Milena, legittimo sospetto - Diritto di critica
Scritto per noi da Folco Diusivo
Da un po’ di tempo, fra i quotidiani web nostrani, va di moda la “verticalizzazione” dei contenuti. Tale perniciosa definizione dovrebbe suonare per “specializzazione”. Ma si risolve, spesso, in una mera redistribuzione dei contenuti in contenitori tematici, con (pretesa) dignità di magazine autonomi.
Repubblica.it, vezzosa come sempre, non poteva che inaugurare questa moda. Ed ecco spuntare sul sito, in un crescendo inarrestabile, prima Pubblico, poi Economia (con Bloomberg) e Inchieste (con l’Espresso). La prima bizzarria sta nel fatto che i medesimi contenuti erano, più o meno, già presenti sul sito. La seconda considerazione sconcerta non poco. Perché per la materia “pubblica” vanno bene i redattori interni, mentre per le inchieste o l’economia – elementi basilari della ragione sociale di un quotidiano – servono d’un tratto l’expertise di Bloomberg e de l’Espresso? Quei temi c’erano già, e già divisi in canali tematici, ma soffrivano evidentemente di una diminuzione nel valore informativo, di cui i lettori non erano stati avvertiti. Da ciò si intuisce che, da noi, verticalizzare significhi soprattutto appiccicare ai propri contenuti la “pecetta” dell’esperto riconosciuto di turno, secondo i dettami del marketing.
Rcs, dal canto suo, non poteva certo stare a guardare un Corriere.it drammaticamente mancante di un matrimonio altrettanto azzeccato. Dal momento che – evidentemente – in Rcs pensano che i propri giornalisti, per le inchieste, non siano tagliati, ecco spuntare dal cilindro la grande trovata: battiamo Repubblica.it con la campionessa delle pulci fatte ai potenti in Italia, la Gabanelli.
E su questo c’è poco da ridire. Report è un’icona nel suo genere. Nel giornalismo italiano, ormai, “inchiesta” e “Gabanelli” sono quasi sinonimi. Dunque: game, gioco e partita. Ko tecnico per gli avversari. O almeno così sembrerebbe. Se non fosse per un piccolo, legittimo, e per niente malizioso, sospetto.
La Gabanelli ha conquistato la propria credibilità leonina attraverso vere prove del fuoco, inchiodando alle proprie responsabilità i potenti del Paese. Politica, economia, finanza e chiesa compresi. Ma tutto questo è stato possibile anche grazie al coraggio di Rai 3 e di un direttore di rete, come Paolo Ruffini, che hanno rischiato tanto, e forse altrettanto pagato, questa libertà.
Bene, non sfuggirà al lettore accorto che il Gruppo Rcs è retto da un board in cui siedono letteralmente tutti – e dico tutti – i rappresentanti, legali, referenti, cointestatari, amici, parenti, affini &co. di quegli stessi gruppi economico-finanziari che in questo Paese costituiscono – testualmente – tutti i poteri forti.
A questo punto la domanda sorge, doverosa e dolente. Milena, su chi farà le “inchieste” per il Corriere.it ? Sul suo editore? Ai più perspicaci, il compito di trovare la soluzione.
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A che tempo che fa, ha detto che in realtà sul corriere.it metterà tutto ciò che, delle precedenti inchieste, è rimasto negli archivi della redazione di Report.
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