Il 110 e lode non conta più. È l’università a fare la differenza - Diritto di critica
Il 110 e lode? Presto potrebbe non contare più. Nel Curriculum interesserà invece il prestigio dell’università di provenienza. Queste alcune delle novità del piano di studi che sarà discusso venerdì prossimo in Consiglio dei Ministri relativamente al valore legale della laurea e del suo valore nei concorsi pubblici. Nuove regole per valutare il merito. Valutare la persona in base alle sue singole competenze e non al famoso “pezzo di carta”.
Università a confronto. Il Governo è pronto a presentare un provvedimento che farà molto discutere. È prevista infatti la creazione di un nuovo sistema di valutazione del valore specifico dei diplomi di laurea ossia la qualità, la serietà, il prestigio accademico dell’università che lo ha rilasciato. Le università non saranno più considerate tutte uguali e quindi anche i loro laureati saranno valutati in modo diverso. Un laureato dell’università “La Sapienza” potrebbe essere valutato diversamente da uno dell’Università degli Studi di Bari. Un 110 preso alla “Bocconi” non considerato alla pari di quello ottenuto presso “Roma Tre”. Ciò che di fatto avviene già per la selezioni di candidati da parte di aziende del settore privato verrebbe così trasferito anche al settore pubblico. Un provvedimento che non convince anche solo dalle premesse. E immancabile, su Facebook, è spuntata la pagina “Per un’università meritocratica“.
Voto e corso di laurea non contano più. Le novità del provvedimento non finirebbero qui. Se da un lato le università di provenienza potrebbero costituire un criterio discriminante o di vantaggio nella ricerca di un’occupazione, al contrario non lo sarebbero più i voti di laurea e il corso di laurea scelto. Tradotto, questo significherebbe che ai concorsi pubblici tutti potrebbero presentare domanda di partecipazione. Basta avere il titolo. Si fa riferimento soprattutto ai concorsi per i quadri dirigenziali mentre si escludono quelli che prevedono competenze specifiche come le materie ingegneristiche. Anche per quanto concerne la votazione finale della laurea, i candidati sono su un livello di parità. Che sia un 110 e lode o un 98 non importa. Secondo il piano, il voto non costituirebbe più un elemento di punteggio. L’intento del provvedimento sarebbe infatti quello di valutare le reali capacità che il candidato è in grado di dimostrate durante il concorso a prescindere dal suo curriculum.
Regole nuove che nel settore privato sono di fatto già attuate ma che per la pubblica amministrazione costituirebbero una vera e propria rivoluzione. Confindustria è decisamente favorevole nei confronti di questa svolta che considera in linea con la politica della liberalizzazione e più giusta nei confronti delle università meritevoli. Tuttavia ritiene che si dovrebbe parallelamente intervenire per aiutare gli studenti e le loro famiglie nella scelta dell’università e della facoltà, scelta che si rivelerà determinante per il loro futuro.
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Tanto per chi non ha amici e raccomandazioni non cambia nulla.
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guardate che l’eccellenza non e’ alla bocconi economia a tor vergata e’ mooolto piu’ difficile alla bocconi tu paghi e passi gli esami a tor vergata economia se prendi la laurea anche se con il minimo fidati vuol dire che sai sicuramente qualcosa
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come no. non fa una piega.
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Il tuo impeccabile uso della punteggiatura ne è la dimostrazione lampante!
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A quanto pare a Tor Vergata non vi hanno insegnato ad usare la punteggiatura.
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assurdo equiparare un’università privata ad un’università pubblica, così come paragonare gli atenei, questo sarà possibile solo quando i piani di studio di tutte le facoltà saranno eguali sia per il programma dei vari esami che per la loro dicitura, qui si vuole ritornare indietro!! chi si laurea con 70 avrà più possibilità di occupazione di un 98 o un 110? ma allora se vogliamo un mondo di ignoranti a che serve prendere una laurea, visto che non è un dato discriminante l’impegno che ogni studente ha dato nella sua carriera
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Harvard, Yale, M.I.T. negli USA e Oxford-Cambridge in Inghilterra sono degli esempi assoluti ed indiscutibili che quanto intende fare questo governo non è proprio da considerare negativo. Abbiamo anche noi le nostre “eccellenze”.
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Con l’unica differenza che se vuoi frequentare Harvard, Yale, M.I.T, Oxford o Cambridge è l’università a scegliere te. Potresti essere ricco sfondato, ma essere comunque una capra e nessuna delle università che hai nominato si sognerebbe mai di averti come studente. Nei Paesi anglosassoni prima ancora che l’università conferisca prestigio allo studente, è lo studente a conferire prestigio all’università.
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Penso sia meglio finirla con queste cazzate in questo momento penso che sia meglio spronare i ragazzi che non tutto si basa su un foglio di carta e che comunque quel foglio di senza il vero uso della testa serve solo ad accendere il camino quindi non dite queste cazzate se una persona e capace può frequentare anche l’università più scadente del mondo dimostrerà sempre di essere un genio…
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Questo è un razzismo vero e proprio. Io non ci sto. Io mi sono fatto un mazzo grosso nello studio. Anche all’università di Messina, poi voglio dire non deve mai fare di tutta un’erba un fascio. Alla fine uno la preparazione se la fa da sé.
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E’ l’ennesima vergogna tutta italiana…..abbiamo una lobby di prof alla camera che legifera favorendo la casta, ossia coloro che possono permettersi di pagarsi l’istruzione….poi aggiungo che non mi pare affatto che i laureati della Bocconi splendano di tanta luce e scienza….anzi si nota spesso il contrario….idem per Luiss ed altre…non fateci ridere……con paragoni davvero azzardati…lo sanno tutti che se paghi ti regalano tutto o quasii…
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Le buone Università non sono quelle a pagamento dove la laurea viene comprata e dove non ti fai il mazzo per studiare! Dove ti segue un tutor e dove gli esami sono tutti a risposta multipla U_U Se il criterio fosse quello di selezionare le Università in base alla difficoltà di superare gli esami Palermo sarebbe sicuramente in cima. Un 110 alla Bocconi o presso la LUISS equivale a un 90 a Palermo. I figli di papà che possono permettersi Università private non durerebbero una sessione…
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Se io venissi a studiare dove studi tu sicuramente avrei voti piu alti dei tuoi soltanto leggendo quello che scrivi
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Pure io, essendo Torinese, debbo concordare. Ho fatto un paio di mesi all’università di Palermo ed è stato il mio inferno! Programmi dieci volte più poderosi e complessi dei nostri! Ero stremato…e alla fine ho preso un modico 26 dopo tutti i 30 e 30 e lode presi nella mia città. Mi vergogno di questo ma è giusto riconoscerlo.
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è una bella proposta!
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stai scherzando???
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vergognati…chi abita in molise o in calabria ed è costretto a frequentare le università di quel territorio per motivi economici, non vedo il motivo per il quale debba essere svantaggiato rispetto a chi ha avuto la possibilità economica di poter conseguire la laurea presso la bocconi o altra univ. privata. ALLA CARA UNIVERSITà BOCCONI MOLTI ESAMI SONO A CROCETTE (detto da chi frequenta la stessa bocconi). ergo…RIFLETTETE CHE è SOLO OPERA DI UN GOVERNO CHE OCCUPA CATTEDRE NELLE UNIVERSITà PRIVATE…GOVERNO LADRO E BASTARDO.
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Ma perchè dici cavolate, screditando un’università ottima come la Bocconi? Io studio in Bocconi e ho fatto solo UN esame a crocette in 3 anni, uno solo, stop. Sempre ad esagerare……. Vergogna!
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Sono studenti dell’università di Cz e non mi sento meno preparato di uno studente che studia alla Bocconi, Sapienza o quello che vuoi. Giudicare il luogo da dove uno studente esce è RAZZISMO, vorrei ricordare ai politici e a tutti che l’art 3 della nostra cara COSTITUZIONE cita che:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del PaeseQuindi va bene non giudicare in base al voto perchè tutti sappiamo di raccomandazioni o altro, ma risparmiamoci la presa in giro di migliorare la qualità degli atenei
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l’università italiana è una tristezza, i commenti sono una tristezza, l’italia è una tristezza, non ho più fiducia in questo stato a dire la verità non ho più fiducia nemmeno nell’ europa in quanto mancano le basi una lingua in comune ad esempio un governo eletto da tutti i cittadini e un nuovo concetto di politica che tradotto in un modo semplice è costituito da un concetto “non tutti i cittadini sono uguali difronte alla legge” e ora vi spiego es… se occupi una posizione di potere ad esempio sei un sindaco di una città e rubi o ti fai dare mazzette rispetto ad un cittadino che compie lo stesso reato ma non occupa nessuna posizione di amministrazione pubblica; tu sindaco devi avere un moltiplicatore di pena in quanto i danni che puoi compire sono molto più alti del cittadino comune . il moltiplicatore si può basare sulla quantità di cittadinanza che una persona amministra. è semplice. e soprattutto è fattibile.tornando all’ università il programma che ho letto è una cafonata e io respetto ha voi che scrivete ve lo posso dire con una certa presunzione in quanto sono in fase di costruzione di un progetto di sperimentazione che occupa moltissimi aspetti della vita comune e del miglioramento di essa e mi sono scontrato con l’incapacità dei cervelli che parassitano l’università e pretendono di essere intelligenti e quando gli poni una sfida si spaventano come dei bambini difronte al bullo. questa nazione è una tristezza (fine)
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e l’affitto a milano dove lo metti? l’abbonamento ai mezzi? il costo dei libri, o i materiali per i progetti, se frequenti un corso con laboratorio? NON è solo la tassa universitaria chee grava sulle famiglie!
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QUESTA MI SEMBRA L’ULTIMA TROVATA PER DENIGRARE LE UNIVERSITA’ DEL SUD, PERCHE’ LE GRADUATORIE DI MERITO NON CREDO SARANNO DECISE IN MODO MERITOCRATICO. UNA LAUREA PRESA A MILANO SARA’ PURE PIU’ PRESTIGIOSA, MA ANCHE MOLTO PIU COSTOSA. E AL SOLITO TUTTO QUESTO ANDRA’ A SCAPITO DI CHI SI SPACCA IL CULO NEGLI ALTRI ATENEI O DI CHI NON PU’ PERMETTERSI DI ANDARE A STUDIARE ALTROVE…
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C’è gente che SI FA IL CULO Anche all’università di bari, e gente che passa alla sapienza perchè è semplicemente raccomandata, ma tanto in questo stato di ladri vanno avanti sempre e solo loro, e chi davvero merita finisce a lavorare al mcdonald. E lo stato non fa altro che agevolare questo fenomeno con provvedimenti DI MERDA come questo.
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mi dispiace, non ti permetto di dire una cosa del genere…dall’università del salento sono passata alla Sapienza con la tua stessa idea e ti posso assicurare che non ho raccomandazioni, mi sto “facendo il culo” e sono pure fuoricorso (e non solo per la quantità di studio personale)…non so i metodi dell’università di bari, certo è che se continuano a uscire scandali sulla vendita degli esami a pagarne le conseguenze siete voi studenti…quindi intanto evitate di “comprare” i vostri esami e poi ne riparliamo!
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Ma che razza di meritocrazia è questa???se si volesse veramente valutare il singolo dalle sue capacità non dovrebbe avere molto peso l’università in cui si consegue la laurea!!! Così se magari uno studente non ha possibilità di frequentare un’università d’eccelenza il suo impegno e i suoi sforzi valgono meno di chi invece può permetterselo?!?! O.o sempre peggio….
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quindi mi stai dicendo che per studiare dovremmo andare tutti alla bocconi????ma che stai dicendo??????
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Rispondevo ai numerosi commenti riguardo al fatto che solo i super ricchi possono andare nelle uni private… Se ti fossi data la pena di leggere i commenti precedenti al mio avresti capito immediatamente a cosa mi riferivo!
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io sono d’accordo sul levare il limite di voto nel senso che molti concorsi chiedono almeno un minimo di 105 e visto che appunto ogni università e a sè e le valutazioni possono essere diverse leverei questo..ma di certo non trovo giusto giudicare in base all’università di provenienza..il concorso è il modo (anzi dovrebbe essere) per dimostrare che vali indipendentemente se sei uscito con 100 o non 110 e lode o se vieni dalla Bocconi o da qualsiasi università
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MI POTETE DARE UNA FONTE CERTA!!!!! GRAZIE
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C’è qualcosa che non riesco a chiarirmi: se è vero che vogliono valutare i laureati sulla base delle loro capacità non dando peso al voto di laurea, che importa da quale università provenga lo studente che partecipa ad un concorso o sostiene un colloquio di lavoro? Perchè badare al “prestigio” dell’università quando poi quel che conta è dimostrare di avere la preparazione necessaria sostendendo le varie prove?
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Venite alla Bocconi e ne parliamo! Esami comprati? Queste sono le cazzate di chi non arriva all’ uva e dice che è acerba! Per noi non esistono festività, abbiamo più esami di qualsiasi statale e ci fanno sgobbare ogni santo giorno! Ignoranti! Del resto è insito nella natura dell’ Italiano screditare per invidia È come se mi permettessi di fare considerazioni su altre università senza avere alcuna cognizione di causa. Smettiamola. È la vostra mentalità che rovina il paese.E non pensate che siamo tutti figli di papà! I nostri genitori fanno dei sacrifici incredibili per noi, considerati i costi. Le università private sono un investimento che comporta grossi sacrifici, non un acquisto.
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concordo.. e non sono bocconiana!
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Alla Bocconi è possibile comprare gli esami è una dato di fatto fratello, tranquillizzati!
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Io conosco molta gente laureata alla Bocconi e ai tempi del liceo non era nulla di che!!! Forse sono diventati geni all’università… chissà… Io rispetto tutti ma non voglio essere penalizzato perché ho deciso di non emigrare.
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se ti lamenti tanto allora vai a una statale
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quanti esami hai?
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Ma quante cazzate vi insegnano a Milano? Ma che credete che il resto d’Italia è scemo? Lo sanno tutti che avete più appelli e che, di conseguenza, uno studente arriva prima (per non dire semplicemente “nei tempi”) alla laurea. E poi che esami? Tutti laboratori pseudo-pratici di 2, 3 o 4 cfu! Ma per favore! E che ci vuole a fare 5, 6 esami tutti insieme! Senza contare il fatto che, in quanto Università privata, non si tollerano i “ritardi” e tutti, amministrazione e corpo docenti, sono più disponibili nel “farvi” finire prima! Andate a prendere per i fondelli qualcun’altro.
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Ho appena postato un commento molto simile al tuo. Mi sembra una manovra classista e poco originale visto che a farla sono Bocconiani e discepoli Gesuiti. Sembra che non si possa trovare una via per un sano diritto allo studio per tutti che possa far uscire fuori i meritevoli senza fare prima una selezione di classe.
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E’ una vergogna……..se invece di inventare sempre nuovi sistemi per favorire la gente più facoltosa, si facesse ritorno alla meritocrazia allora forse le cose andrebbero meglio.. E magari ci sarebbe gente realmente competente a ricoprire ruoli di rilievo, o comunque di responsabilità, e non i soliti idioti raccomandati………..e in Italia ne abbiamo diversi casi purtroppo……….
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e se x caso i professori di un’università “meritevole” si scambiassero con quelli di una “non meritevole”? alla fine sono loro che insegnano, non il nome dell’università! è un provvedimento che non ha alcun senso!
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entrerebbe in gioco la credibilità del professore stesso. inoltre le università con appeal non chiamano certo un prof di scarso livello… e se lo scoprono, lo fanno saltare in breve tempo.
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WALT hai pienamente ragione… non dipende dal nome dell’università ma da come la affronti e basta…
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vi posso assicurare che non è assolutamente vero che chi frequenta l universita privata è avvantaggiato perchè dipende sempre dall universita di provenienza. sinceramente non sembra apparentemente giusto che si debba dare più importanza ad uno studente bocconi di uno di roma tre, però non perchè io sia una bocconiana perchè non lo sono, Vi posso assicurare che il sistema meritocratico esiste più alla bocconi che non a roma tre, dove comanda il professore di turno, e gli esami alla Bocconi non te li danno perchè paghi anzi.. è vero non è meritocratico discriminare chi non può permettersi di andare alla bocconi e pagare tanti soldi per una laurea per dire, ma se si è tanto in gamba alla Bocconi o altrove ci si va con le borse di studio quindi non arrampichiamoci sugli specchi adducendo motivazioni economiche.
se le universita’ del sud saranno penalizzate è perchè il sistema al sud non funziona ed io parlo da meridionale. andate a milano, a bologna vedrete come funzionano le università a partire dalle statali.-
Ma chi non può spostarsi?? e non faccio riferimento alle condizioni economiche) che fa’??… dammmi una risposta ragionevole grazie!
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Ma chi non può spostarsi?? e non faccio riferimento alle condizioni economiche) che fa’??… dammmi una risposta ragionevole grazie!
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Ma per favore! Le università private non sono più facili delle pubbliche (almeno non tutte) . Io frequento l’università cattolica e faccio nel mazzo più di molti miei amici che sono nelle publiche. Il mio 20 corrisconde al loro 30 e ne sono certa perchè ci parlo tutti i giorni e conosco la mia e la loro preparazione. Non c’è paragone, le università private (come la mia) danno una preparazione molto buona ma i professori sono anche molto più rigidi rispetto alle pubbliche. Sfatiamo questo mito. E sono d’accordo con Seze, i nostri genitori fanno dei sacrifici assurdi per poterci mantenere e molti miei compagni di corso studiano e lavorano per potersi permettere una buona preparazione.
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Io sono d’accordo con Antonio invece. Mi sono laureata alla Sapienza. Non potevo che scegliere università migliore. E ciò sia rispetto ad università come la Cattolica, dove l’essere religioso spesso viene confuso con l’essere un professionista, sia rispetto ad università come la Bocconi, la Luiss, la Lumsa ecc. ecc. nelle quali regna una totale ignoranza di come sia realmente scontrarsi con i reali problemi legati ad una vita universitaria e dove vige la proporzione: più retta meno bocciati. Non faccio di tutta l’erba un fascio, ma in un sistema che disincentiva lo studio a favore del nepotismo e dei privati interessi, di certo lo studente non sarà mai posto in una condizione estrema nella quale dare il meglio di se, e per questo nella società reale non sarà mai il migliore. Perchè anche se i soldi fanno, spesso, ottenere un bel posto di lavoro, non è detto siano altrettanto idonei a mantenerlo. Per questo, serve caparbietà, serietà, impegno. In mezzo a tante capre, sicuramente un meritevole otterrà il proprio posto, poichè una barca non può sembre andare per inerzia, ogni tanto servono anche i remi. Ciò, fino a quando tutti i più meritevoli avranno lasciato questo paese, per vederlo sprofondare insieme a tutti quelli che il proprio posto non l’avranno guadagnato. Di sicuro questo momento arriverà. La matematica non è un opinione. Questo messaggio, naturalmente non è rivolto a te, poichè personalmente non ti conosco, ma a coloro che sia in università pubbliche, sia in università private non svolgono il loro dovere poichè incoraggiati a non farlo. E questo è un dato di fatto!
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Io sono d’accordo con Antonio invece. Mi sono laureata alla Sapienza. Non potevo che scegliere università migliore. E ciò sia rispetto ad università come la Cattolica, dove l’essere religioso spesso viene confuso con l’essere un professionista, sia rispetto ad università come la Bocconi, la Luiss, la Lumsa ecc. ecc. nelle quali regna una totale ignoranza di come sia realmente scontrarsi con i reali problemi legati ad una vita universitaria e dove vige la proporzione: più retta meno bocciati. Non faccio di tutta l’erba un fascio, ma in un sistema che disincentiva lo studio a favore del nepotismo e dei privati interessi, di certo lo studente non sarà mai posto in una condizione estrema nella quale dare il meglio di se, e per questo nella società reale non sarà mai il migliore. Perchè anche se i soldi fanno, spesso, ottenere un bel posto di lavoro, non è detto siano altrettanto idonei a mantenerlo. Per questo, serve caparbietà, serietà, impegno. In mezzo a tante capre, sicuramente un meritevole otterrà il proprio posto, poichè una barca non può sembre andare per inerzia, ogni tanto servono anche i remi. Ciò, fino a quando tutti i più meritevoli avranno lasciato questo paese, per vederlo sprofondare insieme a tutti quelli che il proprio posto non l’avranno guadagnato. Di sicuro questo momento arriverà. La matematica non è un opinione. Questo messaggio, naturalmente non è rivolto a te, poichè personalmente non ti conosco, ma a coloro che sia in università pubbliche, sia in università private non svolgono il loro dovere poichè incoraggiati a non farlo. E questo è un dato di fatto!
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I professori delle università del sud sono degli ottimi elementi e la maggior parte di quelli che insegnano nella mia facoltà si dividono anche tra Roma e Milano, quindi prima di parlare rifletti!! Le mie conoscenze possono essere paragonate tranquillamente a quelle di un Laureato di una qualsiasi università privata!Ho tanti amici che hanno deciso di frequentare i corsi di laurea magistrale ad un’ università Privata solo per la FAMA dell’ università e non perchè la preparazione accademica sia migliore!!in ogni caso buona parte degli studenti che frequentano i corsi di laurea magistrale delle univessrità private provengono da università pubbliche del sud, hanno superato i tesy di ammissione e hanno conseguito una laurea con ottimi voti; e ciò grazie anche alla formazione ricevuta dai professori di università pubbliche.
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Ma perchè? c’è ancora qualche ingenuo che pensa che il voto abbia mai contato qualcosa? Mai sentito parlare di ‘raccomandazioni’? ;-)
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Questo vuol dire che se ho i soldi per pagarmi la bocconi ma non avendo voglia di fare un’emerita cippa mi laureo in 10 anni con 80 ho più possibilità di trovare lavoro rispetto ad uno laureato all’università di stacippa che si è dato da fare e si è laureato in 5 anni con 110 e lode?
Si!! Questa è meritocrazia!-
Ciao Gino scusa ma certe cose non si possono leggere.
1) se ti laurei in 10 anni alla bocconi probabilmente sarai costretto ad accendere un mutuo.2) se ti laurei in una qualsiasi università in più di 6 anni(tranne situazioni speciali) io credo che ti saranno sempre preferiti coloro che si sono laureati in regola anche con voti più bassi.
3) Basta con questa demagogia e populismo sfrenato. -
Ciao Gino scusa ma certe cose non si possono leggere.
1) se ti laurei in 10 anni alla bocconi probabilmente sarai costretto ad accendere un mutuo.2) se ti laurei in una qualsiasi università in più di 6 anni(tranne situazioni speciali) io credo che ti saranno sempre preferiti coloro che si sono laureati in regola anche con voti più bassi.
3) Basta con questa demagogia e populismo sfrenato.
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che sciocchezza!in questo modo rimarranno solo poche università,le altre non efficienti, a detta loro, dovranno essere chiuse?e poi se una persona non ha la disponibilità economica per studiare fuori sede che fa?vi ricordo che siamo in piena crisi economica! in questo modo tutto il lavoro e la fatica di tanta gente verrà sottovalutata e sprecata.anche perchè quando preparo un esame studio dagli stessi libri da cui studiano gli altri studenti delle altre università diverse dalla mia!ma che ragionamenti assurdi!
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