Nucleare, otto reattori francesi fuori dai canoni di sicurezza del dopo-Fukushima - Diritto di critica
Otto centrali nucleari francesi su 19 a rischio. A dirlo è stata nei giorni scorsi l’Authority per la sicurezza nucleare (Asn) francese che ha sottolineato come alcuni impianti non soddisferebbero le nuove esigenze dettate dal dopo-Fukushima, in particolare la resistenza ai terremoti e alle inondazioni.
Secondo i dossier resi noti da Le Journal du Dimanche, in una lettera datata 23 agosto e indirizzata dall’Asn al direttore della centrale di Cattenom, si legge: «Non siete stati in grado di specificare agli ispettori quale sarebbe il vostro piano d’azione post-sismico in seguito a scosse gravi».
Fra gli aspetti insoddisfacenti delle otto centrali nucleari di Golfech, Civaux, Cattenom, Flamanville, Penly, Gravelines, Saint-Alban e Le Blayais, ci sono soprattutto quelli riguardanti la reazione ad alcune catastrofi naturali ipotetiche, all’interruzione dell’alimentazione elettrica con conseguente blocco delle fonti di raffreddamento e la gestione di alcune situazioni di emergenza. E l’elenco delle «azioni correttive» invocate dagli ispettori sarebbe lungo: oltre duecento provvedimenti da prendere per migliorare gli standard di sicurezza.
Il direttore della Sicurezza dei reattori, Martial Jorel, però, ha sottolineato che «i rischi sismici non sono stati percepiti nel loro giusto valore in Francia, un paese in cui i movimenti tellurici sono poco frequenti».
I reattori attualmente attivi sul territorio francese sono ben 58, mentre due sono in costruzione. Il nostro Paese riceve dalle centrali nucleari di Francia e Svizzera – site anche a meno di duecento chilometri dal confine italiano – il 75% dell’energia importata.
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L’articolo pare la rielaborazione di un precedente pezzo sul Cambiamento.
Peccato non abbiano citato la fonte.
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Da dove è tratto il dato della dipendenza del 75% del nostro fabbisogno di energia dall’estero? Su Wikipedia è scritto che le centrali italiane in potenzialità superano abbondantemente il fabbisogno italiano. Ciò è dovuto al fatto che, in caso di guasti o fermi intenzionali in alcune di esse, sia garantita comunque la fornitura di energia. L’energia importata dall’Italia si concentra nelle ore notturne perchè le centrali atomiche vanno costantemente a regime e di notte c’è un surplus di produzione. Quindi i paesi con molte centrali nucleari sono disposti a svendere l’energia agli altri, per questo a noi di notte conviene comprarla invece di produrla. L’articolo voleva fare informazione o disinformazione?
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