Giovani greci in fuga verso l'Australia - Diritto di critica
Nei Paesi coinvolti nella crisi del debito, sono sempre di più i giovani che decidono di lasciar tutto e cercare fortuna all’estero. Sembrano i racconti dei nostri nonni ed invece sono le notizie di questi giorni. Ad approfittare della situazione per reclutare manodopera l’Australia che, consapevole della disperata ricerca di una via di fuga dei giovani greci, ha organizzato in questi giorni dei colloqui per assumere dottori, infermieri, meccanici ed idraulici ad presso l’Hotel Hilton di Atene.
Atene-Sydney, sola andata. L’Australia ha pubblicato una lista di lavoratori qualificati provenienti da tutto il mondo. Una simile ricerca non poteva passare inosservata in Grecia dove l’annuncio ha riscosso grande successo. L’Australia da sempre rappresenta una meta ambita per l’emigrazione degli europei del sud. Sono circa 150mila le persone che ogni anno decidono di attraversare il mondo per cercare lavoro nella terra dei canguri. Attualmente circa 500mila australiani sono d’origine greca.
La Grecia si svuota. Una fuga di uomini e di cervelli che rimarrà nella storia del paese ellenico. È questo ciò a cui si preparano ad assistere le autorità greche. Sono infatti soprattutto i giovani laureati e con una formazione post-laurea, che non vogliono abbandonare le proprie ambizioni e che decidono di scappare via. Quelli che sanno che all’estero non solo troverebbero il lavoro per cui hanno studiato ma anche uno stipendio che equivarrebbe al doppio se non al triplo di quello che guadagnerebbero rimanendo a casa.
Toccherà anche agli italiani? I sogni dei ragazzi greci non sembra siano molto diversi da quelli degli italiani. Un lavoro fisso, una casa, la possibilità di metter su famiglia. Sono questi i desideri che condividono i giovani cittadini di un’Europa del sud insabbiata nella crisi del debito. La disoccupazione giovanile ed il precariato sono ormai tra i problemi più gravi e tra quelli meno dibattuti in Italia che sembra negarsi il suo stesso futuro, non affrontando seriamente queste questioni. Aspettiamo dunque che qualche paese straniero intervenga offrendo lavoro ai giovani italiani non ancora partiti e che non hanno smesso di sognare nonostante tutto, mentre in Spagna i giovani italiani in fuga sono già 70mila.