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Diritto di critica | November 16, 2024

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Un Natale di debiti, così gli italiani non hanno rinunciato ai regali - Diritto di critica

Un Natale di debiti, così gli italiani non hanno rinunciato ai regali

Indebitarsi a Natale. Mentre le feste si avviano alla loro conclusione, per molti italiani inizia un periodo duro. Ma non solo per colpa della crisi. Ora, per una buona fetta di concittadini è arrivato il momento di iniziare a pagare le rate del prestito che hanno ricevuto prima del 25 dicembre. Un prestito che è servito per acquistare regali o per godersi la settimana bianca.

Un italiano su tre si è indebitato per Natale. Secondo un sondaggio condotto da Prestiti.it, broker che permette il confronto tra varie offerte di prestito direttamente online, il 34% degli italiani ha fatto ricorso ad un prestito per far fronte alle spese di fine anno. Regali, cenoni, settimane bianche. Se la tredicesima finisce quasi sempre per essere impiegata per pagare bollette o per la benzina schizzata a livelli record, non resta altro che chiedere un prestito o decidere di rinunciare a qualcosa. Ma alle feste gli italiani non rinunciano. Così, tra chi si è indebitato per Natale, il 61% lo ha fatto per i regali, il 30% per la settimana bianca o per un viaggio, il 9% per una super notte di Capodanno.

Regali, vacanze e cenoni: nessuna rinuncia. E per non rinunciare ad un Natale con i fiocchi, in molti hanno richiesto in prestito più di 2mila euro (54%). Per questo il 42% del campione intervistato riuscirà a ripagare il debito solo dopo Natale 2013. I più inclini al credito al consumo sono uomini sopra i 60 anni e i giovanissimi. La regione “cicala” è la Campania dove il 50% degli intervistati ha dichiarato di essere intenzionato a richiedere un prestito “natalizio”. Più attenti i lombardi e i friulani (rispettivamente 21 e 25%). Gli italiani, quindi, sono sempre più abituati a dilazionare i propri pagamenti come avviene in altri paesi occidentali. Un po’ per scelta, spesso per necessità. Non un buon segnale in un momento di crisi, dove la richiesta di prestiti sembra l’unica strada per mantenere lo stesso tenore di vita, anche di fronte alla crisi e alle “lacrime e sangue” chieste dal governo Monti. Fa paura dover rinunciare al regalo costoso, alla vacanza, alla festa. Fa paura la prospettiva di tornare poveri.