Il nuovo calcio scommesse: corruzione, mala e insider trading - Diritto di critica
Fungevano da collettori italiani in un sistema collaudato con tentacoli estesi in tutto il mondo. L’ex stella e capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, fermato ieri mattina a Bergamo mentre cercava di scappare dal garage di casa, il calciatore Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso), Filippo Carobbio dello Spezia e gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Roma) e Alessandro Zamperini (Serie B, Lega Pro) sono tuttora in carcere e devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e alla truffa. Per Doni si è resa necessaria la custodia cautelare a causa del pericolo di inquinamento delle prove. L’ex giocatore dell’Atalanta avrebbe cercato di manipolare le prove, che lo incastrerebbero, pagando di tasca sua parte della parcella dell’avvocato dell’ex preparatore dei portieri ravennate Nicola Santoni.
Ai vertici dell’organizzazione, in grado di influenzare e condizionare i risultati sportivi nei maggiori campionati nazionali, attraverso la corruzione, ci sono alcuni cittadini di Singapore (per tre persone c’è il mandato di cattura). Il capo Eng Tat Seet e i suoi uomini manovrerebbero – secondo gli inquirenti – il denaro contante, ma gli azionisti sono radicati in tutto il pianeta: dal Sud America all’Estremo Oriente. In alcuni casi – secondo testimonianze al vaglio degli investigatori – l’organizzazione avrebbe comprato direttamente o gestito in modo occulto intere società di calcio, sia in Finlandia che in Italia. Le difficoltà, nell’arresto dei personaggi coinvolti, sta ora nell’ottenere l’estradizione dai diversi paesi.
Il meccanismo, alla base della truffa, era molto semplice: i membri dell’organizazzione cercavano di corrompere i calciatori in attività con somme ingenti (da 200mila a 1,5 milioni di euro complessivamente) e sulle gare ‘aggiustate’ si ricavavano profitti elevati con puntate ‘ad hoc’ su siti asiatici di calcioscommesse. Sui portali orientali è, tuttora, possibile giocare sul risultato di una singola partita senza limitazioni. Dalle intercettazioni è stato possibile ricostruire le mansioni all’interno dell’organizzazione: Sartor aveva il compito di tenere i contatti col gruppo di Bologna e quello di Singapore; Zamperini si occupava delle partite di Coppa Italia. E proprio in una recente partita del trofeo nazionale, Cesena-Gubbio, lo stesso Zamperini aveva cercato di corrompere il giocatore del Gubbio Simone Farina offrendogli 200mila euro. Il tentativo andò a vuoto, con il calciatore che ha rivelato alla polizia i dettagli del tentativo di avvicinamento.
Diverse le partite truccate nelle ultime due stagioni: si va dalle gare in serie B dei bergamaschi, Atalanta-Piacenza (che è costata la penalizzazione di 6 punti), Ascoli-Atalanta e Padova-Atalanta, a Cittadella–Mantova del 24 aprile 2010, Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010, Brescia–Mantova del 2 aprile 2010, Grosseto–Reggina del 23 maggio 2010, Empoli–Grosseto del 30 maggio 2010. Neanche la Serie A è stata risparmiata: sotto inchiesta il volume di scommesse fatto registrare in occasione di Chievo-Sampdoria (0-0) del 3 aprile 2011, Brescia-Bari (2-0) del 6 febbraio 2011, Brescia-Lecce (2-2) del 27 febbraio 2011 e Napoli-Sampdoria (4-0) del 30 gennaio 2011. Queste partite rappresentano una novità rispetto al precedente filone d’inchiesta ‘Last Bet’, che nel giugno scorso aveva già portato in carcere 16 persone.
Sono iniziati oggi, davanti al gip di Cremona Salvini, gli interrogatori di Alessandro Zamperini e Filippo Carobbio. Intanto, si muove la procura della Figc: le indagini sportive sul calcioscommesse avranno un processo bis. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto ieri al procuratore di Cremona, Di Martino, copia degli atti ai fini dell’inchiesta sportiva.
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