Nel paese dei suicidi - Diritto di critica
Ogni anno in Italia quattromila persone decidono di togliersi la vita. Come se un piccolo paese venisse all’improvviso cancellato dalla cartina geografica o un intero quartiere scomparisse. “Per suicidio”.
A fornire i dati, sono gli organizzatori della Giornata Mondiale per la Prevenzione del suicidio che si terrà domani e venerdì presso l’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma. Secondo le stime fornite dall’organizzazione mondiale della Sanità, inoltre, ogni anno nel mondo sono almeno un milione le persone che decidono di togliersi volontariamente la vita – due ogni minuto – e tra i dieci e i venti milioni quelle che tentano di farlo.
Ad essere più colpiti sono i Paesi industrializzati, dove le morti per suicidio rappresentano la seconda o la terza causa di morte tra gli adolescenti e gli adulti tra i 15 e i 35 anni. “Questo dato – spiegano gli organizzatori – rappresenta una perdita di vite umane più alta rispetto alla perdita di vite causata da guerre ed omicidi ogni anno, tre volte la perdita di vite umane registrata nella tragedia dello Tsunami nel sud-est dell’Asia nel dicembre del 2004; inoltre ogni giorno muoiono a casua del suicidio l’equivalente delle vittime causate dall’attacco alle torri gemelle di new York l’11 settembre del 2001″. Alla base della decisione di uccidersi, componenti di tipo psicologico, biologico e culturale, quasi mai una causa unica. Dalla solitudine alla disperazione per una situazione sociale inaccettabile. In una parola: il male di vivere. E’ necessario, spiegano ancora, “infrangere quel silenzio e quel composto, ma deleterio, sviamento dal tema attuato quotidianamente”.
Ma come capire quali sono i soggetti a rischio? “La maggior parte degli individui – sottolineano gli organizzatori – emette chiari segnali inerenti la loro intenzione suicida, ma spesso gli altri non colgono il sognificato di tale messaggio oppure non sanno come rispondere alla loro richiesta d’aiuto. Parlare del suicidio, però, riesce a non indurre nell’altro un proposito suicidario, al contrario, l’individuo in crisi e che pensa al gesto si sente sollevato ed ha l’opportunità di sperimentare un contatto empatico. La sfida della prevenzione del suicidio dovrebbe essere intrapresa dalla collettività”.
E la situazione si aggrava in luoghi come le carceri, dove proprio oggi un rumeno si è tolto la vita, portando a 45 il numero dei suicidi dietro le sbarre dall’inizio dell’anno.
La Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio è organizzata dal Servizio per la prevenzione del suicidio dell’ospedale S.Andrea, diretto dal prof. Maurizio Pompili, referente italiano dell’Associazione Internazionale per la prevenzione del suicidio, sotto la guida del prof. Paolo Girardi, responsabile dell’U.O.C. di Psichiatria e dell’S.P.D.C.