Ponte sullo Stretto, niente soldi dalla Ue - Diritto di critica
Se ne parla da quasi un secolo. Parole, soltanto parole. E soldi, buttati su progetti che non hanno mai visto la luce. Questa in sintesi la storia di un ponte che non si farà mai, quello sullo Stretto di Messina. L’Unione Europea ha deciso che non finanzierà il progetto. Per la Ue non è un progetto essenziale. All’asse Palermo-Berlino è stato preferito il corridoio Helsinki-La Valletta nell’ambito dei collegamenti infrastrutturali strategici all’interno dell’Europa.
“Il Ponte non è una priorità”.Niente paura, “il Ponte sullo Stretto lo faremo con i soldi dei privati”, spiega il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. Eppure questa notizia sembra affossare una volta per tutte il “faraonico” (per l’Italia) progetto di collegare la Sicilia alla Calabria. Se rimane nelle intenzioni della Ue potenziare l’infrastruttura ferroviaria sulla costa tirrenica da Napoli fino a Reggio Calabria, il Ponte non rientra più tra le priorità. Meglio potenziare la linea Napoli-Bari, a tutto vantaggio di una regione come la Puglia. Alla Sicilia restano le briciole: il potenziamento della ferrovia che collega Palermo a Messina.
Il governo minimizza. Per il governo, al di là della scelta di non finanziare il Ponte, si tratta di una vittoria politica dell’Italia. Il ministro Matteoli, che aveva puntato molto sul finanziamento Ue per realizzare il Ponte, ritiene che la decisione sia “un successo politico e strategico del governo italiano”, in particolar modo in riferimento alla “conferma del Corridoio 1 che da Berlino arriva a Palermo con l’aggiunta del collegamento ferroviario ad alta capacità Napoli-Bari”. Il ministro minimizza: “il Ponte sullo Stretto di Messina verrà realizzato a prescindere dall’eventuale finanziamento della Ue, in quanto le risorse per il manufatto saranno reperite sul mercato, come previsto dal piano finanziario allegato al progetto definitivo”, perché “il Ponte per il governo resta una priorità essenziale per lo sviluppo del sistema dei trasporti dell’Italia”.
Tanti soldi e molti sprechi. Ma non sarà facile. Secondo alcuni professori universitari che partecipano al coordinamento degli studi sugli impatti del Ponte, la realizzazione dell’opera richiede un investimento di circa 9 miliardi di euro. In attesa che il progetto si realizzi, sono state spese centinaia di euro per valutazioni tecniche ed ambientali. Ma fino ad ora non c’è ancora un piano esecutivo approvato.
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“sono state spese centinaia di euro”. Attenzione quasi MILLE!
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“centinaia di euro”?
ordini di grandezza in più… -
il Ponte si farà, si farà…non c’entra nulla l’Europa, il finanziamento sarà reperito presso i privati così come previsto nel progetto, tra l’altro la Cina si è offerta per finanziare l’opera e quindi nessun problema per la sua realizzazione. Semmai è auspicabile che i lavori inizino al più presto, magari in anticipo sulla tabella di marcia prevista, affinchè non ci siano timori che l’opera possa essere bloccata con un altro governo in carica
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