Governo Monti, nei partiti inizia la battaglia sui sottosegretari #qualefuturo - Diritto di critica
Mario Monti chiede i curricula. Per scegliere i sottosegretari ai diversi ministeri, il neopremier passa la palla ai partiti: a loro una prima selezione di nomi da sottoporre all’attenzione della Presidenza del Consiglio, allegando tanto di curriculum e storia politica del deputato o della personalità in questione. E le percentuali dovrebbero rispettare le forze in campo: 40% Pd, 40% PdL e 20% per il Terzo Polo, che si tramuterebbero in 45 candidati per i due partiti maggiori e in 21 per i centristi di Fini, Casini e Rutelli. A questo punto la palla passerebbe al governo, senza più ingerenze da parte della politica.
Come ricorda Dino Martirano oggi sul Corsera, nel ’93 questa selezione venne affidata ad Antonio Maccanico – era l’epoca del governo Ciampi – oggi invece a selezionare con la penna rossa i curricula dei sottosegretari potrebbero essere i ministri Piero Giarda ed Enzo Moavero Milanese. Tra le poltrone più calde, quelle alla Giustizia (i berlusconiani vorrebbero Michele Saponara, il Pd, Massimo Brutti) e alle Telecomunicazioni.
E se da un lato il governo passa la mano sulla “selezione all’ingresso” dei futuri assistenti dei ministri, dall’altro questa scelta apre una battaglia all’interno dei partiti, dove la disputa per la poltrona quasi mai avviene in modo indolore.
Tra mezz’ora, intanto, è prevista la prima riunione del governo Monti, mentre domani il neopremier volerà a Bruxelles per incontrare i vertici della Ue: il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barrosio e Herman Van Rompuy Presidente del Consiglio Europeo. Mentre giovedì parteciperà ad un vertice trilaterale con il premier tedesco Angela Merkel e il Presidente francese Nicholas Sarkozy.