Sallusti: "Alla Moratti è andata di culo. Nessuno osa dire che Berlusconi ha sbagliato" - Diritto di critica
Alla Moratti al primo turno “le è già andata di culo”. Parole del direttorissimo del Giornale, Alessandro Sallusti, in un’intervista rilasciata al periodico Vanity Fair. “Nessuno – recita la frase testuale del direttore – ha il coraggio di rinfacciare alla Moratti la disfatta, eppure tutti nel partito sapevano che partiva dal 40%: guadagnando un punto e mezzo le è già andata di culo”. Toni a parte, il messaggio è chiaro. Secondo Sallusti, il Cav. ha sbagliato un bel po’ di mosse: dai comizi elettorali contro i magistrati alle frasi sul brigatismo giudiziario. E lo dice chiaramente: “Nessuno osa dire che ha sbagliato Berlusconi a dare ai giudici dei brigatisti o a fare i comizi sotto Palazzo di Giustizia. Allora dicono che è colpa del Giornale, dei falchi, della Santanchè. Rispondo che sono ipocriti: se critichi il Giornale, che sostiene le posizioni di Berlusconi, critichi il capo del partito”. Non fa una piega. “Sicuramente – prosegue – il candidato era debole. Negli ultimi sei mesi non ho incontrato una persona di centrodestra disposta a votarla”. L’alternativa, secondo Sallusti, avrebbe potuto essere un altro uomo molto amico di Berlusconi, Fedele Confalonieri, “ma a Milano non si può far fuori un sindaco che si chiama Letizia Moratti”.
Rilancia e attacca, il direttore del Giornale, togliendosi diversi sassolini dalle scarpe e guadagnandosi una pagina intera sul numero di Libero in edicola ieri. Secondo il quotidiano di Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, “Sallusti non capisce le omissioni di Cl, gli afflati tremontiani verso la Lega, la confusione del PdL”. Sallusti, ripete un paio di volte l’articolo di Francesco Specchia, “non capisce”.
Sallusti, invece, ne ha per tutti. Anche per la consigliera regionale Nicole Minetti: “Inquietante. Adesso sappiamo perché è andata a occupare quel posto. Non è un bell’esempio“.
In chiusura di articolo, a Libero si chiedono: “Al di là dello spaesamento e del conato di sincerità, cosa è accaduto al direttore cattivissimo, roba che Straquadanio al confronto sembra Harry Potter? Dagospia parla di ‘grandi cambiamenti’. Al Giornale aspettano”.
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