcune delle novità del piano di studi che sarà discusso venerdì prossimo in Consiglio dei Ministri relativamente al valore legale della laurea e del suo valore nei concorsi pubblici. Nuove regole per valutare il merito. Valutare la persona in base alle sue singole competenze e non al famoso “pezzo di carta”.
Università a confronto. Il Governo è pronto a presentare un provvedimento che farà molto discutere. È prevista infatti la creazione di un nuovo sistema di valutazione del valore specifico dei diplomi di laurea ossia la qualità, la serietà, il prestigio accademico dell’università che lo ha rilasciato. Le università non saranno più considerate tutte uguali e quindi anche i loro laureati saranno valutati in modo diverso. Un laureato dell’università “La Sapienza” potrebbe essere valutato diversamente da uno dell’Università degli Studi di Bari. Un 110 preso alla “Bocconi” non considerato alla pari di quello ottenuto presso “Roma Tre”. Ciò che di fatto avviene già per la selezioni di candidati da parte di aziende del settore privato verrebbe così trasferito anche al settore pubblico. Un provvedimento che non convince anche solo dalle premesse. E immancabile, su Facebook, è spuntata la pagina “Per un’università meritocratica“.
Voto e corso di laurea non contano più. Le novità del provvedimento non finirebbero qui. Se da un lato le università di provenienza potrebbero costituire un criterio discriminante o di vantaggio nella ricerca di un’occupazione, al contrario non lo sarebbero più i voti di laurea e il corso di laurea scelto. Tradotto, questo significherebbe che ai concorsi pubblici tutti potrebbero presentare domanda di partecipazione. Basta avere il titolo. Si fa riferimento soprattutto ai concorsi per i quadri dirigenziali mentre si escludono quelli che prevedono competenze specifiche come le materie ingegneristiche. Anche per quanto concerne la votazione finale della laurea, i candidati sono su un livello di parità. Che sia un 110 e lode o un 98 non importa. Secondo il piano, il voto non costituirebbe più un elemento di punteggio. L’intento del provvedimento sarebbe infatti quello di valutare le reali capacità che il candidato è in grado di dimostrate durante il concorso a prescindere dal suo curriculum.
Regole nuove che nel settore privato sono di fatto già attuate ma che per la pubblica amministrazione costituirebbero una vera e propria rivoluzione. Confindustria è decisamente favorevole nei confronti di questa svolta che considera in linea con la politica della liberalizzazione e più giusta nei confronti delle università meritevoli. Tuttavia ritiene che si dovrebbe parallelamente intervenire per aiutare gli studenti e le loro famiglie nella scelta dell’università e della facoltà, scelta che si rivelerà determinante per il loro futuro.
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Come puoi competere con un Univ che ha avuto come professore l’attuale pres.del consiglio?
Come puoi competere se viene messo al Governo il pres della facoltà della Cattolica?
Semplice non puoi farlo.
Semplicemente si stanno istituzionalizzando le grandi università private.Bocconi al primo posto.Nell’articolo si legge cche confindustria è favorevole,guarda un pò dati i suoi contatti con la Luiss Guido Carli,dove l’esame di economia aziendale è diviso in 3 parziali(peggio della Bocconi dove lo dividono almeno in 2.)Per esperienza personale posso dire che i Bocconiani sono meno preparati di noi,hanno meno conoscenze globali,ma dal punto di vista pratico ci distruggono.Ad ex se hai una media di almeno 24 puoi fare 3 settimane di lavoro in un’azienda(ad ex contabilità,già dal primo anno)L’esame sul bilancio(sempre diviso in parziali,oppure puoi fare un parziale a settembre ed uno a novembre o a gennaio o a febbraio oppure intero in uno di sti mesi…) è sul bilancio consolidato.Cosa che io non ho mai visto alla fed2.Ma il motivo è semplice.C’è da riferirsi al contesto.Quante sono le società quotate a Napoli? 2….QUante a MIlano?????????? lasciamo stare i dati che ci farebbero capire l’arretratezza della nostra economia.Quindi secondo voi è + facile trovare lavoro,contatti con le aziende,fare stage in un mercato pieno di imprese o dove a stento si tira avanti?Quante sono le grandi imprese a Napoli???veramente poche.Quante in Lombardia?Sicuramente avere un Governo dalla tua parte aiuta.Se per anni non investi al Sud,anzi distruggi la sua economia,se aiuti le università del Nord,continui solo a penalizzare le Univ da Roma in giù.Poco fà è uscito un decreto nel quale si è stabilito che vengono dati aiuti alle uninv che + velocemente fanno laureare i propri studenti e + velocemente trovano lavoro.Bene vallo a trovare lavoro dove le imprese non ci sono e lo Stato è assente.In Bocconi d’altro canto hanno invece l’ufficio collocamento.Dove fai stage obbligati e dove hai un contatto diretto univ-impresa.E’veramente difficile non trovare lavoro===>è veramente difficile non prendere sovvenzioni dallo Stato.Per non parlare della qualità dei professori.Da noi i pochi buoni che c’erano se ne sono andati.Vigano-Sciarelli-Sicca.Per aziendale stiamo veramente inguaiati,perchè apparte il figlio del primo che è un buon professore,gli altri 2 sono dei deficenti,per non parlare che cmq anche Riccardo non è un luminare come il padre.Quando paghi 12000 euro l’anno ti puoi permettere che vengono da te grandi esponenti del mondo economico,in + è + facile farli venire quando hai un mercato nei tuoi dintorni,perchè è probabile che lavorino in grandi imprese in zona situate.Qualcuno ha citato Harvard.In tempi passati c’era la possibilità che io andassi fuori a studiare.Al di là che i test di Harvard sono realmente difficili e vis ono un sacco di domande di iscrizione (passa solo l’8% delle domande fatte),la quota di iscrizione è di 80.000$ l’anno.Ma ti puoi permettere: Raghuram Rajan o il ministro degli esteri indiano che ti viene a spiegare la macroeconomia.Almeno in Bocconi e Cattolica prima del nuovo Governo nessun ministro aveva fatto lezioni.Il sistema americano è completamente diverso dal nostro,non sono paragonabili poichè i vari scaldabanco che da noi ci sono li non accedono alle università.Ma non alla IVY League( Columbia,Harvard,Brown etc etc) non accedi all ‘ università pubblica e vai direttamente a fare manovalanza.Purtroppo è sempre là.E’un Governo assente che affossa il Sud da 150 anni,che istituzionalizza adesso le unv del Nord e dove noi saremo costretti ad emigrare se vorremo emergere. -
Rivoglio indietro tutti i soldi che sono serviti per pagare le tasse universitarie visto che ho perso solo del tempo e anche del denaro per una laurea che non varrà un CAZZO visto che provengo da un’università pubblica del sud Italia e non da un’ “ECCELLENZA ” come la Bocconi…ma andatevene a FANCULO !!!!
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Rivoglio indietro tutti i soldi che sono serviti per pagare le tasse universitarie visto che ho perso solo del tempo e anche del denaro per una laurea che non varrà un CAZZO visto che provengo da un’università pubblica del sud Italia e non da un’ “ECCELLENZA ” come la Bocconi…ma andatevene a FANCULO !!!!
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Salve,
tempo fa un certo George Boole definì le basi di quella che oggi si chiama logica Booleana, una “cosa” su cui si fonda l’informatica intera e tante altre “cose”. La formazione di questo giovanotto era comnpletamente “autodidattica”. Immaginiamo adesso di valutare l’efficienza dell’istruzione in base all’università frequentata, statale o privata che sia, prediligendo l’una o l’altra, in ogni caso George Boole sarebbe un “ignorante”….
L’università è un mezzo, neanche necessario, ciò che conta è il personale IO.
Siamo tutti potenzialmente geniali in qualcosa, piuttosto che scannarci nascondendoci dietro vessilli d’appartenenza culturale dovremmo condividere ciò che sappiamo, sperando che qualcuno migliore di noi faccia altrettanto.
Se solo pensassimo a quanto possiamo fare insieme, senza alcuna bandiera di sorta, saremmo noi gli unici giudici e non grosse aziende e/o istituzioni il cui diritto di giudicare è costantemente garantito dai nostri piccoli screzi.
Spero di non avere offeso nessuno. -
Salve,
tempo fa un certo George Boole definì le basi di quella che oggi si chiama logica Booleana, una “cosa” su cui si fonda l’informatica intera e tante altre “cose”. La formazione di questo giovanotto era comnpletamente “autodidattica”. Immaginiamo adesso di valutare l’efficienza dell’istruzione in base all’università frequentata, statale o privata che sia, prediligendo l’una o l’altra, in ogni caso George Boole sarebbe un “ignorante”….
L’università è un mezzo, neanche necessario, ciò che conta è il personale IO.
Siamo tutti potenzialmente geniali in qualcosa, piuttosto che scannarci nascondendoci dietro vessilli d’appartenenza culturale dovremmo condividere ciò che sappiamo, sperando che qualcuno migliore di noi faccia altrettanto.
Se solo pensassimo a quanto possiamo fare insieme, senza alcuna bandiera di sorta, saremmo noi gli unici giudici e non grosse aziende e/o istituzioni il cui diritto di giudicare è costantemente garantito dai nostri piccoli screzi.
Spero di non avere offeso nessuno. -
Allora,ascoltatemi un secondo!!!Questa è una cosa che mi fa veramente inc***!!Tutto ciò per il semplice fatto che tu ministro non potrai mai sapere io quanto me lo sono fatto quadrato il culetto per dare gli esami e prendermi questa c**** di laurea,anche perchè di certo non vieni a casa mia a contare le ore e la qualità del mio studio!!!Oltre a questo,tu ministro non puoi venire a farmi i conti in tasca…perchè carissimo se io non posso permettermi di iscrivermi ad un’università privata (LUISS,BOCCONI ecc…) o semplicemente non posso permettermi di andare a studiare in un’altra città…questo non deve pregiudicare il mio futuro lavorativo..altrimenti rimarrò sempre dell’idea che è con i soldi che si raggiungono i risultati nella vita e non con il sacrificio e l’impegno…Infine, carissimi Ministri, mi va di sottolineare anche che quelli che voi considerate come i migliori atenei forse(anzi,per certo!) sono quelli dove voi avete studiato…ed è oggi che assistiamo,purtroppo come vittime,ai fatiscenti risultati del vostro “studio”!!!
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Il tuo parere è mooolto opinabile. Prima di tutto, ad esempio in Bocconi, ci sono fior fior di borse di studio, anche integrali, con molti posti ed inoltre la retta varia in base al reddito,arrivando a costare non molto di più di una pubblica.
Quindi se uno vuole le cose le fa, sempre se se le merita. -
Il tuo parere è mooolto opinabile. Prima di tutto, ad esempio in Bocconi, ci sono fior fior di borse di studio, anche integrali, con molti posti ed inoltre la retta varia in base al reddito,arrivando a costare non molto di più di una pubblica.
Quindi se uno vuole le cose le fa, sempre se se le merita.
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Allora,ascoltatemi un secondo!!!Questa è una cosa che mi fa veramente inc***!!Tutto ciò per il semplice fatto che tu ministro non potrai mai sapere io quanto me lo sono fatto quadrato il culetto per dare gli esami e prendermi questa c**** di laurea,anche perchè di certo non vieni a casa mia a contare le ore e la qualità del mio studio!!!Oltre a questo,tu ministro non puoi venire a farmi i conti in tasca…perchè carissimo se io non posso permettermi di iscrivermi ad un’università privata (LUISS,BOCCONI ecc…) o semplicemente non posso permettermi di andare a studiare in un’altra città…questo non deve pregiudicare il mio futuro lavorativo..altrimenti rimarrò sempre dell’idea che è con i soldi che si raggiungono i risultati nella vita e non con il sacrificio e l’impegno…Infine, carissimi Ministri, mi va di sottolineare anche che quelli che voi considerate come i migliori atenei forse(anzi,per certo!) sono quelli dove voi avete studiato…ed è oggi che assistiamo,purtroppo come vittime,ai fatiscenti risultati del vostro “studio”!!!
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ho 27 anni mi sono diplomato in agraria con 63/60 le tabelline le ho imparate a 18 anni………..ho fondato un azienda che nell’anno 2011 ha fatturato 3 milioni di € eppure non sono andato alla bocconi
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altro che Bocconi, secondo me non hai finito manco la licenza media a vedere i tuoi errori d’ortografia. Complimenti per i 3 milioni di euro, in effetti la cultura non è mai servita per far soldi.
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altro che Bocconi, secondo me non hai finito manco la licenza media a vedere i tuoi errori d’ortografia. Complimenti per i 3 milioni di euro, in effetti la cultura non è mai servita per far soldi.
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hai preso 63 sessantesimi? e come hai fatto? se il massimo è 60/60? ahahahaha
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ho 27 anni mi sono diplomato in agraria con 63/60 le tabelline le ho imparate a 18 anni………..ho fondato un azienda che nell’anno 2011 ha fatturato 3 milioni di € eppure non sono andato alla bocconi
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Bufala! Non è stato deciso niente! Si sta discutendo dell’argomento, ma questo articolo cerca solo popolarità
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Basterebbe leggere l’articolo per capire che è una proposta in discussione al Consiglio dei Ministri. C’è scritto nelle prime 2 righe. Basterebbe saper leggere o aver voglia di farlo
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Sappiamo leggere benissimo!!!Lo sai qual’è il vero problema in Italia??Discutere e far valere la propria opinione quando ormai è già tutto fatto!!Perchè non proviamo a parlare prima che le cose accadano???Forse solo così saremo ascoltati..o forse a qualkuno fa comodo che tutti tacciano!!
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Sappiamo leggere benissimo!!!Lo sai qual’è il vero problema in Italia??Discutere e far valere la propria opinione quando ormai è già tutto fatto!!Perchè non proviamo a parlare prima che le cose accadano???Forse solo così saremo ascoltati..o forse a qualkuno fa comodo che tutti tacciano!!
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Basterebbe leggere l’articolo per capire che è una proposta in discussione al Consiglio dei Ministri. C’è scritto nelle prime 2 righe. Basterebbe saper leggere o aver voglia di farlo
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Senza ombra di dubbio valutare solo in ragione del voto è sbagliato sia perché anche in questo modo si agevolano i raccomandati sia perché il voto non è l’unica variabile da considerare nella valutazione di un laureato e questo c’é lo dice cn chiarezza il mercato del lavoro privato che premia le università, le esperienze all’estero, la conoscenza di altre lingue ecc, che nn necessariamente sono ricomprese e delle quali si è tiene conto nel voto di laurea!! Inoltre un sistema del genere potrebbe essere inserito in un sistema di incentivi(soprattutto economici) per premiare le università(Pubbliche) che presentano progetti/programmi di miglioramento più affidabili rispetto ad altre!! Non ci si deve dimenticare che il miglior modo di incentivare è mettere in competizione!!A mio parere si sbaglia sempre quando si guardano le cose solo da un punto di vista e mi opporrò a questa iniziativa se consisterà solo nella sostituzione del parametro voto con il parametro università!! PER L’ITALIA è NECESSARIO UN PROGRAMMA ORGANICO PERCHè SOLO PUNTANDO SU UN INNALZAMENTO DEGLI STANDARD SCOLASTICI L’ITALIA POTRA’ AVERE UN FUTURO MIGLIORE!!IL PRIMO IMPEGNO DI QUALSIASI GOVERNO DOVREBBE ESSERE QUELLO DI MIGLIORARE LA SCUOLA(e ve lo dice uno che è stato istruito al sud e che fa l’uni al nord—–>le differenze sono tante).PER CONCLUDERE INVITO TUTTI A CONTESTUALIZZARE SEMPRE LE AFFERMAZIONI E A RIFLETTERE BENE PRIMA DI PARLARE PERCHE’ LA VOCE DEL POPOLO CONTA!!
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Senza ombra di dubbio valutare solo in ragione del voto è sbagliato sia perché anche in questo modo si agevolano i raccomandati sia perché il voto non è l’unica variabile da considerare nella valutazione di un laureato e questo c’é lo dice cn chiarezza il mercato del lavoro privato che premia le università, le esperienze all’estero, la conoscenza di altre lingue ecc, che nn necessariamente sono ricomprese e delle quali si è tiene conto nel voto di laurea!! Inoltre un sistema del genere potrebbe essere inserito in un sistema di incentivi(soprattutto economici) per premiare le università(Pubbliche) che presentano progetti/programmi di miglioramento più affidabili rispetto ad altre!! Non ci si deve dimenticare che il miglior modo di incentivare è mettere in competizione!!A mio parere si sbaglia sempre quando si guardano le cose solo da un punto di vista e mi opporrò a questa iniziativa se consisterà solo nella sostituzione del parametro voto con il parametro università!! PER L’ITALIA è NECESSARIO UN PROGRAMMA ORGANICO PERCHè SOLO PUNTANDO SU UN INNALZAMENTO DEGLI STANDARD SCOLASTICI L’ITALIA POTRA’ AVERE UN FUTURO MIGLIORE!!IL PRIMO IMPEGNO DI QUALSIASI GOVERNO DOVREBBE ESSERE QUELLO DI MIGLIORARE LA SCUOLA(e ve lo dice uno che è stato istruito al sud e che fa l’uni al nord—–>le differenze sono tante).PER CONCLUDERE INVITO TUTTI A CONTESTUALIZZARE SEMPRE LE AFFERMAZIONI E A RIFLETTERE BENE PRIMA DI PARLARE PERCHE’ LA VOCE DEL POPOLO CONTA!!
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mi unisco a Nico 5 elementare peccato x i miei 58 anni 3 elementare anno 2011 19 milioni di euro il mio ex amministratore BOCCONIANO mi aveva fatto perdere il 77 % di fatturato il mio attuale 5 superiore non so come fà ma continua di anno in anno a farmi registrare il segno + nel fatturato, altro CATTOLICA da mè aveva la mansione di aprire un mercato in cina mai riuscito l’attuale ingegnere gestionale proveniente con 110 e la lode dall’ università di Palermo mese dopo mese mi dà solo soddisfazioni e lavora come un mulo…..adesso io sono del nord ho il management composto da soli componenti del sud = con i bocconiani e i cattolici stavo fallendo con 4 (come li definite voi) laureati di serie B faccio soldi spiegatemi questa……
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mi unisco a Nico 5 elementare peccato x i miei 58 anni 3 elementare anno 2011 19 milioni di euro il mio ex amministratore BOCCONIANO mi aveva fatto perdere il 77 % di fatturato il mio attuale 5 superiore non so come fà ma continua di anno in anno a farmi registrare il segno + nel fatturato, altro CATTOLICA da mè aveva la mansione di aprire un mercato in cina mai riuscito l’attuale ingegnere gestionale proveniente con 110 e la lode dall’ università di Palermo mese dopo mese mi dà solo soddisfazioni e lavora come un mulo…..adesso io sono del nord ho il management composto da soli componenti del sud = con i bocconiani e i cattolici stavo fallendo con 4 (come li definite voi) laureati di serie B faccio soldi spiegatemi questa……
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Era ora,io sono meridionale, mi sono laureata a pieni voti a 25 anni appena compiuti in Giurisprudenza alla Cattolica,ho fatto 36 esami annuali di diritto,mi sono rotta il c…o per poter prendere tutti gli anni la borsa di studio (dato che mio padre è contadino e mia madre casalinga ed ho altri 2 fratelli),ho dovuto vivere 5 anni in collegio con suore,orari e annessi,ho lavorato,mi sono privata di aperitivi,serate e quant’altro perchè se non fossi riuscita a fare un certo numero di esami alla fine di ogni sessione estiva mi sarei trovata senza un tetto sulla testa e con una retta stratosferica da restituire (che sarei dovuta andare a rubare per pagare)! Ho dovuto tenermi qualsiasi voto per sbrigarmi e sopportare le domande di gente che studia a Lecce o a Bologna che oltre ad avere molti meno esami,tra l’altro tt semestrali, chissà come mai si laureano tutti con la lode,mah!!
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Era ora,io sono meridionale, mi sono laureata a pieni voti a 25 anni appena compiuti in Giurisprudenza alla Cattolica,ho fatto 36 esami annuali di diritto,mi sono rotta il c…o per poter prendere tutti gli anni la borsa di studio (dato che mio padre è contadino e mia madre casalinga ed ho altri 2 fratelli),ho dovuto vivere 5 anni in collegio con suore,orari e annessi,ho lavorato,mi sono privata di aperitivi,serate e quant’altro perchè se non fossi riuscita a fare un certo numero di esami alla fine di ogni sessione estiva mi sarei trovata senza un tetto sulla testa e con una retta stratosferica da restituire (che sarei dovuta andare a rubare per pagare)! Ho dovuto tenermi qualsiasi voto per sbrigarmi e sopportare le domande di gente che studia a Lecce o a Bologna che oltre ad avere molti meno esami,tra l’altro tt semestrali, chissà come mai si laureano tutti con la lode,mah!!
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Premettendo che voglio delle fonti, che sono basilari per un articolo con un minimo di credibilità… ma assumendo che tutto ciò sia vero, SAREBBE UNA VERGONA. Se l’intento è ” di valutare le reali
capacità che il candidato è in grado di dimostrate durante il concorso a
prescindere dal suo curriculum.” perchè guardare all’università di provenienza o al voto anzichè le “reali capacità che il candidato è in grado di dimostrare…ecc”??? NON HA SENSO O_o. Quindi le possibilità sono due: o l’articolo è poco chiaro o semplicemente il caro presidente deve fare o farsi qualche favore nei confronti delle università private (al giorno d’oggi delle industrie a tutti gli effetti).-
Le fonti? Basterebbe leggere i giornali
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Le fonti? Basterebbe leggere i giornali
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Premettendo che voglio delle fonti, che sono basilari per un articolo con un minimo di credibilità… ma assumendo che tutto ciò sia vero, SAREBBE UNA VERGONA. Se l’intento è ” di valutare le reali
capacità che il candidato è in grado di dimostrate durante il concorso a
prescindere dal suo curriculum.” perchè guardare all’università di provenienza o al voto anzichè le “reali capacità che il candidato è in grado di dimostrare…ecc”??? NON HA SENSO O_o. Quindi le possibilità sono due: o l’articolo è poco chiaro o semplicemente il caro presidente deve fare o farsi qualche favore nei confronti delle università private (al giorno d’oggi delle industrie a tutti gli effetti). -
…”serietà dell’ateneo,prestigio accademico”…questa è tutta una scusa per alleggerire ancora di più il peso dell’istruzione sui bilanci pubblici.Passando questo disegno,le università “svilite” vedrebbero calare i propri iscritti e sarebbero costrette a prostrarsi a finanziatori privati per andare avanti.E si passerebbe ad una vera e propria privatizzazione dell’istruzione superiore,con i privati a decidere nomine,concorsi e quant’altro.Nel frattempo però si agevolano gli atenei privati e qualcuno pubblico PERCHE’ SONO I MIGLIORI…e quanto mi fa ridere l’abolizione del titolo specifico.Qualcuno ha mai partecipato a concorsi pubblici?E parlo anche di quelli per dirigente amministrativo ai quali(per ora)hanno diritto i laureati in Giurisprudenza,Economia e Scienze Politiche.Io ho partecipato ad uno con 200 posti disponibili.Eravamo 4000!E questi emeriti coglioni vogliono abolire il titolo specifico!?!E’ vergognoso.
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…”serietà dell’ateneo,prestigio accademico”…questa è tutta una scusa per alleggerire ancora di più il peso dell’istruzione sui bilanci pubblici.Passando questo disegno,le università “svilite” vedrebbero calare i propri iscritti e sarebbero costrette a prostrarsi a finanziatori privati per andare avanti.E si passerebbe ad una vera e propria privatizzazione dell’istruzione superiore,con i privati a decidere nomine,concorsi e quant’altro.Nel frattempo però si agevolano gli atenei privati e qualcuno pubblico PERCHE’ SONO I MIGLIORI…e quanto mi fa ridere l’abolizione del titolo specifico.Qualcuno ha mai partecipato a concorsi pubblici?E parlo anche di quelli per dirigente amministrativo ai quali(per ora)hanno diritto i laureati in Giurisprudenza,Economia e Scienze Politiche.Io ho partecipato ad uno con 200 posti disponibili.Eravamo 4000!E questi emeriti coglioni vogliono abolire il titolo specifico!?!E’ vergognoso.
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A mio avviso, ci sono alcune facoltà che preparano all’esercizio di professioni che prevedono l’esistenza di un albo e quindi di concorsi pubblici (es: giurisprudenza, medicina…). In questi casi, indipendentemente dall’università, se una persona è veramente preparata, lo dicono i fatti in sede di concorso. Quando invece si parla di facoltà che prevedono sbocchi lavorativi più “indefiniti”, come la facoltà che frequento (scienze politiche), al di là della preparazione, credo sia una scelta intelligente optare per un ateneo con una tradizione e un nome consolidati, collocato in un’area geografica che possa contribuire a rendere i contatti con il mondo del lavoro più agevoli e probabili. Nel momento in cui si sceglie di intraprendere un percorso con serietà (e non per esclusione o altro) si va incontro inevitabilmente a dei sacrifici. Chi scrive, pur essendo figlia di una casalinga e di un impiegato statale, per le ragioni esposte sopra, ha fatto i bagagli e studia alla Cattolica a Milano. Il problema è che con l’attuale situazione economica il mantenimento dei miei studi sta diventando quasi insostenibile. Ciò su cui vorrei far riflettere è che non è tollerabile che persone sinceramente motivate (tanto da lasciare a 18 anni famiglia, città e amici) e per giunta con una ottima media, vengano messe economicamente in ginocchio a causa degli innumerevoli EVASORI FISCALI che si appropriano indebitamente della maggior parte delle borse di studio disponibili. Una buona cosa sarebbe se intanto questi soldi venissero destinati a chi ne ha realmente bisogno. Il coraggio, però, ce lo dobbiamo mettere noi.
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A mio avviso, ci sono alcune facoltà che preparano all’esercizio di professioni che prevedono l’esistenza di un albo e quindi di concorsi pubblici (es: giurisprudenza, medicina…). In questi casi, indipendentemente dall’università, se una persona è veramente preparata, lo dicono i fatti in sede di concorso. Quando invece si parla di facoltà che prevedono sbocchi lavorativi più “indefiniti”, come la facoltà che frequento (scienze politiche), al di là della preparazione, credo sia una scelta intelligente optare per un ateneo con una tradizione e un nome consolidati, collocato in un’area geografica che possa contribuire a rendere i contatti con il mondo del lavoro più agevoli e probabili. Nel momento in cui si sceglie di intraprendere un percorso con serietà (e non per esclusione o altro) si va incontro inevitabilmente a dei sacrifici. Chi scrive, pur essendo figlia di una casalinga e di un impiegato statale, per le ragioni esposte sopra, ha fatto i bagagli e studia alla Cattolica a Milano. Il problema è che con l’attuale situazione economica il mantenimento dei miei studi sta diventando quasi insostenibile. Ciò su cui vorrei far riflettere è che non è tollerabile che persone sinceramente motivate (tanto da lasciare a 18 anni famiglia, città e amici) e per giunta con una ottima media, vengano messe economicamente in ginocchio a causa degli innumerevoli EVASORI FISCALI che si appropriano indebitamente della maggior parte delle borse di studio disponibili. Una buona cosa sarebbe se intanto questi soldi venissero destinati a chi ne ha realmente bisogno. Il coraggio, però, ce lo dobbiamo mettere noi.
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E’ inutile farne una questione personale tra studenti della bocconi (o una qualsiasi altra università privata) e quelli delle statali. Io personalmente non so come si studi alla Bocconi e credo a chi mi dice che si studia tanto e bene senza avere privilegi. Però una cosa ci tengo a sottolinearla. Nelle statali non è diverso. Anche in alcune statali devi ucciderti la salute per laurearti. Il problema è che esistono università private serie come quelle pubbliche serie. Ed esistono università private dove si comprano gli esami e università pubbliche dove gli esami si fanno con libri di appena 50 pagine -.-‘ Il problema non è l’università privata, il problema è individuare università serie e quindi per me è giusto questo discorso. Io non so se verrò discriminato per l’università da cui provengo. Sono laureato in lingue all’Orientale di Napoli che da sempre si sà è la migliore nel campo delle lingue. Non so se verrò discriminato e quindi lo prenderò a quel servizio. Ma so con certezza che alcuni esami da me sostenuti sono stati dei veri colossi e quando vedo che qualcuno fa la mia stessa università in un altro ateneo campano e porta il mio stesso esame non solo suddiviso in 2 o 3, ma con programmi ridicoli e minuscoli, allora mi vien da pensare che veramente le cose non vanno. Ho amici che si sono laureati in ingegneria alla grande (perchè grande è) Federico II e ci hanno messo più tempo di altri amici che si sono laureati in altre università campane che non cito. E non perchè siano meno bravi…anzi…
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E’ inutile farne una questione personale tra studenti della bocconi (o una qualsiasi altra università privata) e quelli delle statali. Io personalmente non so come si studi alla Bocconi e credo a chi mi dice che si studia tanto e bene senza avere privilegi. Però una cosa ci tengo a sottolinearla. Nelle statali non è diverso. Anche in alcune statali devi ucciderti la salute per laurearti. Il problema è che esistono università private serie come quelle pubbliche serie. Ed esistono università private dove si comprano gli esami e università pubbliche dove gli esami si fanno con libri di appena 50 pagine -.-‘ Il problema non è l’università privata, il problema è individuare università serie e quindi per me è giusto questo discorso. Io non so se verrò discriminato per l’università da cui provengo. Sono laureato in lingue all’Orientale di Napoli che da sempre si sà è la migliore nel campo delle lingue. Non so se verrò discriminato e quindi lo prenderò a quel servizio. Ma so con certezza che alcuni esami da me sostenuti sono stati dei veri colossi e quando vedo che qualcuno fa la mia stessa università in un altro ateneo campano e porta il mio stesso esame non solo suddiviso in 2 o 3, ma con programmi ridicoli e minuscoli, allora mi vien da pensare che veramente le cose non vanno. Ho amici che si sono laureati in ingegneria alla grande (perchè grande è) Federico II e ci hanno messo più tempo di altri amici che si sono laureati in altre università campane che non cito. E non perchè siano meno bravi…anzi…
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Studio medicina da 3 anni in una pubblica del sud (tra parentesi, Salerno anch’io). Per vari motivi sono molto indietro con gli esami, ma persone del mio stesso anno sono più che in regola, questo solo basta a dimostrare che ognuno è artefice della propria condizione e delle conoscenze a prescindere dall’ateneo in cui si trova. Detto questo, la nostra è una facoltà nuova e x qst motivo ha gravi pecche nell’organizzazione, infatti molti miei compagni pensano seriamente al trasferimento; oltre ciò ho potuto constatare che lo stesso esame di anatomia 1, che noi portiamo orale e senza immagini, alla cattolica è scritto, con immagini e a risposta multipla. Ma il laureato della cattolica avrà un occhio di riguardo rispetto a me una volta in ospedale, eppure le difficoltà incontrate sono state x me maggiori. Il rischio dunque è di stare in una pubblica difficile ma allo sbando, che però ai piani alti nessuno si incula, e di uscire vedendosi sopravanzati solamente dal prestigio. Per carità, ho portato l’unico esempio che conosco, medicina è dura ovunque…ma per dire, a disparità di fatica impiegata ci va a perdere quello che viene dall’università più disorganizzata, pur essendo lui valido.
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Studio medicina da 3 anni in una pubblica del sud (tra parentesi, Salerno anch’io). Per vari motivi sono molto indietro con gli esami, ma persone del mio stesso anno sono più che in regola, questo solo basta a dimostrare che ognuno è artefice della propria condizione e delle conoscenze a prescindere dall’ateneo in cui si trova. Detto questo, la nostra è una facoltà nuova e x qst motivo ha gravi pecche nell’organizzazione, infatti molti miei compagni pensano seriamente al trasferimento; oltre ciò ho potuto constatare che lo stesso esame di anatomia 1, che noi portiamo orale e senza immagini, alla cattolica è scritto, con immagini e a risposta multipla. Ma il laureato della cattolica avrà un occhio di riguardo rispetto a me una volta in ospedale, eppure le difficoltà incontrate sono state x me maggiori. Il rischio dunque è di stare in una pubblica difficile ma allo sbando, che però ai piani alti nessuno si incula, e di uscire vedendosi sopravanzati solamente dal prestigio. Per carità, ho portato l’unico esempio che conosco, medicina è dura ovunque…ma per dire, a disparità di fatica impiegata ci va a perdere quello che viene dall’università più disorganizzata, pur essendo lui valido.
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cazzate!
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Mi sfugge il motivo per cui il dibattito si sta incentrando su Bocconi, Cattolica e LUISS vs. il resto del mondo. Innanzitutto vorrei capire quali sono i criteri per cui un’università dovrebbe essere definita “migliore” di un’altra, tanto più che dipende tutto dalla facoltà. Io ho studiato nell’unica università pubblica italiana che compare nelle classifiche internazionali, nonché l’ateneo più antico del mondo (Bologna, ovviamente). Non mi metterò certo ad elencare il numero di pagine che ho studiato e quanto sia difficile o facile quello che faccio… ho dato esami facili ed esami difficili, come tutti. In nessuna università se si è bravi si è costretti a dare il sangue per laurearsi in tempi decenti. Ciò detto sono d’accordo sulla scarsa validità del voto di laurea. La mia tesi di triennale non vale un piffero, mentre quella degli studenti del vecchio ordinamento valeva esattamente il doppio dei punti – avevano quindi molte più possibilità di raggiungere il 110! Oltre al voto di laurea c’è la media: nella mia facoltà non era possibile rifiutare alcuni voti – solitamente proprio quelli degli esami più duri -, per non parlare del fatto che dipende sempre dal professore che hai davanti, da come è girato o da quanto sia pazzo. E ne ho incontrati di professori pazzi, credetemi. Alla fine devo lottare per avere il 105, soglia di molti concorsi – tra cui quelli per simpaticissimi stages non pagati – a cui dovrò rinunciare in partenza se non lo otterrò.
Il provenire da un’università prestigiosa (per quanto pubblica) mi darà sicuramente una marcia in più, ma non trovo giusto che sia questo il criterio prescelto. Il criterio dovrebbe essere sempre meritocratico, sia all’inizio della carriera universitaria (test d’ingresso) sia in seguito, nei concorsi ecc. E così si potrebbe verificare se davvero esiste questa grande differenza tra diverse università. [secondo me sì, ma potrei, anzi vorrei sbagliarmi] -
La soluzione è semplice: chiudere le private!
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La situazione nella mia Regione (Sardegna) è ancora più critica. Se dovesse essere reso valido tutto ciò, come potremo aggiustarci noi? L’ateneo Cagliaritano e quello di Sassari sono oramai allo stremo, e privi di qualsivoglia prestigio. Contando che molte persone sono alla fame, e non riescono a permettersi l’università pubblica, come si può?
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