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Diritto di critica | November 25, 2024

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Mimmo Scilipoti presenta il suo Movimento, smacco agli ultranazionalisti in divisa - Diritto di critica

Mimmo Scilipoti presenta il suo Movimento, smacco agli ultranazionalisti in divisa

Domenico Scilipoti – Mimmo, come lo chiama Berlusconi – ha finalmente fatto il suo congresso. E già questa è una notizia. Già, perché fino a qualche mese fa (diciamo novembre 2010), Scilipoti era poco più che un parlamentare. All’improvviso è diventato indispensabile. Anzi. Responsabile.

Ne ha fatta di strada Mimmo Scilipoti. E oggi ha presentato il suo caleidoscopico movimento presso l’auditorium “Massimo” di Roma, all’Eur. Tra i presenti, anche gli uomini del “Capitano degli ultranazionalisti italiani” – come si fa chiamare sul suo sito –  Gaetano Saya, chiacchierato personaggio che ha promosso una milizia, la “Guardia Nazionale Italiana” (nella foto) che tanto ha fatto dicutere nei mesi scorsi.

Proprio a Saya, infatti, Scilipoti aveva inviato questo invito (pubblicato sul sito del “Capitano”):

L’On. Dott. Domenico Scilipoti (MRN) è lieto di invitare la S.V. al 1° Congresso Nazionale del MRN che si terrà il 21 ottobre 2011 presso l’Auditorium del Massimo in via Massimiliano Massimo, 1 – Zona Eur Roma.

In quella congrega di umanità varia che oggi si è ritrovata a festeggiare il neonatomovimento di “Scili”, un drappello di ultranazionalisti non ha mancato di farsi notare: camicia cachi, fascia con il simbolo dell’MSI al braccio, i commilitoni s’aggiravano indisturbati tra la gente, tra i sorrisi divertiti di alcuni e le strette di mano di altri.

In conferenza stampa, però, Scili ha chiarito di non aver stretto alcuna alleanza con Saya e che di eventuali accordi elettorali con l’MSI è ancora prematuro parlare (sebbene non smentisca l’eventualità), anche perché – secondo il re dei Peones – questo governo non andrà alle urne tanto presto. E il suo Movimento – ammette – come è nato potrebbe finire: poche idee ma confuse.

Per conto loro, Saya e consorte non devono aver preso bene questo allontanamento, evidente sin dal loro arrivo al congresso: non gl’hanno dato la prima fila né gli è stato concesso di salutare Silvio Berlusconi, come avrebbero desiderato. “Non siamo venuti qui a fare da tappezzeria”, bofonchiava il drappello ultranazionalista. E l’impressione è che l’ordine di prendere le distanze dagli uomini del rifondato Msi, sia venuto dall’alto. Molto in alto. Questione di presentabilità del Movimento e – perché no – di responsabilità.