Elezioni presidenziali Fifa: Blatter favorito, ma è l’unico candidato - Diritto di critica
Poche ore e Joseph Blatter sarà confermato al vertice della Fifa per il quarto mandato consecutivo. A meno di clamorose sorprese. Dopo la sospensione del qatariota Bin Hammam nella notte tra sabato e domenica scorsa, disposta dalla commissione etica della Fifa per sospetti di corruzione, Blatter correrà da solo per la poltrona più prestigiosa di Zurigo. La Federazione inglese e scozzese, alla vigilia del voto, si erano espresse per una sospensione delle consultazioni elettorali, chiedendo, inoltre, l’intervento di un organo di controllo esterno.
Il 62enne Bin Hammam, ex presidente dell’Asian Football Confederation e membro del comitato esecutivo della Fifa da 15 anni, è accusato di avere comprato, con la complicità di Jack Warner (uno dei vice-presidenti Fifa), alcuni voti dai dirigenti caraibici in favore della propria candidatura. Hammam, dopo la sospensione, aveva preso la decisione di astenersi nella corsa alla poltrona presidenziale, per meglio difendersi dalle accuse di corruzione nell’ambito dell’assegnazione dei Mondiali del 2018. In quell’occasione, sostiene la Federazione inglese, la candidatura della Gran Bretagna fu bocciata in favore della Russia.
Il presidente ad interim della Confederazione asiatica, Zhang Jilong, alcuni giorni fa aveva criticato la decisione della Fifa di sospendere Bin Hammam: “Non ha nessun diritto di interrompere il suo lavoro alla Afc”. L’Italia, dal canto suo, ha una posizione attendista e in linea con quella dell’Uefa. Il presidente della Figc Giancarlo Abete ha escluso sorprese in sede di votazione : “C’è il massimo livello di coordinamento con Platini, e quindi andremo nella direttiva di marcia individuata congiuntamente ai vertici Uefa di cui faccio parte. Il fatto che Blatter – ha spiegato Abete – sia rimasto l’unico candidato dopo il ritiro e la successiva sospensione di Bin Hammam non è un problema, anche se, senza dubbio, si è creata una situazione molto spiacevole”.
E’ molto difficile che la richiesta di sospensione, prospettata dalla Federazione inglese, possa essere presa in considerazione. Dapprima, perché servirebbe il 75% dei componenti del Congresso (154 delegati che compongono 205 federazioni) per cambiare l’agenda e rimandare l’elezione di Blatter. Altro nodo da sciogliere, non di poco conto, sarà capire se l’elezione avverrà a scrutinio segreto o per acclamazione. Lo statuto prevede uno spoglio segreto, ma Blatter farà di tutto per ottenere quello palese: ben poche federazioni avrebbero il coraggio di votare contro l’unico candidato in lizza. L’Asia è spaccata. C’è chi sostiene ancora Bin Hammam, dicendosi pronto a ritirarsi dalla sala al momento del voto. Altri sosterranno apertamente Blatter, in vista di una sua rielezione.
Sullo sfondo premono gli sponsor della Fifa. A cominciare dall’Adidas, la Coca Cola, Visa ed Emirates, che hanno espresso “preoccupazione” per quanto sta accadendo. L’eventuale protrarsi di una situazione d’incertezza arrecherebbe un danno d’immagine alla Fifa, compromettendo investimenti e sponsorizzazioni miliardarie. E’ forse questa una delle motivazioni più forti, che spingerà i vertici Fifa ad una risoluzione veloce della questione.
Il Congresso tra poco approverà anche il bilancio Fifa dell’ultimo anno. Nonostante il Mondiale in Sudafrica sia costato molto, in termini di organizzazione e sicurezza, l’utile registrato è di 202 milioni di dollari (in lieve calo rispetto al 2006, quando il ricavo fu di 249 milioni). Tra le spese della Fifa ci sono stati i dollari versati ai club come distribuzione degli utili del Mondiale (40 milioni di dollari complessivi per i calciatori convocati). Ancora da definire la questione sui risarcimenti per i giocatori infortunati con le nazionali. L’Uefa è d’accordo, la Fifa ancora deve esprimere la propria posizione e, dopo l’elezione di Blatter, l’interlocutore sarà sempre lo stesso.