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Diritto di critica | November 25, 2024

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L'assoluzione di Amanda (e Raffaele) e il vizietto tutto italiano alla dietrologia - Diritto di critica

L’assoluzione di Amanda (e Raffaele) e il vizietto tutto italiano alla dietrologia

di Emilio Fabio Torsello e Gianvito Rutigliano

Erano le 21.44 di ieri quando la Corte d’Assise d’appello di Perugia ha pronunciato la sentenza. Non solo per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, imputati per l’omicidio della giovane inglese Meredith Kercher. Ma anche per le centinaia di curiosi assiepati fuori dal tribunale e i milioni davanti alle tv e ai computer, in attesa di “giustizia”. Ovviamente con un concetto del tutto personale, perché l’assoluzione dei due, già condannati in primo grado a 26 e 25 anni di reclusione, ha scatenato le ire della folla, confermando il solito principio: creato il mostro, va impalato in pubblica piazza. Pena: la rivolta sociale e l’accusa di ingiustizia.

Amanda Knox e Raffaele Sollecito non hanno ucciso Meredith Kercher. Il dispositivo pronunciato in aula recita questo e l’assoluzione per i due è con formula piena. Perplessità da parte della famiglia della vittima, consolazione per i parenti degli ormai ex presunti assassini. E rabbia da parte degli italiani, dalle loro bacheche facebook o nelle strade, accanto a telecamere e taccuini di 400 giornalisti italiani, inglesi e americani. Le urla che si levano in queste ore sono di “Vergogna” e  “Ingiustizia” nei confronti di giudici e avvocati di parte, come se la conferma della condanna in primo grado avesse certamente fatto “giustizia”. Come se tutti fossero stati in quella casa, nella maledetta notte del novembre 2007. Come se tutti conoscessero a memoria le carte processuali. Il sistema mediatico-processuale, fatto di plastici a Porta a Porta, ma pure di milioni di giudici improvvisati e morbosi tribuni, pronti ad emettere sentenze sulla base di impressioni, visi, sguardi e apparenti (o evidenti, chissà) contraddizioni assorbe tutto e restituisce violenza con gli interessi. Non è contemplato che i due ex fidanzati fossero davvero estranei alla tragedia. Andavano condannati perché le approssimative indagini mediatiche avevano portato a una sorta di condanna inappellabile.

Nessuno – o almeno molto pochi – sembrano ricordare che il processo è stato “riaperto” sulla base di un particolare essenziale ma tralasciato dai giudici di primo grado: gli esami scientifici sull’arma del delitto. Durante il primo dibattimento, infatti, la perizia sul coltello e sul gancetto del reggiseno di Meredith Kercher non erano stati ammessi, con un evidente danno per i diritti degli imputati e un paradosso: si cerca l’assassino, c’è l’arma del delitto ma non la si analizza né si cerca di capire quali tracce possano essere state lasciate sul manico del coltello. Una perizia che avrebbe potuto riaprire i giochi e dare un indirizzo definitivo al processo. E infatti così è stato: la Corte d’Assise d’Appello ha giustamente voluto vederci chiaro e i periti d’ufficio hanno nei fatti deciso la definitiva assoluzione di Amanda e Raffaele. «Senza la perizia, in primo grado avevo annunciato che Raffaele sarebbe stato condannato – ha ricordato a caldo l’avvocato di Sollecito, l’on. Giulia Bongiorno – mentre con la perizia, in Appello, ero certa sarebbe stato assolto».

Agli atti, però, resta una sentenza di Cassazione che nel confermare la condanna a 16 anni per Rudy Guedé parla di complici nell’omicidio e – dopo il prevedibile ricorso dei pm di Perugia  – qualcuno dovrà pur cercarli. Siamo quindi davanti all’assurdo di tre sentenze una diversa dall’altra, con l’ultima che – con forza e sulla base di prove finalmente esaminate in modo scientifico – ha smontato le prime due: innocenti. 

Sul web, intanto, i dietrologi a comando si sono già scatenati: pressioni statunitensi, Italia serva dell’America. Sciocchezze. A tutti questi – che probabilmente non hanno mai letto nemmeno mezza carta processuale e hanno seguito il dibattimento per la prima volta solo ieri – conviene rispondere con le parole del direttore della Stampa, Mario Calabresi, che oggi sul quotidiano torinese ha scritto: “c’era la sensazione di un errore giudiziario e di un accanimento. Il sistema giudiziario italiano, con quelle storture di iper-protagonismo degli inquirenti, non ci ha fatto una bella figura. Se oggi la morte della giovane inglese Meredith non ha un colpevole e i genitori non possono dire di aver avuto giustizia è anche perché l’inchiesta faceva acqua da tutte le parti”.

Comments

  1. Anna

    Mario Calabresi VERGOGNATI. Il vizietto ce l’hanno i giudici, che se la sono fatta sotto! E un altro vizietto, ce l’ha il sistema giudiziario italiano: quello sì che fa acqua da tutte le parti.

    • Lara

      Condivido con te!

  2. Paola

    sono d’accordo, finalmente un articolo che vede i fatti per quello che sono

  3. PAOLO64

    C’ è da vergognarsi ad essere Italiani, in questo Paese non funzione nulla, Politica, Sociale, Giustizia, siamo amministrati da degli incapaci totali, che pensano solo al loro potere e ai loro soldi. Non sono in grado di giudicare se i due erano colpevoli o no, ma se ci sono state pressione degli Americoni o se erano veramente innocenti, l’ ITALIA ha fatto davanti a tutto il mondo l’ ennesima meschina figura, VEGOGNATEVI INCAPACI, BUFFONI, MANGIASTIPENDI, Il mio pensiero è con la famiglia di MEREDITH unica vittima di tutto questo teatrino vorrei solo esprimere le più profonde scuse di Italiano onesto che si vergogna di ESSERE ITALIANO.

    • Lara

      Non devi vergognarti di essere Italiano, sono i politici corrotti e i giudici venduti a doversi vergognare di pensare di poter far parte di questo Paese.. perchè sono solo dei caini schifosi e non Italiani! L’Italia è fatta da persone oneste e lavoratori..

  4. Jack

    Come se te fossi presente quella notte ma va va

  5. Enrico

    In risposta all’articolo posso solo sottolineare come in Italia, per via di giudici di parte, avvocati corrotti e avidi, incapacità procesuali, procedurali e amministrative, incompetenze del personale di controllo… ecc…. si è creato un forte distacco tra la realtà statale e la realtà in quanto popolazione.
    Inoltre è stata alimentata in modo pesante la distanza tra la giustizia e il popolo per via di tutti quegli emendamenti, decreti e leggine che i nostri governanti si stanno facendo da almeno 17 anni (se si escludono dal discorso i Craxi e Andreotti vari e del passato). Questo ha fatto si che il popolo non sia più fiducioso nei mezzi dello stato, del governo e tantomeno dei mezzi e delle capacità di giustizia. Sono crollati i 3 poteri, il legislativo (per ovvie leggi che sono andate contro l’Italia e a favore di pochissimi potenti), l’esecutivo (perchè il governo non guida più la nazione verso un futuro migliore e ben gestito) e quello giudiziario, visto che la maggior parte dei nostri politici e rappresentanti/dipendenti statali sono corrotti, “ammanicati”, nullafacenti e/o assenteisti, con doppio lavoro….. Questo ha portato alla situazione attuale, in cui perfino di fronte a un caso giudiziario di omicidio, la popolazione non ascolta più con fiducia quello che gli organi giudiziari hanno da dire…. ormai c’è solo desiderio di giustizia e si vuole l’impiccato al centro della piazza, chiunque esso sia, solo per cercare di vedere nuovamente che la legge inizia a tornare in funzione! (anche se a rimetterci potrebbe essere un innocente).
    Non è un comportamento da civiltà progredita….. ma noi, rispetto all’Europa, non lo siamo di certo!

  6. L.A.R.

    non ho letto la sentenza e le disposizioni, e non me ne fotte una beata minchia di leggerle. Quella Knox ha prima incolpato un’innocente, poi solo DOPO hanno rintracciato Rudy Guede, e già questo fa pensare male, ad una persona cinica. E non vuoldire che se ci sono dubbi sull’azione concreta dell’uccisione non possano esserci complicità; la perizia era sul coltello e sul reggiseno, ma ci sono gli elementi ambientali della presenza nell’appartamento. Chi scrive sto articolo si dovrebbe vergognare lui, non i PM. Dovrebbe vergognarsi anche per come è messo questo paese, pieno di servi, pronti a tutelarsi contro la magistratura, a dividerla assistendo complice alla “moral suasion” operata dal dipartimento di stato USA, a criminalizzare in toto i PM. Che schifo.

    • Gianvito Rutigliano

      E infatti per aver incolpato l’innocente è stata condannata a tre anni per calunnia. Pena già scontata, con gli interessi, visto che gli anni passati in galera sono stati quasi quattro.
      Non abbiamo mai parlato bene generale del potere giudiziale, così come non ne abbiamo mai parlato male in assoluto. E nemmeno in questo caso l’abbiamo fatto. Non ce ne vergogniamo, anzi.

  7. boh

    Solo una riflessione. Perchè se le indagini sono condotte male , se non csi sono prove che spazzino via “il ragionevole dubbio” non si può condannare nessuno. Però a me anche se non ho letto “le carte” è sempre rimasto un interrogativo. Se Amanda e Raffarele arrivarono davvero nell’appartamento al mattino, trovando la porta chiusa eccetera eccetera…” come mai Amanda che non doveva avere alcuna idea di chi potesse essere stato nell’appartemente con Meredith, ha accusato Lumumba calunniandolo, invece di fare il nome di Rudy: ovvero come faceva a sapere che con Meredith era stato uno di colore? Che le prove raccolte non siano sufficienti va bene, che non si condanni nessuno senz aprove va bene, che non si vada a fare caciare forcaiola furoi dai tribunali va bene, ma per carità , non dipingiamoli come due martiri, caliamo un velo pietoso e bona lè…la verità certo non l’hanno mai detta

  8. boh

    p.s.
    sarebbe gradito che chi inveisce giustamente contro la canea forcaiola degli imputati si astenesse dal fare canea forcaiola sui giudici, chi denuncia dietrologie paranoidi nelle reazioni pubbliche eviti le dietrologie paranoidi nei confronti dei giudici (con accuse di volgia di protagonismo eccetera)…sennò restiamo sempre impantanati noi italiani nelle meschine partigianerie…da una parte o dall’altra

  9. antonimo

    Senza entrare nel merito del processo, bisogna rilevare che sono inaccettabili i toni con cui alcuni criticano la giustizia e gli organi investigativi italiani. L’Italia, patria riconosciuta del diritto, ha una legislazione che, con tutti i suoi problemi, è assolutamente garantista e proprio la sentenza di Perugia lo dimostra in quanto, nel “dubbio” gli imputati sono stati assolti, nonostante i giudizio di primo grado. Ai critici della giustizia italiana, nostrani e di oltre oceano, bisogna ricordare che in America, Amanda e Sollecito, dopo la sentenza di colpevolezza di primo grado, sarebbero stati mandati sulla sedia elettrica, con buona pace degli stessi che oggi gridano allo scandalo. E’ di pochi giorni fà il caso dell’americano giustiziato in quanto i giudici statunitensi hanno rifiutato di riaprire il processo, nonostante fosse stato trovato il vero colpevole e nonostante le pressanti richieste e gli appelli della opinione pubblica mondiale. Le evidenti pressioni esercitate sul processo di Perugia dagli americani, non solo a livello mediatico quanto anche a livello diplomatico, avrebbero meritato una qualche risposta da parte della politica italiana, ma si sa, in questo momento fà comodo a troppi dare addosso al sistema giustizia che si tenta di paralizzare e delegittimare in tutti i modi. Il sistema giustizia in Italia può e deve essere migliorato, ma non nel senso indicato da chi vorrebbe portare l’Italia ai livelli di “barbarie” della giustizia americana. E’ necessario comprendere che, per il bene di tutti, la giustizia “deve” essere assolutamente indipendente sia dal sistema politico che da quello mediatico e non ad esso assoggettata come tanti, in perfetta malafede, auspicano.

    • Luugi

      confermo e sottoscrivo. troppe pressioni su questi giudici. intanto, auguri, nel caso che, in cassazione fosse cancellato l’appello, a ripescare Amanda la fuggitiva… col cavolo che ci darebbero l’estradizione… almeno sollecito, essendo italiano, subirà molti sputi in faccia, a meno che non intenda andarsene all’estero…

    • Lara

      Condivido pienamente!

  10. andrea

    anche se ci fosse stata una telecamera nascosta (dove è successo l’omicidio), Amanda Knox e Raffaele Sollecito sarebbero stati assolti !
    Le mie sono parole dure…

  11. Tonino

    Ma siamo seri, Voi che avete letto tutto, avete fatto un minimo giornalismo d’inchiesta?
    Assolutamente NO, perchè altro che dietrologia. Domandine facili facili,il perchè dell’avv. Bongiorno, il perchè l’azione mediatica televisiva, il perchè del comunicato stampa del dipartimento esteri USA, il perchè della fondazione USA-Italia!…Fate un pò di giornalismo invece che del solito qualunquismo italiota
    Tutto questo a meno che Voi non facciate parte del gioco!!

    • Veramente il qualunquismo d’annata è quello che ho appena letto nel suo commento , gentile Tonino. Noi ci basiamo sui fatti. I comunicati sono ormai l’essenza della comunicazione, ma questi sono i fondamentali…

      • Lara

        Voi giornalisti venduti siete la rovina di questo bellissimo Paese! VERGOGNATI!!!!

  12. alessandro

    faccio una premessa che non sono ne un avvocato ne un giudice ne un giornalista e in questi tempi è un bene, comunque se come dicono sono innocenti e non c’erano prove non vedo come poteva essere possibile metterli in carcere e per di piùù se erano nella casa come hanno fatto a non sentire o vedere qualcosa? almeno se erano così innocenti dovevano denunciare l’accaduto invece di cercare di infangare altre persone puntando sul fatto che erano di colore o che potevano avere piccoli precedenti, questo è uno dei più grandi scandali che siano avvenuti nel nostro stato, dopo il cernissé, e altri disastri che hanno come protagonisti americani in suolo italiano,questo è proprio la ciliegina sulla torta, almeno prima si proteggevano soldati di un altro esercito, ora si para una ragazzina che ha tolto la vita ad un’altra ragazza solo per dare una scossa a una serata noiosa. che tristezza

  13. Vale

    Se loro due sono innocenti – cosa che non sapremo mai veramente – allora tenere in carcere Sollecito per tutti questi anni è stato un abominio.
    I tre anni alla Knox, in compenso, sono ben pochi: mettere in pasto un innocente alla possibilità di una ventina d’anni al fresco dovrebbe tradursi – per quel che mi riguarda – ad una condanna di eguali anni…forse con una minaccia di questo tipo ci sarebbero meno balle in processi che riguardano la morte di qualcuno.
    Processi che diventano sempre più “mediatici” e sempre più complicati, grazie ad avvocati che invece che seguire la legge ( che tanto proclamano di servire ) tentano in ogni modo di trovare il cavillo, il vizio di forma ( comportamenti legittimi anche se deprecabili ) o addirittura proporre ai loro assistiti di raccontare balle preconfezionate da loro, oppure confessioni da ritrattare uno o due giorni dopo invocando non so quale errore di scrittura o chissà che condizione psicologica di confusione mentale.

    L’unica cosa di cui possiamo essere sicuri è che, come è stato giustamente detto, l’inchiesta non è stata fatta come si deve, e che alla fine sono state scarcerate due persone che ( se non colpevoli ) sapevano tutto e hanno preferito non dire nulla e/o mentire.

    Preferisco sicuramente questo “brutto processo” ai “bei funerali” che fanno ogni giorno nella patria della libertà, ma è una ben magra consolazione.

  14. franco

    Certamente ecco ancora una serata televisiva :lacrime abbracci e sorrisi

    ma mi chiedo chi è il colpevole?Questa la domanda che più mi dà

    fastidio.

    Ci sarà un vero vincitore ed un perdente?

    Parliamo un po di più dei genitori della ragazza morta.

  15. Lara

    Vedo con dispiacere che anche voi giornalisti che scrivete questi articoli, siete venduti come la nostra magistratura… vergognatevi!!! Siete voi che fate acqua da tutte le parti!!!