L'Aquila, il governo assicura: sulle tasse come nelle Marche e Umbria. Ma scoppia il caso D'Ercole - Diritto di critica
«Stesso trattamento Umbria e Marche o rivolta». Era quanto chiedevano gli aquilani e il governo sembra aver risposto. Dopo giorni di mobilitazione, infatti, nella serata di ieri il governo ha fatto sapere che i cittadini del cratere del terremoto restituiranno senza interessi le tasse sospese dopo il sisma del 6 aprile 2009, in 120 rate mensili dal primo gennaio 2012 per un importo del 40 per cento del dovuto, quindi con un abbattimento del 60%, come avvenuto per i terremotati di Umbria-Marche e Molise.
Ma all’Aquila proseguono anche le indagini nell’ambito della presunta truffa ad opera della Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo: l’8 novembre infatti è stato notificato l’avviso di garanzia al vescovo ausiliare dell’Aquila monsignor Giovanni D’Ercole, – secondo l’accusa avrebbe fornito false informazioni al pm e rivelato segreti inerenti un procedimento penale – sesto indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura dell’Aquila sulla Fondazione in questione, alla quale sono stati a capo fino allo scorso settembre monsignor D’Ercole e il vescovo Giuseppe Molinari. Il reato contestato ai due principali indagati in questa inchiesta – il professore romano Fabrizio Traversi e il medico aquilano Gianfranco Cavaliere – è quello di tentata truffa aggravata ai danni dello Stato con il tentativo di accaparrarsi attraverso la Fondazione parte dei fondi Giovanardi per le attività sociali messi a disposizione dal Governo.
“Con dispiacere – ha fatto sapere monsignor D’Ercole in una nota – ho ricevuto un avviso di garanzia nel quale mi si accusa di non aver detto la verità al giudice quando sono stato ascoltato come persona informata e di aver comunicato notizie riservate a persona indagata. Posso solo ribadire la mia sincerità, confermare che ho piena fiducia nella Magistratura e che, pertanto, quando sarò ascoltato nuovamente avrò modo di chiarire tutto e di dimostrare la mia perfetta buona fede. Sono grato a tutti coloro che in questo momento mi sono vicini”.
La strada per la rinascita del capoluogo abruzzese e dell’area terremotata pare dunque sempre più difficile: ma accanto alle richieste disattese, qualche segnale positivo fa capolino. Il presidente dell’Azienda per il diritto agli studi universitari dell’Aquila (Adsu) Francesco D’Ascanio ha annunciato infatti che «nonostante le ristrettezze di bilancio che l’Università dell’Aquila e la Regione Abruzzo stanno attraversando, le borse di studio saranno garantite a tutti, senza eccezioni» sia per l’anno accademico passato che per quello corrente, mentre nascono anche iniziative culturali orientate ad una ripresa non solo economica, ma anche intellettuale ed artistica della città. Un esempio è dato dal “Laboratorio delle Arti e Mestieri dello Spettacolo” – proposto nell’ambito dei bandi Por-Fesr (Politiche Culturali della Regione Abruzzo) – che vuole realizzare iniziative tese a ricreare un tessuto sociale e solidale attraverso laboratori, spettacoli, stage, incontri a tema e corsi intorno all’arte con presenze di prestigio nazionale, che in passato hanno avuto con L’Aquila e la sua tradizione culturale contatti e rapporti professionali. «La particolarità del progetto è l’aver saputo coinvolgere anche giovani di altre province e regioni – ha commentato al riguardo l’assessore regionale alla cultura Luigi De Fanis – che concorreranno a sollecitare la ripresa della tradizione culturale di questa area».