Benzina, arriva la stangata da 4 centesimi a litro. E da luglio nuovi rincari - Diritto di critica
Scritto per noi da Virgilio Bartolucci
La discussione sulla manovra economica da 47 miliardi di euro deve aver distratto un po’ tutti, al punto da oscurare i considerevoli aumenti, su benzina e gasolio, decisi in totale solitudine e autonomia da Giulio Tremonti. Una misura che ribadisce lo stato emergenziale dei conti pubblici e la centralità del super ministro, dato troppo presto per “bollito” da un esecutivo che chiede di allentare i cordoni della borsa.
Se ne è accorta la Staffetta Quotidiana, la testata specializzata in energia, che per prima ha riportato la notizia.
Da ieri, infatti, le accise sui carburanti sono aumentate di 4 centesimi a litro. A stabilirlo è l’Agenzia delle Dogane con la determinazione dirigenziale n. 77579/RU su direttiva dell’Ufficio del Coordinamento Legislativo-Finanze, ovvero, un organo del ministero dell’Economia e delle Finanze.
La possibilità di modificare le accise con determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane, su direttiva del ministro dell’Economia e delle Finanze, è stata introdotta con l’ultimo milleproroghe, che prevede che in caso di emergenze nazionali, si possono attingere risorse dal “Fondo di riserva” del ministero dell’Economia, da reintegrare attraverso un aumento delle accise su benzina e gasolio.
In questo caso a determinare gli aumenti è la necessità di «fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale determinato dall’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti a Paesi del Nord Africa».
Le nuove accise fanno salire la benzina e il gasolio di 40 euro ogni mille litri – la benzina passa da 571,30 euro a 611,30 euro per mille litri e il gasolio da 430,30 a 470,30 euro per mille litri. Dal 1 luglio e fino al 31 dicembre 2011, inoltre, scatterà un nuovo aumento (1 o 2 centesimi a litro) previsto nel decreto sul fondo unico dello spettacolo. Quindi, se da oggi un pieno costa 2,5 euro in più, da venerdì l’aumento sarà addirittura di 3 euro. Cifre che frutteranno all’erario più di 2 miliardi di euro l’anno di entrate.
La decisione assunta da Tremonti ha colto di sorpresa gli operatori, mandandoli su tutte le furie. La determinazione (che è retroattiva) era già in vigore da diverse ore, mentre i carburanti erano stati venduti senza applicare l’aumento di 4 centesimi, comunicato solo in seguito.
Il nuovo aumento – che segue i 410 euro di costi in più registrati l’anno scorso per le benzine – mette sul piede di guerra i consumatori. “Alla luce di questa irresponsabile decisione – fanno sapere Federconsumatori e Adusbef – ci saranno ulteriori aumenti pari a 48 euro annui per i costi diretti e 30 euro quelli indiretti. Tra l’altro, riteniamo una gravissima bugia la motivazione addotta per tale operazione, quella dell’emergenza immigrati. Il ministro dell’Economia intervenga immediatamente per chiarire la situazione”. Probabile che oggi saranno in parecchi a chiedere a Tremonti di rendere conto di aumenti, che non aiutano certo il governo a risalire nei sondaggi.
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