LRA, il terrore tra l’Uganda e la Repubblica Democratica del Congo - Diritto di critica
Sembra non finire mai la brutalità e la violenza contro i civili congolesi da parte dei Lord’s Resistance Army (LRA). Da anni ormai le agenzie internazionali per i diritti umani lanciano messaggi e richieste di aiuto per frenare il noto gruppo ribelle ugandese che opera nella Repubblica democratica del Congo (RDC), Sud del Sudan e Repubblica Centrafricana (CAR). Dalla loro nascita sfornano rifugiati e morte.
Ogni anno, con i frequenti attacchi diretti alle popolazioni, l’LRA costringe migliaia di congolesi ad abbandonare le proprie abitazioni. Negli ultimi tempi, sono continuamente presi di mira i villaggi del distretto di Dungu nel territorio di Haut-Uele ed altri territori e villaggi circostanti. Dal settembre del 2007 la LRA ha ucciso quasi 3mila persone, rapito 755 bambini e 1.427 adulti.
L’ Esercito di Resistenza del Signore (o Lord’s Resistance Army), costituito nel 1987, è un gruppo ribelle di guerriglia di matrice cristiana. Il gruppo è guidato da Joseph Kony, che si proclama il “portavoce” di Dio e medium dello Spirito Santo. Nel 2005, la corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto internazionale contro Kony accusandolo di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e sottrazione di minori.
Il gruppo afferma di voler istituire uno Stato teocratico sulla base dei Dieci Comandamenti e della tradizione. L’LRA ed i suoi dirigenti sono stati accusati dal Tribunale Penale Internazionale di aver attuato numerose violazioni dei diritti umani, compresi omicidi, rapimenti, mutilazioni, riduzione in schiavitù sessuale di donne e bambini, e il costringere i bambini a partecipare alle ostilità.
Dall’agosto 2009, sono aumentate le incursioni costringendo i profughi, già rifugiati in un territorio “potenzialmente sicuro”, di scappare in continuazione. La popolazione si sposta per non ricevere attacchi diretti e improvvisi dell’LRA, ostacolando la fornitura di aiuti tanto necessari per tutta la popolazione.
Nella giornata di ieri, la Francia, ha chiesto di discutere della gravissima problematica. Bernard Valero, portavoce del ministero francese degli affari esteri ha dichiarato che Francia, Unione Africana (UA) e Nazioni Unite stanno riflettendo su come migliorare la lotta contro LRA.
Nei giorni scorsi, anche il presidente Usa, Barack Obama, ha annunciato di voler aiutare le truppe ugandesi contro i ribelli dell’Esercito di Resistenza del Signore. Con un messaggio divulgato durante una seduta del Congresso, il presidente Obama ha detto che potrebbe intervenire militarmente in Uganda, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo. “Anche se le forze di combattimento statunitensi sono equipaggiati, forniranno solo informazioni, consulenze e assistenza alle forze nazione partner“, ha detto Obama.
Intanto, si cerca di contrastare le azioni violente del LRA con più strumenti possibili. All’inizio del mese, la popolazione ha adottato un nuovo sistema di ponti radio nelle località più remote per avvisarsi vicendevolmente in caso di incursioni. Si sta utilizzando anche la rete per far comunicare i governi che combattono questo “cancro” da anni. E’ stato inaugurato il sito internet “lracrisistracker.com” che offre aggiornamenti immediati sia alle truppe congolesi e ugandesi che ai semplici civili in tutto il mondo.
LA STORIA DI MARIE
Sono tante le giovanissime donne congolesi violentate dall’esercito ribelle. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) rende pubblica la storia di Marie (nome inventato per problemi di protezione). La ragazza, ora in protezione, è stata per lungo tempo terrorizzata dall’Esercito di Resistenza del Signore. Marie è stata una schiava del sesso e suo figlio, ora due anni, è nato dopo aver subito e sopportato mesi di stupri da parte dei soldati del LRA. Ben tre anni fa, la ragazza e altri suoi compagni di classe sono stati radunati e portati via dal loro villaggio nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo.
“L’assistenza che ho ricevuto dall’Unhcr mi ha aiutato a superare il trauma delle mie esperienze” dice la giovane donna. Una gioventù tremenda, difficile da dimenticare. A Marie sono toccati lavori forzati e le notti, sbattuta per le strade a prostituirsi. Marie è rimasta incinta proprio a causa di queste violenze e è stata costretta a sorridere sempre e mostrarsi serena quando era in pubblico. Fortunatamente, un giorno, precisamente il giugno del 2010, è riuscita a scappare durante uno dei momenti più sconvolgenti di una battaglia.