Shalit libero: Israele e Palestina trovano l'accordo, una trattativa lunga 5 anni - Diritto di critica
«Spero che questo accordo tra Israele e Hamas aiuti a realizzare la pace». Dopo cinque lunghi anni è tornato a casa, nella sua Israele, il soldato sequestrato nel 2006 dalle forze estremiste palestinesi. Decisivo l’intervento di mediazione dell’Egitto, che dopo vari tentativi è riuscito a farsi consegnare il prigioniero.
Gilad Shalit, 25 anni, è ora l’emblema di una speranza di pace un po’ più tangibile tra Israele e Palestina, anche se il macigno degli ultimi anni di rappresaglie e offensive per il controllo della Striscia di Gaza continua a pesare sul Medio Oriente. Gli accordi tra Israele e Palestina, che prevedono la liberazione, da parte delle autorità di Gerusalemme, di oltre mille palestinesi nei prossimi due mesi, sono arrivati nonostante la protesta dei parenti delle vittime di attentati terroristici, che si erano rivolti per questo all’Alta Corte di giustizia israeliana. Già 477 prigionieri, tra i quali 27 donne, hanno lasciato le carceri, soprattutto in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Una parte di loro verrà esiliata in Egitto, Turchia, Qatar. Bisognerà ora vedere se e quanti di loro riprenderanno a svolgere attività terroristica.
La convenzione è arrivata dopo anni di tentativi e ripensamenti, che hanno prolungato la prigionia di Shalit. Le forze armate israeliane provano già nel 2006, appena quattro giorni dopo il sequestro, a liberare il caporale, nella zona meridionale della Striscia. In seguito è il governo egiziano a cominciare una mediazione: Hamas consegna una lettera firmata dall’ostaggio e chiede uno scambio di prigionieri. Nel frattempo Israele procede dal giugno 2007 al blocco della Striscia di Gaza, con la chiusura completa delle frontiere anche da parte dell’Egitto.
Sempre nel 2007 Shalit parla in un messaggio audio pregando il proprio governo di accettare la proposta dei palestinesi.
Nel 2008 Hamas, che continua a fornire informazioni sul prigioniero ma impedisce alla Croce Rossa Internazionale di accertarsi delle sue condizioni, rinnova la richiesta di scambio: la liberazione di 250 detenuti per il rilascio dell’ostaggio. Le trattative sembrano arrivare alla riuscita nel 2009, ma il disaccordo sulla lista dei detenuti da scarcerare e lo scontro armato che infiamma la Striscia di Gaza bloccano tutto.
Nel febbraio 2010 la situazione è arenata: Israele si oppone al rilascio di alcuni detenuti palestinesi in Cisgiordania, Hamas sospende i negoziati dopo l’omicidio di Mahmoud al Mabhou, uno dei capi militari del gruppo estremista, freddato a Dubai da un commando israeliano. Nell’autunno 2010 una svolta: Israele libera 20 detenute palestinesi in cambio di un video che dimostri che Shalit è ancora in vita.
Dopo un altro anno, l’intervento egiziano va a buon fine e il soldato (che quando finì nelle mani di Hamas aveva solo vent’anni) può rientrare a casa. Mentre a Gaza si festeggia il rilascio dei palestinesi e il paesino di Metzpe Hila, in Galilea, accoglie Shalit come un eroe, per un attimo si dimentica tutto il sangue versato nell’infinito conflitto israelo-palestinese. Forse la disponibilità egiziana potrà aprire un nuovo spiraglio nei colloqui indiretti tra lo Stato ebraico e l’autorità palestinese.
Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva però dichiarato, alla seduta del governo per l’approvazione degli accordi di scambio dei prigionieri: «Abbiamo raggiunto il miglior accordo possibile per il momento, mentre la tempesta dilaga in Medio Oriente. Non so se nell’immediato futuro saremmo stati in grado di raggiungere un accordo migliore, o se non ne avremmo concluso nessuno. È assai probabile che il nuovo spiraglio che si è aperto per determinate circostanze, si richiuderà per un periodo indefinito».
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Cara Arianna, mi scuserai se provo a correggerti in un punto, ma purtroppo l’informazione è raramente puntuale quando si parla dei Palestinesi. Tu scrivi: “anche se il macigno degli ultimi anni di rappresaglie e offensive per il
controllo della Striscia di Gaza continua a pesare sul Medio Oriente” Il che non è assolutamente vero, Sharon ha tolto tutti gli insediamenti dei Coloni nella Striscia per lasciarne il controllo ai Palestinesi. Con la presa di Hamas in quelle terre ci hanno piazzato i missili che hanno lanciato contro i civili in Israele. Il punto che Hamas vuole la Distruzione di Israele e l’uccisione di tutti gli Ebrei come scritto chiaramente sulla Statuto (c’è anche la traduzione in Italiano) che pare essere ignorato da tutti i Media Italiani.
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