Gli ebook alla conquista del mercato (ma non quello italiano) - Diritto di critica
Lo chiamano ebook. È un libro. O forse non proprio. Certo ha ben poco a che vedere con quel cofanetto di carta rilegata che per secoli ha riempito scaffali, scrivanie e cartelle scolastiche. Dicevano sarebbe stato il futuro. Improvvisamente è diventato il presente. Si perché la notizia che sul portale di e-commerce Amazon la vendita di libri digitali avrebbe superato quella dei cugini cartacei ha scosso tutti, soprattutto i più inguaribili romantici: 105 ebook venduti ogni 100 libri. Una vittoria contenuta, ma pur sempre una vittoria. Da aprile ad oggi i dati si sarebbero stabilizzati confermando la tendenza: la lettura digitale sta inesorabilmente avanzando e in alcuni contesti, come quello anglosassone, è già una realtà consolidata.
Una profezia, quella sulla fine del libro, elaborata a partire dagli anni Novanta, quando il mondo dell’editoria ha iniziato a strizzare l’occhio alle nuove tecnologie: nel giro di qualche decennio scaffali polverosi carichi di volumi avrebbero lasciato il posto a dispositivi digitali in grado di contenere quantità impensabili di testi. Sono arrivati i congegni salva-conoscenza e salva-spazio, ma la rivoluzione ha stentato a decollare. Fino ad oggi, quando in un’altalena di inclinazioni contraddittorie tra innovazione e tradizione, la prima sembra aver avuto la meglio sulla seconda. Gli ebook conquistano il mercato. Sono agevoli, facilmente consultabili e hanno un costo più basso degli altri. Niente copertina, nessuna pagina, solo l’immaginazione di stringere tra le mani qualcosa di simile al vecchio libro.
L’Italia fa eccezione: nonostante l’ampliamento smisurato dei cataloghi (cresciuti dieci volte in un anno), la vendita degli ebook è ancora estremamente bassa, ferma allo 0,1% rispetto al mercato trade. Il Belpaese è l’ultimo ad essere entrato nel settore e conta ad oggi 11.271 titoli e 471 editori. Gli italiani preferiscono smartphone e apps ai libri digitali: è quanto emerso dall’ultima Editech di Milano, una due giorni interamente dedicata al nuovo mercato ebook.
Italia a parte, lui ovviamente non ci sta. Il caro vecchio libro, barcolla ma non molla. Gli apocalittici dovranno ricredersi: al momento, nonostante i dati incoraggianti, non c’è nessuna estinzione definitiva. E forse non ci sarà, considerato che il nuovo non ha mai sostituito il vecchio. Difficile cancellare secoli e secoli di consolidate pratiche di consumo. Difficile mutare radicalmente la cultura di chi per anni ha ritenuto quell’oggetto fatto di carta e parole, fonte privilegiata di conoscenza. Il libro digitale si presta a nuove forme di divulgazione, adatte soprattutto a particolari contesti di produzione, come quello dell’editoria accademica, e di consumo. Ma il finale è ancora tutto da scrivere. All’ebook sta andando il mercato. Al libro, comunque vada, resterà la bellezza della sua forma, lo spessore delle sue pagine, l’odore dell’inchiostro impresso sulla carta, l’esperienza impareggiabile di stringerlo tra le mani. Immortale come tutto ciò che per secoli è stato in grado di diffondere. Indiscutibilmente senza pari.
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Lo spero bene che gli ebook conquisteranno una più larga fetta di mercato! Al di là di tutte le comodità insite nel poter avere sempre a portata di mano in un unico “piccolo contenitore” anche una decina di libri, se il mercato ebook prende il volo ci saranno più possibilità per gli autori emergenti (quindi anche per me) che non vogliono affrontare le spese della pubblicazione cartacea di farsi conoscere da un più largo pubblico, cosa importantissima per chiunque voglia vendere.
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