L'Europa "scopre" la mafia - Diritto di critica
Una certificazione antimafia per poter partecipare agli appalti e l’introduzione del reato di associazione mafiosa nelle varie legislazioni nazionali degli Stati membri, così come ora avviene solo in Italia: per una volta il nostro Paese fa scuola e si fa portavoce della richiesta della Commissione Libertà Civili del Parlamento Europeo (Libe) all’Unione Europea, affinché prenda provvedimenti incisivi contro i fenomeni mafiosi sul territorio europeo.
Il rapporto sulla criminalità organizzata – presentato giovedì 29 settembre da Sonia Alfano (Idv) alla Libe e approvato quasi all’unanimità, con 49 voti favorevoli e 2 astenuti – prevede l’istituzione nel Parlamento Europeo di una Commissione Antimafia che indaghi sui tentacoli transnazionali delle organizzazioni criminali, sulle appropriazioni di fondi pubblici e sulle «contaminazioni dell’economia legale e del sistema finanziario- come ha sottolineato Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela attualmente sotto protezione e membro Pd nella Libe, nonché autore di un emendamento al rapporto – Stiamo reintroducendo le norme che il ministro Brunetta vuole abolire».
Il testo chiede inoltre la difesa della libertà di stampa «in modo da indagare e rendere pubblici i legami col crimine organizzato dei poteri forti, in primis quello politico» e la nascita di una procura europea capace di integrare la Corte Europea di Giustizia e di potenziare Eurojust, Europol e l’agenzia antifrode Olaf, prestando un’attenzione particolare ai fenomeni di stampo mafioso. Non solo: ulteriore richiesta dei parlamentari europei è la redazione di una direttiva specifica volta ad uniformare in tutti gli stati membri la rilevanza penale del reato di associazione mafiosa e a stabilire l’impossibilità di candidarsi per persone condannate per reati direttamente connessi alle organizzazioni criminali o nell’ambito delle stesse, come ad esempio il favoreggiamento o la corruzione. Norme analoghe, nell’ottica del Parlamento Europeo, andrebbero applicate anche alle elezioni nazionali negli stati membri.
Il testo sarà esaminato dalla plenaria a Strasburgo il prossimo 25 ottobre: se approvato, la Commissione Antimafia verrà istituita entro tre mesi ed avrà poi sei mesi di tempo per redigere la prima relazione di indagine sulle organizzazioni nazionali che operano attraverso le frontiere europee: un rapporto simile era stato già presentato al Parlamento Europeo la primavera scorsa da procuratori italiani quali Pietro Grasso e Nicola Gratteri. «Una risoluzione ambiziosa, nonostante le diverse esperienze e tradizione giuridiche degli Stati membri. – ha commentato Sonia Alfano – La Libe lancia così un segnale di chiara volontà politica nel contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie».
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MAFIA e MASSONERIA in appalti …
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