Golden Globe, tra tradizione e conferme - Diritto di critica
Più che le novità hanno vinto tradizione e voglia di conferme. E’ stato questo il tratto distintivo della 69esima edizione dei Golden Globe assegnati qualche giorno fa dai giornalisti della stampa estera al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles. Sono stati premiati maestri del cinema del calibro di Martin Scorsese e Steven Spielberg, rispettivamente per Hugo Cabret e per Le Avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno. Il primo ha vinto nella categoria della miglior regia, l’altro per il miglior film d’animazione: per entrambi, una standing ovation del pubblico in sala.
Lui non c’era alla cerimonia, ma il suo nome si iscrive accanto ai colleghi americani per leggendarietà ed importanza nel firmamento dei grandi nomi del cinema: a Woody Allen, allergico da sempre a cerimonie e premi, è andato il premio per la migliore seneggiatura per Midnight in Paris.
E non sarà un caso che il film che ha fatto incetta di premi, il protagonista indiscusso della serata, è stato quello che più di tutti strizza un’occhio al passato: The Artist, il film muto e in bianco e nero, scritto e diretto da Michael Hazanavicius e già distribuito in Italia, si è accaparrato il Golden Globe come miglior film nella categoria commedia e musical, come miglior attore per l’interpretazione magistrale di Jean Dujardin e come miglior colonna sonora. Un trionfo per la pellicola che ha dimostrato di potersi innovare guardando indietro nel tempo. Presente alla serata di gala anche il cane Uggie, che ha sfilato sul red carpet con gli altri ‘colleghi’ del film e il produttore Thomas Langmann.
Come da pronostici, accanto al black&white movie ha trionfato il dramma familiare di The Descendants (Paradiso Amaro), nella sezione dedicata ai film drammatici. La pellicola, scritta e diretta da Alexander Payne, tratto dal romanzo “Eredi di un mondo sbagliato” di Kaui Hart Hemmings, si è avvalsa anche dell’assegnazione del Globe Awards al suo interprete principale, George Clooney.
I due premi riservati alla Miglior attrice vanno ai due biopic dati per favoriti prima della cerimonia, con il riconoscimento per la Marilyn Monroe interpretata da Michelle Williams in My Week with Marylin e la Margaret Thatcher di Meryl Streep per The Iron Lady.
Altri attori protagonisti della serata sono stati poi artisti già avvezzi al premio conferito dall’Hollywood Foreign Press Association, anticamera del più prestigioso Oscar:
Kate Winslet, miglior interprete femminile in una miniserie (al terzo globo e ottava nomination); Jessica Lange, migliore non protagonista del piccolo schermo (5 golden globe e 10 candidature nel curriculum); Laura Dern, miglior attrice in una serie leggera (terza vittoria, quinta nomination).
A Madonna il Golden Globe per Masterpiece, giudicata miglior canzone originale.
E per finire, premio al miglior film straniero assegnato all’iraniano Una separazione e riconoscimento per la carriera Cecil B. DeMille ritirato da Morgan Freeman.
Inizia dunque la corsa agli Oscar: i premi assegnati dall’Academy verranno assegnati il prossimo 26 febbraio. Il conto alla rovescia è già partito.