Il 110 e lode non conta più. È l’università a fare la differenza - Diritto di critica
Il 110 e lode? Presto potrebbe non contare più. Nel Curriculum interesserà invece il prestigio dell’università di provenienza. Queste alcune delle novità del piano di studi che sarà discusso venerdì prossimo in Consiglio dei Ministri relativamente al valore legale della laurea e del suo valore nei concorsi pubblici. Nuove regole per valutare il merito. Valutare la persona in base alle sue singole competenze e non al famoso “pezzo di carta”.
Università a confronto. Il Governo è pronto a presentare un provvedimento che farà molto discutere. È prevista infatti la creazione di un nuovo sistema di valutazione del valore specifico dei diplomi di laurea ossia la qualità, la serietà, il prestigio accademico dell’università che lo ha rilasciato. Le università non saranno più considerate tutte uguali e quindi anche i loro laureati saranno valutati in modo diverso. Un laureato dell’università “La Sapienza” potrebbe essere valutato diversamente da uno dell’Università degli Studi di Bari. Un 110 preso alla “Bocconi” non considerato alla pari di quello ottenuto presso “Roma Tre”. Ciò che di fatto avviene già per la selezioni di candidati da parte di aziende del settore privato verrebbe così trasferito anche al settore pubblico. Un provvedimento che non convince anche solo dalle premesse. E immancabile, su Facebook, è spuntata la pagina “Per un’università meritocratica“.
Voto e corso di laurea non contano più. Le novità del provvedimento non finirebbero qui. Se da un lato le università di provenienza potrebbero costituire un criterio discriminante o di vantaggio nella ricerca di un’occupazione, al contrario non lo sarebbero più i voti di laurea e il corso di laurea scelto. Tradotto, questo significherebbe che ai concorsi pubblici tutti potrebbero presentare domanda di partecipazione. Basta avere il titolo. Si fa riferimento soprattutto ai concorsi per i quadri dirigenziali mentre si escludono quelli che prevedono competenze specifiche come le materie ingegneristiche. Anche per quanto concerne la votazione finale della laurea, i candidati sono su un livello di parità. Che sia un 110 e lode o un 98 non importa. Secondo il piano, il voto non costituirebbe più un elemento di punteggio. L’intento del provvedimento sarebbe infatti quello di valutare le reali capacità che il candidato è in grado di dimostrate durante il concorso a prescindere dal suo curriculum.
Regole nuove che nel settore privato sono di fatto già attuate ma che per la pubblica amministrazione costituirebbero una vera e propria rivoluzione. Confindustria è decisamente favorevole nei confronti di questa svolta che considera in linea con la politica della liberalizzazione e più giusta nei confronti delle università meritevoli. Tuttavia ritiene che si dovrebbe parallelamente intervenire per aiutare gli studenti e le loro famiglie nella scelta dell’università e della facoltà, scelta che si rivelerà determinante per il loro futuro.
-
la condizione necessaria ma non sufficiente e quella di uscire da una buona univ. con un buon voto.Per essere sufficiente è necessario che si dimostri con i fatti quanto vale una persona.Giustamente si deve essere anche all’altezza.
-
Bisognerebbe chiederesi come mai le intelligenze di questo paese provengano quasi sempre dal meridione, dato che le nostre università non possono nemmeno essere paragonate all’inarrivabile Bocconi! Inviterei qualcuno a sostenere un esame di microeconomia alla Bocconi e alla Federico II vi assicuro che rimarreste senza parole scoprendo il livello di difficoltà di gran lungo più alto nel secondo ateneo. Le intelligenze non le fanno i portafogli dei genitori e, nonostante le stupidaggini che si dicono in giro, le nostre scuole e Università statali sono ancora un fiore all’occhiello d’Europa in quanto a preparazione degli studenti. La Germania sta riempendo il suo centro spaziale di ingegneri della Federico II (invito tutti a verificare se si hanno dei dubbi), e nemmeno vi cito l’Airbus. In Italia invece continueremo a preferire ricchi figli di papà, con tanto di laurea alla Bocconi e vista la crescita vertiginosa del nostro paese negli ultimi anni, rispetto al resto d’Europa, di certo nessuno potrebbe obiettare sulla bontà della scelta!!! Negli anni passati i cervelli del meridione hanno contribuito in misura determinate alla crescita economica e culturale del nord del Paese, ora tutti i ragazzi del sud vengono letteralmente risucchiati dai Paesi del Nord Europa e non ho dubbi riguardo all’importanza del contributo che saranno capaci di apportare, questa volta probabilmente con maggiori riconoscimenti (i miei amici, laureati in atenei campani, con il famoso 110 e poco meno sono rispettivamente in: Lussemburgo, Inghilterra, Belgio e Germania, presso aziende internazionali) . Fino a che il governo del nostro Paese sarà affidato ad inetti, le cui nuniche capacità sono quelle di partorire proposte tanto stupide, nonchè poco conformi ai nostri principi Costituzionali, la caduta nel baratro sarà sempre più inarrestabile. (Ps. Sara Tommasi è una laureata alla Bocconi proponiamola come ministro!)
-
1) seze… non hai nemmeno capito l’articolo.
Nel paragrafo a cui fai riferimento non si denigra la Bocconi, bensì si rivaluta il peso di una laurea presa in tale sede.
2) La meritocrazia nelle sedi universitarie del sud per il 90% non esiste… o i ragazzi non verrebbero al nord a studiare.
3) L’Italia ha uno trta i più alti tassi di abbandono degli studi in Europa, e lo stesso di disoccupazione tra i laureati, spesso dei “meritevoli”
4) grazie Governo! Avanti così! -
Sarebbe anche una buona cosa…dipende tutto da quali sono icriteri di valutazione del merito!!!!
-
Nel Mondo reale il 110 e lode non conta come non conta essere laureati!
Le scuole del Mondo insegnano ad essere dei perdenti per tutta la vita e a fare il gioco che fa comodo ai ricchi: vai a scuola, prendi ottimi voti, laureati, trova un posto di lavoro “sicuro”, fai debiti e sarai schiavo tutta la vita.Non esiste una scuola dove si insegna ai ragazzi a vivere e prosperare nel Mondo reale, dove è possibile apprendere a come giocare al gioco dei ricchi, dove, in definitiva, si fornisce una istruzione finanziaria!
Non c’è perché sarebbe pericoloso per il 10% della popolazione che detiene il 90% della ricchezza del Pianeta.La buona notizia è che la rivoluzione di internet ti permette di essere un ottimo autodidatta, Usalo!
Ciao
-
Non diciamo eresie. Il “Noi abbiamo piu esami può esser vero”, ma vogliamo parlare del numero di crediti per ogni esame? Vogliamo parlare dei metodi di verifca delel conoscenze? Guarda non so di quale corso della Bocconi tu faccia parte, ma parlo con cognizione di causa. fidati. E poi, adesso mi incavolo a sentir dire ” i miei genitori hanno fatto un investimento”, innanzi tutto è una frase che ogni, e dico ogni bocconiano che conosco mi ha detto, di conseguenza ve lo diranno il primo giorno di scuola, ma davvero non vi fa migliori! Inoltre, cosa pensate che per un ragazzo figlio di normali genitori, al giorno d’oggi, non sia un sacrificio andare anche solo alla pubblica? con delle rette da duemila euro? per non parlare dei libri, eventuale appartamento ecc? Siete di un assurdità ALLUCINANTE. E per fvore, basta con questo vittimismo dell”oddio faccio un università privata e tutti ce l’hanno con me”, perchè non è cosi, voi create queste distinzioni, perchè VOI vi mettete su un piano diverso al nostro.Detto ciò, io penso che sia assurdo pensare che una università privata sia migliore di una pubblica, davvero, la differenza la fanno gli studenti, con il loro impegno e non l’università. Un mio 110 e lode all’università pubblica quale faccio, nonchè, per fortuna, la migliore d’italia, vale moltissimo se penso che oltre a me si laureano tantissime altre persone, che sono mie concorrenti. Davvero non capisco questo sistema idiota! mentre capisco BENISSIMO chi possa esser d’accordo con questa proposta.
-
Sveglia….questo metodo l’ho gia visto..non lo riconoscete?? E’ l’università made in USA che bussa alla porta dove se puoi permetterlo vai nelle univ prestigiose (dove assumono le persone) altrimenti vai alla pubblica e sei fottuto.
I laureati italiani sono e restano tra i migliori del mondo e se si esce fuori dall’italia si viene apprezzati anche di più… -
ahahaahah…tutti infervorati per il primo che dice che “l’asino vola”…
-
MI DICI LA FONTE CERTA DI QUESTE TUE AFFERMAZIONI???? IO NON CI CREDO.
-
Si puoi avere ragione che alla Bocconi studiate e quant’altro, ma secondo te le statali dovrebbero chiudere? Chi non ce la fa con il reddito come deve fare? Vivere nella merda solo perché non ha i soldi ma comunque è intelligente e forse può valere più di qualsiasi laureato di una università privata?! In Italia non si può continuare a vivere con raccomandazioni e preferenze! Ognuno deve essere valutato per quello che è! Poi dicono che noi del sud siamo quelli che frequentano più del nord le università, non c’è lavoro non c’è niente cosa possiamo fare se abbiamo le capacità per laurearci? Per forza il lavoro nei campi?! Bisogna cambiare la mentalità cambia il governo ma l’Italia no… Non se ne può più! Ognuno deve avere ciò che merita !
-
che vergogna!!!! questa la chiamate meritocrazia?!? così si sono agevolati solo coloro che studiano alla Bocconi o alla Sapienza, mentre una ragazza come me che si fa un mazzo tanto per studiare e mantenere una media alta e che non si può permettere di andare a studiare in queste università viene discriminata!!!
-
Non è vero che le università più prestigiose siano necessariamente quelle private. E poi bisogna considerare facoltà-università insieme. Esempio: giurisprudenza e filosofia in statale a Milano sono delle ottime e prestigiose facoltà, per non parlare della famosissima facoltà di psicologia a Padova.
Ugualmente non è detto che un’università privata sia per forza di cose anche prestigiosa. Basti pensare a tutti quei posti dove ti compri letteralmente una laurea. -
Non è vero che le università più prestigiose siano necessariamente quelle private. E poi bisogna considerare facoltà-università insieme. Esempio: giurisprudenza e filosofia in statale a Milano sono delle ottime e prestigiose facoltà, per non parlare della famosissima facoltà di psicologia a Padova.
Ugualmente non è detto che un’università privata sia per forza di cose anche prestigiosa. Basti pensare a tutti quei posti dove ti compri letteralmente una laurea.
-
-
non è giusto se si consideri l’ università di provenienza perchè in questo caso ci sarà la corsa alla raccomandazione per entrare in quella università, e secondo voi chi entreranno? bene vi siete risposto….
gianfranco
-
Salve a tutti,
leggo commenti che trovo estremamente inesatti. Io sono del sud, precisamente di Salerno. Mia madre è casalinga e mio padre è operaio e indovinate che università frequento? L’università Bocconi! Vi starete chiedendo, e i soldi chi te li da’? La regione Lombardia. Da quando sono arrivato alla Bocconi al termine di ogni anno spendo in media intorno ai 100, 150 euro al mese per mantenermi.
Adesso passiamo ad altro…
Nel sistema privato, dove l’azienda deve scegliere le persone che reputa con maggiore potenzialità, la discriminazione basata sull’ateneo di provenienza esiste già!
Le università prestigiose, come la Bocconi, la Luiss, la Cattolica ecc. danno ai propri studenti maggiori opportunità e li preparano meglio al mondo del lavoro rendendoli più appetibili per il settore privato e perchè no, anche per lo Stato.Essere laureati alla Bocconi, significa aver superato una selezione all’ingresso (circa 2300 studenti su 7 8 mila partecipanti), aver superato la selezione ben più dura della laurea specialistica ed infine per la maggior parte aver fatto una, due o tre esperienze all’estero. Tutto ciò è ben lontano dal quadro che dipingevano alcuni dicendo che l’università è più facile perchè si paga.
-
Beh conosco gente di legno in classe mia ed hanno preso 110 e lode in 5 anni !
Ah una di queste ha boccio 2 volte all esame mat 0 di ing waow che genio :) -
Beh conosco gente di legno in classe mia ed hanno preso 110 e lode in 5 anni !
Ah una di queste ha boccio 2 volte all esame mat 0 di ing waow che genio :) -
Da laureanda in Cattolica, grazie!
Sembra facile qui prendersela con i privati, in realtà senza capire il mazzo che ci facciamo! -
Da laureanda in Cattolica, grazie!
Sembra facile qui prendersela con i privati, in realtà senza capire il mazzo che ci facciamo!
-
-
e questa la chiamate meritocrazia??? La meritocrazia lo fa chi ha il portafoglio gonfio di soldi o chi si fa un mazzo tanto per studiare mantenendo una media alta???
-
Aspetto il commento illuminante su questo tema da parte di Pino Aprile, ci dirà che le università del nord succhiano più denaro pubblico di quelle del sud, ma non sarebbe una novità, la Gelmini questo passo l’aveva già fatto, infatti agli atenei del sud non solo gli aveva ridotto le risorse, ma anche tagliato molte facoltà…è un gioco che conosciamo ormai a memoria, il seguito dei primi 149 anni di malaunità …questo paese comincia davvero a farmi schifo. Italia di merda
-
vai alla statale, fai medicina, e con un paio di tette non hai bisogno di comprare gli esami…
basta non avere freddo… -
Personalmente, ho avuto la possibilità di frequentare sia scuole private (Elementarti, medie) sia pubbliche (Liceo) e mi sono laureato in Bocconi sia in triennale che in specialistica. Ho avuto la possibilità di constatare livelli di eccellenza in entrambe e per quanto riguarda nello specifico la Bocconi, posso assicurarvi di essermi fatto il culo come tutti quelli che ambivano a voti alti e a laurearsi in tempo. Ma un elemento che è stato trascurato è che, al di là della qualità della didattica che dipende dai professori e so per certo essercene sia in università private che pubbliche, sono le condizioni di studio che cambiano radicalmente. Ho fatto quasi 50 esami senza poter mai rifiutare alcun voto sopra il 18, con sessioni concentrate in pochissimi giorni e gravi sanzioni qualora fossi finito fuori corso o non fossi riuscito a laurearmi nelle sessioni previste. Il risultato è che sono stato costretto a laurearmi in 5 anni e col massimo dei voti. Non so come funzioni in altre università private, ma in Bocconi non ho mai sentito di esami comprati ed anzi ogni fenomeno di copiatura o imbroglio viene punito con anche la sospensione per un anno delle sessioni d’esame. E per un’università che costa 11000 euro l’anno non è poco.
Quanto poi al discorso dei “figli di papà”, non sono uno di quelli, anche se ovviamente mi ritengo molto fortunato ad avere avuto questa possibilità. Ritengo che più che aumentare il credito delle università private bisognerebbe abolire il valore legale della laurea, così davvero la meritocrazia si baserebbe su ciò che davvero uno sa o non sa fare.Smettetela con questa retorica insipida sulla lotta di classe tra ricchi e poveri. Gli studenti determinati sono presenti in tutte le università, ritenere che si debba penalizzare un bocconiano perchè sicuramente ha comprato gli esami che ha sostenuto è ancora peggio che ritenere un bocconiano de iure superiore ad un altro laureato. Passo e chiudo.
-
Quali concorsi?
-
1 – Vorrei dire ad Antonio che lui è un caso anomalo e non può portarsi come esempio per tutti gli altri studenti italiani
2 – Per quanto le aziende già facessero discriminazione sulle università di provenienza, adesso lo Stato non fa altro che accreditare questa tesi e accettare ufficialmente questo sistema fasullo (e credetemi lo è, perchè ho conosciuto gente che viene da università brillanti, ma non è altrettanto brillante di testa)
3 – Purtroppo io sono laureata con 110 e lode in scienze della comunicazione, ma non nell’università più prestigiosa d’Italia; ho fatto e continuo a fare di tutto per raggiungere i miei obiettivi e dovrei essere discriminata per un nome scritto su un foglio di carta??? Ma stiamo scherzando??
4 – Le persone devono essere valutate per quello che sono e non per uno stupido nome. Ci sono studenti e lavoratori capaci provenienti dalle private e dalle pubbliche, Ci sono menti con grandi deficit in università private e pubbliche. Ma come si può categorizzare così una persona?Mio caro Antonio, sicuramente sarai una mente brillante e ti faccio i miei complimenti per la borsa di studio, ma manchi di conoscenza del mondo del lavoro, ti invito a conoscerlo al + presto…In bocca al lupo!
-
1 – Vorrei dire ad Antonio che lui è un caso anomalo e non può portarsi come esempio per tutti gli altri studenti italiani
2 – Per quanto le aziende già facessero discriminazione sulle università di provenienza, adesso lo Stato non fa altro che accreditare questa tesi e accettare ufficialmente questo sistema fasullo (e credetemi lo è, perchè ho conosciuto gente che viene da università brillanti, ma non è altrettanto brillante di testa)
3 – Purtroppo io sono laureata con 110 e lode in scienze della comunicazione, ma non nell’università più prestigiosa d’Italia; ho fatto e continuo a fare di tutto per raggiungere i miei obiettivi e dovrei essere discriminata per un nome scritto su un foglio di carta??? Ma stiamo scherzando??
4 – Le persone devono essere valutate per quello che sono e non per uno stupido nome. Ci sono studenti e lavoratori capaci provenienti dalle private e dalle pubbliche, Ci sono menti con grandi deficit in università private e pubbliche. Ma come si può categorizzare così una persona?Mio caro Antonio, sicuramente sarai una mente brillante e ti faccio i miei complimenti per la borsa di studio, ma manchi di conoscenza del mondo del lavoro, ti invito a conoscerlo al + presto…In bocca al lupo!
-
oltre ad essere ingiusto verso chi non puo’ permettersi di emigrare (o chi non vuole farlo per non lasciare la famiglia) sarebbe oltremodo ingiusto per chi non puo’ comunque tornare indietro nel tempo e decidere di fare questo cosiddetto “investimento” (no comment) ed ha buttato l’anima sui libri per 5 anni per raggiungere il 110 lode in una universita’ “normale”..
-
prima di capire se questo è un bene o male bisognerebbe parlare di COME si definisce il MERITO di un’università. Onestamente credo che la differenza tra, per esempio, Messina Pisa sia notevole. Naturalmente entrambe pubbliche
-
prima di capire se questo è un bene o male bisognerebbe parlare di COME si definisce il MERITO di un’università. Onestamente credo che la differenza tra, per esempio, Messina Pisa sia notevole. Naturalmente entrambe pubbliche
-
ssè, come se non fosse già così. ma ci prendiamo in giro da soli?
-
ssè, come se non fosse già così. ma ci prendiamo in giro da soli?
-
come al solito ecco il luogo comune: università privata=esami comprati.
Provate a venire in cattolica, o in bocconi, a dirci che compriamo le lauree. -
come al solito ecco il luogo comune: università privata=esami comprati.
Provate a venire in cattolica, o in bocconi, a dirci che compriamo le lauree. -
Io sono una studentessa di Giurisprudenza della Cattolica di Milano.Volevo innanzitutto sfatare questo mito del “Vai ad una privata?Allora è molto più semplice”!ASSOLUTAMENTE NO!IO mi faccio un mazzo dalla mattina alla sera,IO ho esami annuali,IO ho esami interi(i parziali sono rarissimi),IO non ho esami a crocette,IO per prendere un 30 devo sudare.Quindi il fatto che una retta arrivi fino a 7mila euro annuali,non significa ASSOLUTAMENTE che la mia università tenda a semplificarmi la vita!Vogliamo parlare della Statale??Privato I,II(in Cattolica,esame INTERO,E RIPETO INTERO,SUL TORRENTE,1400 pagine)Vogliamo parlare di COMMERCIALE???Campobasso da portare INTERO all’esame.Vogliamo parlare di Procedura?Insomma,potrei andare avanti all’infinito.Per non parlare della LIUC,la barzelletta d’Italia proprio.Questi esempi riportati comunque,non sono campati in aria,ma si attengono a situazioni vere,avendo amici in Statale e in Liuc!Ma il colpo basso è arrivato da un mio (EX)compagno di facoltà: “Ma io sono venuto qui in Cattolica,perchè pensavo che essendo privata,un aiuto in più…..”Si è ritirato alla fine del I anno.Questo mi porta a pensare che il sistema “istituzionale”universitario vari da regione a regione,potendo trovare al sud università poco serie.Con questo non intendo assolutamente offendere gli studenti del sud,visto che ce ne sono molti che si contraddistinguono per essere di una bravura disarmante!Il mio intervento comunque non è contro le STATALI,ma contro le università poco serie,che pretendono di ricevere lo stesso prestigio,di cui gode una VERA università(Si guardi ad esempio l’eccellenza del Politecnico di Torino,il quale comunque è statale).E’ ora di finirla di equiparare tutte le università nazionali,perchè questa eguaglianza non esiste!Bisogna riconoscere i meriti,a chi se li merita,e bisogna estromettere dal sistema le università corrotte,poco serie.
-
Io sono una studentessa di Giurisprudenza della Cattolica di Milano.Volevo innanzitutto sfatare questo mito del “Vai ad una privata?Allora è molto più semplice”!ASSOLUTAMENTE NO!IO mi faccio un mazzo dalla mattina alla sera,IO ho esami annuali,IO ho esami interi(i parziali sono rarissimi),IO non ho esami a crocette,IO per prendere un 30 devo sudare.Quindi il fatto che una retta arrivi fino a 7mila euro annuali,non significa ASSOLUTAMENTE che la mia università tenda a semplificarmi la vita!Vogliamo parlare della Statale??Privato I,II(in Cattolica,esame INTERO,E RIPETO INTERO,SUL TORRENTE,1400 pagine)Vogliamo parlare di COMMERCIALE???Campobasso da portare INTERO all’esame.Vogliamo parlare di Procedura?Insomma,potrei andare avanti all’infinito.Per non parlare della LIUC,la barzelletta d’Italia proprio.Questi esempi riportati comunque,non sono campati in aria,ma si attengono a situazioni vere,avendo amici in Statale e in Liuc!Ma il colpo basso è arrivato da un mio (EX)compagno di facoltà: “Ma io sono venuto qui in Cattolica,perchè pensavo che essendo privata,un aiuto in più…..”Si è ritirato alla fine del I anno.Questo mi porta a pensare che il sistema “istituzionale”universitario vari da regione a regione,potendo trovare al sud università poco serie.Con questo non intendo assolutamente offendere gli studenti del sud,visto che ce ne sono molti che si contraddistinguono per essere di una bravura disarmante!Il mio intervento comunque non è contro le STATALI,ma contro le università poco serie,che pretendono di ricevere lo stesso prestigio,di cui gode una VERA università(Si guardi ad esempio l’eccellenza del Politecnico di Torino,il quale comunque è statale).E’ ora di finirla di equiparare tutte le università nazionali,perchè questa eguaglianza non esiste!Bisogna riconoscere i meriti,a chi se li merita,e bisogna estromettere dal sistema le università corrotte,poco serie.
-
Anche gli studenti delle università di giurisprudenza di Napoli studiano sui tuoi stessi libri…considerando anche che Il PROF CAMPOBASSO insegna proprio lì e ti assicuro che l’ esame devi studiarlo per quasi un anno prima di superarlo!!perchè prima di parlare non vi informate??
-
Anche gli studenti delle università di giurisprudenza di Napoli studiano sui tuoi stessi libri…considerando anche che Il PROF CAMPOBASSO insegna proprio lì e ti assicuro che l’ esame devi studiarlo per quasi un anno prima di superarlo!!perchè prima di parlare non vi informate??
-
Ciao,sono una studentessa di un’università del sud e sono al secondo anno di una triennale in economia!Volevo dirti che anche io ,nonostante frequenti la facoltà di economia,ho dovuto dare esami di diritto (PRIVATO,COMMERCIALE,DEL LAVORO) ed ho dovuto studiare su libroni INTERI,infatti anche io come te ho preparato commerciale sul testo di campobasso…..Ma a parte questo,volevo ricordarti che se davvero vogliamo parlare di meritocrazia,allora andiamo a fare i concorsi in modo anonimo,esclusivamente con una cifra identificativa,dove che ci dovrà valutare non conosce nè il nostro voto di laurea ,nè l’ateneo da cui proveniamo..poi vediamo chi davvero è bravo e chi no!Ricordati che non solo voi che state alla Bocconi o comunque a tutte queste università “difficilissime” fate i sacrifici:io studio 7 ore al giorno,seguo i corsi e lavoro…Con la mia media sono riuscita a prendere la borsa di studio e fortunatamente i miei non devono pagare le rate..altrimenti manco questa pubblica potevo permettermi!!Allora io solo per questo sono da buttare nel WC???E scusa tanto se un domani mi brucia vedere uno che ha fatto la metà dei sacrifici che ho fatto io rubarmi il posto di lavoro solo perchè è della Bocconi o qualsiasi altra cosa……
-
Ciao,sono una studentessa di un’università del sud e sono al secondo anno di una triennale in economia!Volevo dirti che anche io ,nonostante frequenti la facoltà di economia,ho dovuto dare esami di diritto (PRIVATO,COMMERCIALE,DEL LAVORO) ed ho dovuto studiare su libroni INTERI,infatti anche io come te ho preparato commerciale sul testo di campobasso…..Ma a parte questo,volevo ricordarti che se davvero vogliamo parlare di meritocrazia,allora andiamo a fare i concorsi in modo anonimo,esclusivamente con una cifra identificativa,dove che ci dovrà valutare non conosce nè il nostro voto di laurea ,nè l’ateneo da cui proveniamo..poi vediamo chi davvero è bravo e chi no!Ricordati che non solo voi che state alla Bocconi o comunque a tutte queste università “difficilissime” fate i sacrifici:io studio 7 ore al giorno,seguo i corsi e lavoro…Con la mia media sono riuscita a prendere la borsa di studio e fortunatamente i miei non devono pagare le rate..altrimenti manco questa pubblica potevo permettermi!!Allora io solo per questo sono da buttare nel WC???E scusa tanto se un domani mi brucia vedere uno che ha fatto la metà dei sacrifici che ho fatto io rubarmi il posto di lavoro solo perchè è della Bocconi o qualsiasi altra cosa……
-
Campobasso vol I e II insieme l’ho studiati anche io che vengo da Pisa , Quindi non siete i soli che studiate i mattoni. Però qui l’organizzazione fa schifo nonostante i prof siano ottimi .
-
-
Come puoi competere con un Univ che ha avuto come professore l’attuale pres.del consiglio?
Come puoi competere se viene messo al Governo il pres della facoltà della Cattolica?
Semplice non puoi farlo.
Semplicemente si stanno istituzionalizzando le grandi università private.Bocconi al primo posto.Nell’articolo si legge cche confindustria è favorevole,guarda un pò dati i suoi contatti con la Luiss Guido Carli,dove l’esame di economia aziendale è diviso in 3 parziali(peggio della Bocconi dove lo dividono almeno in 2.)Per esperienza personale posso dire che i Bocconiani sono meno preparati di noi,hanno meno conoscenze globali,ma dal punto di vista pratico ci distruggono.Ad ex se hai una media di almeno 24 puoi fare 3 settimane di lavoro in un’azienda(ad ex contabilità,già dal primo anno)L’esame sul bilancio(sempre diviso in parziali,oppure puoi fare un parziale a settembre ed uno a novembre o a gennaio o a febbraio oppure intero in uno di sti mesi…) è sul bilancio consolidato.Cosa che io non ho mai visto alla fed2.Ma il motivo è semplice.C’è da riferirsi al contesto.Quante sono le società quotate a Napoli? 2….QUante a MIlano?????????? lasciamo stare i dati che ci farebbero capire l’arretratezza della nostra economia.Quindi secondo voi è + facile trovare lavoro,contatti con le aziende,fare stage in un mercato pieno di imprese o dove a stento si tira avanti?Quante sono le grandi imprese a Napoli???veramente poche.Quante in Lombardia?Sicuramente avere un Governo dalla tua parte aiuta.Se per anni non investi al Sud,anzi distruggi la sua economia,se aiuti le università del Nord,continui solo a penalizzare le Univ da Roma in giù.Poco fà è uscito un decreto nel quale si è stabilito che vengono dati aiuti alle uninv che + velocemente fanno laureare i propri studenti e + velocemente trovano lavoro.Bene vallo a trovare lavoro dove le imprese non ci sono e lo Stato è assente.In Bocconi d’altro canto hanno invece l’ufficio collocamento.Dove fai stage obbligati e dove hai un contatto diretto univ-impresa.E’veramente difficile non trovare lavoro===>è veramente difficile non prendere sovvenzioni dallo Stato.Per non parlare della qualità dei professori.Da noi i pochi buoni che c’erano se ne sono andati.Vigano-Sciarelli-Sicca.Per aziendale stiamo veramente inguaiati,perchè apparte il figlio del primo che è un buon professore,gli altri 2 sono dei deficenti,per non parlare che cmq anche Riccardo non è un luminare come il padre.Quando paghi 12000 euro l’anno ti puoi permettere che vengono da te grandi esponenti del mondo economico,in + è + facile farli venire quando hai un mercato nei tuoi dintorni,perchè è probabile che lavorino in grandi imprese in zona situate.Qualcuno ha citato Harvard.In tempi passati c’era la possibilità che io andassi fuori a studiare.Al di là che i test di Harvard sono realmente difficili e vis ono un sacco di domande di iscrizione (passa solo l’8% delle domande fatte),la quota di iscrizione è di 80.000$ l’anno.Ma ti puoi permettere: Raghuram Rajan o il ministro degli esteri indiano che ti viene a spiegare la macroeconomia.Almeno in Bocconi e Cattolica prima del nuovo Governo nessun ministro aveva fatto lezioni.Il sistema americano è completamente diverso dal nostro,non sono paragonabili poichè i vari scaldabanco che da noi ci sono li non accedono alle università.Ma non alla IVY League( Columbia,Harvard,Brown etc etc) non accedi all ‘ università pubblica e vai direttamente a fare manovalanza.Purtroppo è sempre là.E’un Governo assente che affossa il Sud da 150 anni,che istituzionalizza adesso le unv del Nord e dove noi saremo costretti ad emigrare se vorremo emergere.
Comments