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Diritto di critica | November 21, 2024

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Grillo ha perso la voce, sul fisco non grida più "voglio essere intercettato!" - Diritto di critica

Grillo ha perso la voce, sul fisco non grida più “voglio essere intercettato!”

C’era un tempo in cui Beppe Grillo gridava: “io voglio essere intercettato!“. La privacy, smerciata dai sostenitori delle leggi contro le intercettazioni per convincere i cittadini dell’utilità di una legge contro gli ascolti, secondo il comico genovese era fumo negli occhi: se uno non ha qualcosa da nascondere, non deve temere le intercettazioni.

Ma se a indagare è il Fisco, chiamato a scovare gli evasori, per Beppe Grillo la musica cambia. E questa volta per il comico genovese la privacy conta eccome. Se si legge il testo comparso due giorni fa sul blog di Grillo sostituendo l’argomento delle intercettazioni ai controlli del fisco, il doppio binario è lampante:

[…] Le informazioni che ci riguardano saranno contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di fuoco ogni singola transazione dei nostri conti verrà esaminata. Ogni versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni. Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E’ un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull’estero. Chi si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l’artigiano, il piccolo imprenditore prossimo suicida perché lo Stato non gli paga le fatture? E quanto ci costa Serpico? In un Paese dove la banda larga è una misura dei pantaloni? Le transazioni sul nostro conto corrente fotografano la nostra vita: pagamenti per la scuola, per le vacanze, un prestito a un amico, la tessera annuale dei mezzi pubblici, il ristorante sotto casa. Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E’ violazione della privacy. Chi mi assicura che i miei dati personali non saranno violati? Il rapporto non è più tra me e la mia banca, ma tra me e il Fisco. Si dovrà rendere conto a un funzionario di un bonifico di 1200 euro al proprio zio? Stiamo scivolando lentamente verso il controllo totale della vita dei cittadini. Il motivo addotto è che stiamo per fallire, che dobbiamo salvare l’Italia. […]

Di errori madornali il comico genovese ne infila diversi in poche righe.

1 – Grillo scrive: “Ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni”. Ecco: se non il cittadino onesto non ha qualcosa da nascondere, per quale motivo dovrebbe temere questa misura? E la privacy non c’entra. Si tratta di una norma che semplicemente amplia quanto già accade nei confronti di Enti e Aziende.

2 – Grillo scrive: I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Sul concetto di “Grande evasore” il comico genovese gioca in modo molto fine (e lo si vedrà più avanti). Qui basti dire che non per forza devono essere considerati “corruttori” o nababbi da Paradisi Fiscali i commercianti o i liberi professionisti che non rilasciano scontrino o ricevuta e per il fisco vivono sotto la soglia di povertà, così come il carrozziere, il medico che fa due prezzi (con o senza iva). A tutti questi – caro Grillo – le tasse le pagano i dipendenti e quel ceto medio che da anni sostiene questo Paese con i suoi sforzi e i suoi risparmi (sempre più esigui).

3 – Grillo scrive: Chi si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l’artigiano, il piccolo imprenditore? Vedi sopra.

4 – Grillo scrive: Le transazioni sul nostro conto corrente fotografano la nostra vita […] Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E’ violazione della privacy. A questo punto Beppe Brillo dovrebbe fare un po’ di chiarezza con i suoi lettori. Le intercettazioni – in modo forse ancor più pervasivo di un controllo fiscale – trasmettono le abitudini e le opinioni di una persona, descrivono le relazioni, gli accenti e le interazioni più intime di ciascuno. In tutti questi casi, a detta di Grillo la privacy poteva essere violata. Nel caso del fisco, invece, guai a chi mette il naso nei conti correnti. Due pesi e due misure.

Grillo ha poi dimenticato un altro dato che dà la tara dell’evasione nel nostro Paese: nel 2010 in Italia sono state vendute 620 Ferrari (il 10 per cento della quota mondiale), 151 Lamborghini, 180 mila fra Mercedes, Bmw e Audi. E sono solo 76 mila gli italiani (lo 0,18 per cento dei 41 milioni e 66.588 contribuenti di quella stagione) che hanno dichiarato al Fisco più di 200 mila euro lordi. Questo significa che solo il 37 per cento di chi ha comprato una macchina di questa categoria se lo sarebbe potuto permettere senza dover accendere finanziamenti o mutui. Tutti “grandi evasori” che nascondono i soldi all’estero? O piuttosto persone che non dichiarano al fisco quanto guadagnano? E non parlo delle 620 Ferrari né delle 151 Lamborghini ma delle 180mila fra Mercedes, Bmw e Audi.

E sul blog i primi commenti critici non mancano: “Beppe Amatissimo – scrive Leo – lo riconosco: riguardo ai redditi, sei certamente 2 milioni (di euro) più volte sensibile di me. Quando si parlava di intercettazioni urlavi: intercettatemi! Quando si parla di soldi, lo urlo io: controllatemi pure!”

E, infine, la domanda che scardina tutto il ragionamento messo su da Beppe Grillo: chi sono – per il comico genovese – i “grandi evasori”? Per il fisco esiste un’unica differenza: chi paga le tasse e chi le evade. E i primi – proprio come per le intercettazioni – non avranno di ché preoccuparsi. Questione di coerenza non di privacy.

Comments

  1. Saverio Romano

    ci sarebbe anche da dire che negli ultimi anni le dichiarazioni dei redditi del mitico beppone sono decuplicate, e come sempre le sciagure del popolo arricchiscono i pochi eletti.

  2. Diegorix

    ci sono alcuni aspetti da evidenziare:
    1. Le intercettazioni nascono da un elemento specifico che fa scattare l’indagine, insomma almeno un sospetto ci deve essere. I controlli fiscali sono su tutti. E non è questione di avere qualcosa da nascondere, ma di essere controllati sempre e comunque. Come nella Russia comunista. A voi piacerebbe?
    2. Fossimo in Danimarca o in Svezia, forse la questione non si porrebbe. Ma signori…siamo in Italia. Saremo tutti sono controllo. Tranne (ovviamente) quelli che controllano.

    Come possiamo fidarci a dare tutte le nostre informazioni ad uno Stato,
    dove vengono messi ai posti di comando collusi, corrotti, raccomandati e
    lecchini?Senza considerare queste cose, il resto non ha sensi.

  3. Vale

    Leggevo l’altro giorno questa frase, che riporto con “copiaincolla”: “Nel caso specifico, pare che Serpico abbia trovato 518 proprietari di
    aerei e 42mila proprietari di barche oltre i 10 metri, tutti
    ufficialmente
    indigenti e tutti finiti sotto accertamento”.

    Non so se questo sia vero perché non lavoro al Fisco e non ho le “chiavi della stanza dei bottoni”, ma se fosse vero direi che finalmente è stato creato un sistema condivisibile sotto molti punti ( non tutti, ma purtroppo la perfezione non è di questo mondo ).
    Da altre parti ho letto di 350.000 evasori totali smascherati…che non sono nè il panettiere nè il dentista: sono persone che dichiarano precisamente 0 € a fronte di guadagni presumibilmente interessanti: sono stati tutti “beccati” prima del potenziamento di Serpico, quindi non con i “controlli sui c/c in automatico”.

    La cosa contestabile è la presumibile scomparsa della privacy: anche a me risulta abbastanza antipatico pensare che un Pinco Pallino a caso può inserire il mio CF nel computer e sapere tutti i “razzi” miei.
    Dall’altra parte però mi rendo conto che anche qualsiasi cassiera della mia banca può guardarsi il mio c/c quando le pare e raccontare in giro i cavoli miei, ed evito di scandalizzarmi più di tanto.

    D’altra parte mi rincuora sapere che siamo in 60 milioni di “proprietari di codice fiscale”: dubito fortemente che il Pinco Pallino di cui sopra passerà le giornate a guardarsi e riguardarsi la mia situazione economica…in aggiunta mi sembra di capire che il sistema farà delle segnalazioni automatiche di “stranezze fiscali” alle quali POI seguiranno i controlli del caso.
    Magari ho capito male, ma se il funzionamento è quello direi che siamo abbastanza sereni.

    Mi fa sorridere ( un po’ amaramente però ) la finta ingenuità di chi parla del “terrore di versare sul c/c i soldi che vengono presi a Natale dalla nonna, lo zio, babbo Natale e la Befana”: è molto difficile tenerseli a casa e utilizzarli per andare a fare delle normalissime spese in contanti ? Personalmente non mi sognerei MAI di andare a rompermi “i cosiddetti” a far la fila in banca per andare a versare qualche centinaio di euro…è questo il deterrente primario, non tanto i possibili controlli sul mio C/C.

    Concludo facendo un appunto: leggo a proposito dell’acquisto da parte degli italiani di 771 auto di “superlusso” e 180.000 con un valore ( al nuovo ) che varia da circa 20.000 a 120.000 € a fronte di “76 mila gli italiani (lo 0,18 per cento dei 41 milioni e 66.588 contribuenti di quella stagione) che hanno dichiarato al Fisco più di 200 mila euro lordi.” a titolo di giustificazione, per additare i “ladri”.
    A parte che non riesco a capire se siano automobili immatricolate ad AZIENDE o a PRIVATI ( e direi che non è una differenza da poco ), non riesco nemmeno a capire se siano automobili acquistate nuove o usate ( altra differenza non banale, soprattutto sulle grandi cilindrate che hanno un’alta perdita di valore col tempo ).
    Se queste distinzioni ( che non ho trovato ) mancano realmente e non è solo un mio problema di miopia, tutti questi calcoli non hanno grande fondamento.
    Peraltro, per comprarsi una bella Audi o una bella Mercedes è sufficiente fare un mutuo da 400-500-600€ per 5-6 anni…cifre non propriamente incompatibili con una dichiarazione inferiore già solo ai 50-60.000€/anno, a meno che non si voglia negare l’innegabile.

    Ho cercato di documentarmi, e ho trovato su “CARFLEET” che fra “Audi/BMW/Mercedes” nel primo semestre 2011 le aziende hanno immatricolato circa 50000 veicoli. Se facciamo una stima “a pancia” sull’anno basta moltiplicare per due. Scopriamo che quindi su 180.000 veicoli “dei ladri”, più della metà sono veicoli acquistati da aziende OVVIAMENTE in leasing, OVVIAMENTE dedotte dai costi, OVVIAMENTE che non incidono sul reddito da lavoratore dipendente dell’imprenditore che le ha acquistate, OVVIAMENTE in modo legale e documentato ( visto che appare su una rivista specializzata e non su un sito di investigatori privati ).
    Aggiungendo questo dato a quanto sopra ( cioè che non è necessario avere 200.000 euro di reddito/anno per comprarsi una Mercedes – comprese le Classe A – un’Audi – comprese le A3 1.6 – o una BMW – compresa la Serie 1 ) penso di poter affermare tranquillamente che il fenomeno non è poi così terrificante quanto sembrava dalla premessa del discorso.

    Se poi i dati di cui sopra ( 771+180000 ) si riferiscono unicamente ad automobili immatricolate da privati ( ma gradirei conoscere la fonte che lo specifica in maniera chiara prima di sindacare ), magari con una suddivisione fatta bene di “tot auto per tot fascia di prezzo”, allora chiedo scusa e cancellate pure tutto.

    Saluti a tutti.

  4. Enzo Di Natale

     Bravo c a z z o ! E’ l’ora di finirla col vittimismo, il qualunquismo e il populismo degli italioti. “Gli evasori ci sono, si, ma sono altri”; questa è la risposta tipica dell’italiota. “La multa è giusto farla, ma a un altro, io stavo solo comprando le sigarette”; “Io evado, ma perché sennò non ce la faccio con le tasse” ecc. ecc.. Mai visto un commerciante che non si lamenti di non guadagnare assolutamente nulla! E come tengono aperto, pagano loro di tasca? Se qualcuno, come me, si è sempre domandato perché abbiamo avuto 17 anni di berlusconi, beh, ecco la risposta.

  5. Stefano-biagi

    Immagino che tu freqenti qusti meetup, allora posso informarmi da te? E’ vero quanto so che grillo ha la residenza in svizzera, la Ferrari e non mi sembra intenzionato a candidarsi premier?