Decoder senza confini, Sky e Mediaset sul piede di guerra - Diritto di critica
Europa senza confini. Dicono. Ma la concorrenza fa paura. Soprattutto a chi fino ad oggi si è arricchito protetto dai confini di stato. È il caso delle varie società televisive pay-per-view. Prima c’aveva pensato il web attraverso siti cinesi ad aggirare l’ostacolo del segnale criptografato. L’altro ieri ci ha pensato la Corte di Giustizia europea ad assestare un duro colpo ai monopoli nazionali.
“Diritti tv contrari alla concorrenza”. Il principio su cui si è fondato finora il sistema di vendita dei diritti sportivi, dalle società calcistiche ai tifosi passando per il satellite, è “contrario al diritto della concorrenza” nell’ Unione Europea. Niente più limiti territoriali per trasmettere partite di calcio in pay-per-view. Ogni società che opera nella Ue può trasmettere in tutti i paesi e ogni cittadino europeo ha diritto ad acquistare l’abbonamento che preferisce, anche quello offerto da società di altri paesi.
Karen contro Golia. La sentenza della Corte respinge infatti il ricorso fatto dai vertici della Premier League inglese nei confronti di alcuni pub britannici che usano abbonamenti greci o di altri paesi per trasmettere le partite di calcio nei propri locali. Karen Murphy, proprietaria del The Red White and Blue, un piccolo pub di Portsmouth 6 anni fa era stata multata per aver usato un decoder non britannico per trasmettere le partite della Premier League. Un modo economico e magari non proprio piacevole (il commento è in greco) per attirare clienti, evitando di pagare cifre esorbitanti a Sky. Il risparmio è stato netto: con la scheda straniera la proprietaria pagava 800 sterline l’ anno. Sky ne chiedeva 700 al mese la scheda greca.
Ma il trucco c’è.Tuttavia, non è detto che la sentenza possa rappresentare una rivoluzione nel mondo della pay-per-view sportiva. Infatti, Sky Italia lascia intendere che chiederà ad “organizzazioni come la Premier League” di rimodulare la “vendita di questi diritti in Europa”. In pratica, sotto pressione da parte di Sky e Mediaset, la Lega calcio potrebbe decidere di non vendere più i diritti al di fuori dei confini nazionali, aggirando di fatto la sentenza.
Mediaset in crisi, pronto il ricorso. E mentre Sky valuta, Mediaset agisce. “Con questa sentenza possono saltare tutte le esclusive. Chiunque può prendere un decoder greco e bypassare i diritti acquisiti”, spiega Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset. “Certo, bisognerà vedere, ci saranno ricorsi su ricorsi, ma così salta tutto. Ricorreremo in tutti i modi contro quella decisione che non capisco”. L’uomo di fiducia del Cavaliere, intervistato da alcuni giornalisti tira fuori argomenti che poco c’entrano con la sentenza: “Quando io ero giovane andavo da Ricordi e compravo il mio disco. Noi siamo cresciuti con l’idea di pagare. Ora invece si vogliono avere i contenuti di alta qualità gratis. Ma se mandiamo per aria il copyright mandiamo in aria il futuro dello sport e della cultura”. Ma la sentenza non rende gratuite le partite di calcio. Semplicemente introduce importanti elementi di concorrenza, comprimendo i profitti di chi, fino ad oggi, ha accumulato protetto da situazioni di monopolio, e garantendo al cittadino la possibilità di scegliere.
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La paura della sentenza della corte europea é anche dovuta all’abbandono degli stadi. Le persone comuni non vanno piú a vedere le partite, quindi i diritti d’autore protetti dai confini nazionali permettono di continuare a credere che il calcio sia ricco, bello e forte. Non é piú cosí. Scopro una punta di sadismo nell’accorgermi che la paura di chi offre il Circensem ( Il panem gli italiani se lo sono scordato, in offerta o guadagnoto che sia) mi diverte.
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in europa le merci circolano liberamente,
quindi chiunque può vendere i decoder comprensivi si sim
in qualunque paese europeo!!!!!!!!!!!!!!!!!! -
GIUSTISSIMA LA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA E PER QUANTO CONCERNE LA POSSIBILITA’ DI POTERLA “AGGIRARE”, BEH, QUELLO E’ UN ALTRO DISCORSO CHE RISOLVERANNO I TRIBUNALI…………….
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