Berlusconi, al ritorno dal G20 nemmeno una visita a Genova: vertice con Verdini, Letta e Alfano - Diritto di critica
Con un’intera regione in ginocchio, un capoluogo – Genova – che piange sei morti (tre sono bambini) e il tesoro delle Cinque Terre devastato, Silvio Berlusconi di ritorno dal G20 ha pensato bene di organizzare un vertice romano con Denis Verdini, Angelino Alfano e Gianni Letta, per capire se la maggioranza regga ancora. Come se i morti e la devastazione non ci fossero. Come se un fiume di fango non avesse devastato Monterosso e Vernazza, come se le drammatiche immagini di Genova appartenessero e fossero competenza di altri, non del presidente del Consiglio dei Ministri.
I tempi del palcoscenico aquilano, dunque, sembrano finiti. I mesi in cui Silvio Berlusconi si faceva ritrarre accanto a cittadini che avevano perso tutto e consolava le anziane dei paesi promettendo “entro dicembre” una nuova casa, sono un ricordo. Quel Berlusconi è lontano. Il Berlusconi dell’ottimismo, del miracolo, del ghe pensi mi. Ormai nulla di tutto questo è possibile: non ci sono soldi nemmeno per i miracoli a basso costo, il Paese annaspa, la maggioranza è agonizzante. E i cittadini – con buona pace dell’Italia – risolvano da soli i loro problemi. Prendano una ramazza in mano – come fece il premier a Napoli – e si diano da fare: il presidente del Consiglio è in altre faccende affaccendato. Non ha tempo. Questione di numeri, fiducia e poco altro. E se tutto crolla e il Governo non avrà più la maggioranza – deve aver pensato Berlusconi – la patata bollente della crisi economica, del dissesto idrogeologico e della credibilità internazionale passeranno molto probabilmente alla sinistra.
E il cerchio si ripeterà: il centro sinistra vincerà le elezioni, sarà costretto a varare le riforme “lacrime e sangue” che Berlusconi non ha fatto, ci saranno proteste di piazza dopodiché – con le inevitabili elezioni – tornerà in auge il centro destra.
Questi però sono solo castelli in aria. I fatti raccontano un premier rintanato nelle stanze del Palazzo e il cui primo pensiero è stato – ancora una volta – se stesso medesimo e le prospettive di sopravvivenza del Governo: Genova, le cinque terre e il dramma della Lunigiana sono lontani. Meglio non mettere il naso fuori da casa. E piove, governo…
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Ma cosa ci si aspettava da un omuncolo come berlusconi ( che non si merita neanche la b maiuscola ) ???? E’ da tempo immemorabile che ci dimostra come sia sprovvisto di morale e di senso civico…….
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