Contestatori fischiano, Putin: "sono pagati da potenze occidentali" - Diritto di critica
Per un attimo ci erano illusi di trovarci di fronte ad una sfida vera. Ma presto la corsa alle elezioni presidenziali russe è tornata ad essere il solito plebiscito nei confronti del re degli oligarchi, l’ “amico” Vladimir Putin. Il fido scudiero Medvedev è rientrato presto nei ranghi e, pur essendo il candidato naturale a rivestire di nuovo la più alta carica federale, rinuncia in favore del “padre-padrone”. Così la Russia si prepara (in verità senza troppa voglia) a tornare sotto lo zar Putin, il sergente di ferro nemico dell’occidente.
Contestare fischiando. Anche se molti sondaggi lo danno per vincente (a lui piace “vincere facile”), Putin sta vivendo nelle ultime settimane una repentina perdita di popolarità. La settimana scorsa il primo ministro russo è stato fischiato per la prima volta in pubblico durante un match di arti marziali (il suo sport preferito) allo stadio Olimpiski di Mosca. Probabilmente per evitare che si ripetano altre contestazioni, sabato sera non si è presentato a San Pietroburgo ad un concerto contro le droghe. Ma la sua assenza non ha fatto la differenza. I contestatori erano lì, pronti a prendere in bocca i fischietti: ad essere contestato è stato il suo vice, Dmitri Kozak. A organizzare la protesta, un gruppo nato proprio sulla rete, esattamente sul sito V Kontakte, una specie di Facebook in versione siberiana. Seicento iscritti in tutto, ma ben organizzati e soprattutto molto rumorosi.
I sondaggi preoccupano lo zar. Ma al di là di fischi e fischietti, i sondaggi vedono lo zar in deciso calo. Il suo partito “Russia unita” rischia addirittura di non prendere la maggioranza assoluta alle elezioni parlamentari che si terranno domenica prossima. Inoltre, sul web è scattata la denuncia nei confronti di alcuni ufficiali elettorali che avrebbero comprato voti proprio per il partito dell’attuale primo ministro.
Ora è colpa delle “potenze occidentali”. Così, ieri Putin ha parlato al congresso di Russia Unita e ha ufficializzato (lo aveva già fatto un mese fa) la sua candidatura alle elezioni del 4 marzo. E, durante il suo discorso ha attaccato l’occidente, colpevole di remare contro la sua elezione. “I rappresentanti di alcuni paesi stranieri stanno raccogliendo coloro a cui versano del denaro, cosiddetti ricettori di donazioni, dando loro istruzioni e assegnando loro dei compiti in modo da influenzare la nostra campagna elettorale”, ha spiegato Putin senza rivelare altri dettagli. “Sforzi inutili, denaro sprecato. I russi respingeranno questi Giuda, politici al soldo degli stranieri. Mentre i governi occidentali farebbero meglio a ripagare i loro debiti con quei soldi, smettendola di perseguire politiche economiche inefficienti e costose”. Così fino a marzo torneremo in un clima da guerra fredda. Rievocare il passato è l’unico argomento che permette allo zar russo di continuare a mantenere il controllo sul gigante euroasiatico.
-
Sull’occidente ha perfettamente ragione dato il comportamento che ha tenuto e sta tenendo nel mondo una cosa da quarto reich! Gli infiltrati istruiti dalla Cia & Co. li conoscono anche i bambini oramai e la favola dell'”arrivano i nosrti” non la crede piu nessuno… L’occidente dell’elite globale è la vera nemica dell’umanita e stavolta ho l’impressione che non ci sia un antagonista sufficentemente preparato per affrontarla nello scontro finale…
-
“una specie di Facebook in versione siberiana” questa frase mi sembra molto dispregiativa, “il social network russo” andrebbe molto meglio.
Comments