La crisi non è finita, in arrivo i mesi più duri - Diritto di critica
La crisi non è finita. Anzi, se non ci saranno seri piani di rilancio dell’economia italiana, nei prossimi mesi la situazione potrebbe peggiorare in maniera considerevole, soprattutto sotto il profilo dell’occupazione. Lo rende noto la Banca d’Italia attraverso il Bollettino Economico di questo mese. Dopo una modestissima ripresa in primavera, la crescita economica ha subito un nuovo arresto. Il piano congiunturale è peggiorato a causa del rallentamento globale e delle “forti tensioni sul mercato del debito sovrano”.
Occupati e soprattutto disoccupati. Se in primavera è proseguita la tendenza positiva che ha riguardato l’occupazione già dalla fine 2010, “permangono ampi margini di incertezza circa la robustezza della ripresa”, sostiene Bankitalia. Il numero degli occupati è aumentato di 27mila unità, una crescita insufficiente per innalzare il tasso di occupazione, fermo da quasi un anno al 56,9%. È diminuito di poco il tasso di disoccupazione che è passato dall’8,1% di marzo, all’8% di giugno. Confrontando i due tassi (occupazione e disoccupazione) ci si accorge come sia aumentato il numero di coloro che, senza lavoro, rinunciano a cercarlo.
Futuro incerto, lavoro precario. “Le imprese prevedono un netto peggioramento dei livelli occupazionali nei prossimi mesi”, si legge nel bollettino. Così, le imprese, di fronte all’incertezza, “continuano a privilegiare assunzioni con forme contrattuali flessibili”. I contratti di assunzione a tempo determinato sono aumentati del 6,8% rispetto ad un anno prima, mentre nessuna variazione fa registrare il numero degli occupati a tempo indeterminato. Un dato, quest’ultimo, che spiega come a pagare questa crisi siano prima di tutto i giovani e tutti coloro che non possono vantare le protezioni contrattuali di chi ha un lavoro a tempo indeterminato. Cala di poco (-0,7%) il lavoro autonomo, mentre aumenta esponenzialmente il lavoro interinale che oggi interessa 200mila occupati.
Peggiora la condizione dei giovani e dei meno istruiti. “Rispetto allo stesso periodo del 2010, nel secondo trimestre (ndr: del 2011) le imprese hanno accresciuto la domanda di profili professionali elevati e hanno ridotto quella di mansioni manuali”, spiega Bankitalia. Penalizzati, quindi i meno istruiti, ma anche i giovani. Infatti, “tra le persone in cerca di occupazione, aumentano quelle senza esperienza lavorativa”, il 28,5% del totale dei disoccupati.
Uno scenario preoccupante. Nel corso dell’estate, il quadro economico congiunturale è peggiorato: l’attività manifatturiera ha decisamente rallentato mentre “gli indicatori disponibili confermano la debolezza della domanda interna. A segnare un segno positivo solo le esportazioni. Oggi, due terzi delle aziende “giudica peggiorata la situazione economica” mentre a giugno erano il 26%. Una nuova devastante crisi alle porte? Il rischio c’è se non ci saranno interventi consistenti da parte del governo. Mentre il potere d’acquisto delle famiglie è in continuo calo.
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notizie che fornisce bankitalia.. sono meravigliose… quando sento la parola PREOCCUPANTE!!…. mi viene da ridere…
e poi la perla che va avnti da anni.. e pensare che la disoccupazione sia all’8-9%.. è meravigliosa!!!!…lo sanno anche i sassi che è MOLTO + ALTA!!!
ma se voi cani andate a guardare solo quelli che sono iscritti al collocamento o agenzie varie… stiamo freschi…
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