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Diritto di critica | November 21, 2024

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Così scompare l'italiano all'estero - Diritto di critica

Così scompare l’italiano all’estero

Scritto per noi da Gianmichele Cautillo

Nella politica culturale «l’Italia è chiaramente una superpotenza» ed è per questo che la Farnesina «s’impegna a favorire la diffusione del libro italiano nel mondo, sia come collegamento con le comunità degli Italiani all’estero, sia come strumento di politica culturale»: aprendo i lavori del secondo forum mondiale dell’Unesco, riunitosi lunedì scorso a Monza, il sottosegretario del ministero degli affari esteri, Alfredo Mantica, ha enucleato i continui impegni del suo ministero al sostegno alla cultura e alle industrie culturali.

Tuttavia  le testimonianze di alcuni dei protagonisti della lingua italiana all’estero hanno rilevato discordanze rispetto a quanto sostenuto da Mantica: in occasione della riunione plenaria del Cgie, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, il presidente della IV commissione Scuola e cultura, Graziano Tassello, ha lamentato il rischio della scomparsa della promozione della lingua italiana all’estero, a séguito dei tagli che lo Stato italiano impone ripetutamente alla cultura, e ora il presidente della commissione si chiede «quale sia la strategia del nostro Paese riguardo alla promozione della sua lingua nel mondo». Agli interrogativi di Tassello sono seguiti quelli di Fortunato Russolillo, vicepresidente dell’Associazione Scolastica Italiana (As.Sc.It.) di Norimberga, che nota come quest’anno i finanziamenti all’associazione di promozione culturale siano arrivati con forte ritardo rispetto alla norma, ritardi che sono stati tra le cause del fallimento di un altro centro, il “Progetto scuola” delle Acli Baden-Württemberg.

A ottobre scorso il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, davanti a chi gli rimproverava queste sforbiciate, avrebbe risposto: “di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia”, per sottolineare che, secondo il suo parere, la cultura non dia pane. Ma neanche di politica si vive: e se cominciassimo a tagliare un po’ lì?

 

Comments

  1. Marco Migliorelli

    Nella chiusura del pezzo c’è tutto.