Caso Tarantini: la Procura di Napoli reclama l'inchiesta (e Berlusconi) a tutti i costi - Diritto di critica
Il Tribunale del Riesame si pronuncerà entro oggi sulla competenza territoriale della Procura di Napoli e sulla possibilità che il presidente del Consiglio, alla luce dell’inchiesta sul caso Tarantini, sia perseguibile come imputato, con l’accusa di aver indotto un testimone a mentire.
I pm titolari dell’inchiesta su Tarantini – Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Greco, coordinati dal Procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore – non hanno intenzione di mollare l’osso né di farsi sfuggire il premier. Pur di non lasciare l’inchiesta ai colleghi romani, i magistrati partenopei potrebbero dunque trasformare Berlusconi in imputato, accusandolo di induzione a rendere dichiarazioni mendaci. Vittima del reato, la stessa persona del cui ricatto Berlusconi sarebbe rimasto vittima nella versione precedente dell’inchiesta: Tarantini, secondo cui Berlusconi non era consapevole del fatto che le ragazze condotte alle feste di Arcore e di Palazzo Grazioli venissero pagate. Circostanza, secondo i pm, smentita dalle intercettazioni.
Per rivendicare l’indagine, i magistrati si aggrappano poi a quella norma del codice secondo cui – ma in modo molto residuale – l’inchiesta viene aperta lì dove si apprende la notizia criminis, sebbene – come ha appurato e confermato anche il Giudice per le indagini preliminari (Gip) di Napoli – la competenza sarebbe della Procura capitolina dato che il presunto reato o il ricatto, con ogni probabilità, sono stati commessi a Roma.
L’eventuale iscrizione nel registro degli indagati per Silvio Berlusconi sembra dunque dietro l’angolo, proprio mentre a Roma si vocifera di un’ennesima accusa contro il premier: presunta corruzione per avere facilitato i contatti tra Tarantini e i vertici di Finmeccanica e Protezione Civile.
Che abbia ragione Berlusconi a parlare di un “trappolone” ai suoi danni? Non v’e’ certezza. Eppure le cronache dicono che morta un’indagine, se ne apre un’altra.
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Attenzione Tarantini non diventi Cristiano Pacini (liberava i serpenti per accreditarsi il merito della cattura).
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